Lo Smart Working ridisegna il tempo delle donne

La pandemia ha cambiato i tempi del lavoro di tutti e delle donne in particolare, sottoposte anche un aumento di incombenze domestiche che espongono spesso a infortuni. 

Acclamato come una rivoluzione, ma soprattutto strumento che consente di raggiungere un mirabile equilibrio fra vita professionale e tempo libero. Lo smart working, o come sarebbe più corretto dire home working, è stato presentato come uno degli aspetti più positivi di questa emergenza sanitaria che non sembra voler mollare la presa. Al netto di alcuni svantaggi (impatto psicologico derivante dal senso di isolamento e il mancato diritto alla disconnessione),  il “lavoro agile” rappresenta un mezzo di gestione del proprio tempo in autonomia e quindi un vantaggio per i lavoratori. Ammesso che il lavoratore, però, sia uomo. 

Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite nel suo report The Impact of COVID-19 on Women, lo smart working e la chiusura delle scuole hanno aumentato la mole di lavoro domestico. Le donne spendono infatti in media 4,1 ore al giorno per i lavori domestici e la cura non retribuita di familiari, di contro gli uomini ne dedicano solo 1,7 al giorno. 

 

Dopo il lavoro la cura del focolare domestico

E in Italia? La musica non cambia per nulla, anzi. L’allarme è stato lanciato da Fondazione Libellula, che riunisce un network di oltre 30 aziende operanti nel nostro Paese, impegnate nella lotta alla discriminazione e alla violenza di genere. I numeri di una survey a cui hanno risposto quasi mille lavoratori e lavoratrici dipingono un quadro di forte “ritorno al passato” caratterizzato in particolare da un rafforzamento di alcuni stereotipi di genere

Al di fuori dell'orario lavorativo, l'attività principale a cui si sono dedicate le donne sono state le faccende domestiche (47,7%, contro il 30,4% degli uomini), mentre quella degli uomini è stata il tempo libero trascorso fra musica, film, tv, giochi e hobby personali (63,4%, contro un 35,1% delle donne). Il dato più interessante, però, è che le differenze tra i generi per queste attività aumentano sia in presenza di figli/e (faccende domestiche: 53,6% donne, 23,6% uomini) sia considerando chi divide un’abitazione con un/una partner (intrattenimento: 63,1% uomini, 31,3% donne). In pratica le donne si vedono delegare compiti ritenuti ancora troppo spesso “tipici” del genere femminile se vivono con uomo e hanno prole.

 

Donne più esposte agli infortuni

La seconda ondata di Covid-19 ci ha costretti, nuovamente, fra le mura di casa, luogo sicuro ma fino ad un certo punto . Secondo i dati resi disponibili da Inail, Istat e Istituto superiore di sanità (Iss) ogni anno le donne che si fanno male mentre svolgono le “faccende” sono 600mila.

La lesione più diffusa è rappresentata dalla frattura (36% del totale), le ustioni (es. da pentole, fornelli, ferri da stiro, ) sono responsabili invece del 18,5% degli incidenti. Il 15% (circa 90mila casi l’anno) sono, invece, le ferite da taglio o punta causate da coltelli. 

Si tratta di incidenti molto comuni ed è prevedibile che l’aumento del tempo dedicato alle tradizionali “faccende” possa far schizzare questi numeri in alto anche se ancora non esistono evidenze.

 

Come proteggersi con una polizza

In molti sottovalutano l’impatto che un infortunio domestico, per quanto banale, può avere sulle proprie finanze personali. Questo è vero soprattutto nel caso in cui si faccia parte dell’ampia schiera dei possessori di partita Iva - fra cui moltissime donne - per i quali uno stop prolungato dal lavoro si traduce in un repentino azzeramento del reddito, anche a causa dell’assenza di adeguati ammortizzatori sociali per questi lavoratori. 

Considerato l’aumento del tempo dedicato alle faccende domestiche, la presenza dei figli e dei partner nello stesso ambiente, spesso non amplissimo, una distrazione e il conseguente infortunio sono dietro l’angolo.

Proteggere sé stessi e la propria famiglia da questo tipo di incidenti, però, è possibile e molto più semplice ed economico di quanto si possa pensare. Pronto Protetto Via Special di MetLife rappresenta una soluzione versatile che garantisce un lungo elenco di tutele e servizi che consentono di affrontare con maggiore serenità una fase difficile. 

La polizza, infatti, con soli 16,80 euro al mese, mette al sicuro dagli infortuni e, con pochi euro in più, consente di proteggere anche il partner o l'intero nucleo familiare. 

Pronto Protetto Via Special prevede somme giornaliere per ricovero (da 100 a 150 euro), convalescenza e applicazione di gesso/tutore, il rimborso delle spese mediche sostenute e numerosi servizi di assistenza sempre inclusi. 

Inoltre è possibile arricchire la polizza con diverse opzioni aggiuntive, ad esempio il piano Home Lover prevedere proprio il raddoppio di alcune somme nel caso in cui l’infortunio avvenga tra le mura di casa.

Protezione al lavoro e nel tempo libero

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