Infortunio al parco pubblico o in strada: si può ottenere un risarcimento dal Comune?

Una storta per colpa di una buca, un tombino messo male, un marciapiede danneggiato, oppure un piccolo incidente al parco pubblico se un gioco è danneggiato oppure pericolante: ecco quando e come ottenere il risarcimento dal gestore.

È praticamente impossibile elaborare una stima fedele dei piccoli inconvienienti che ogni anno interessano i pedoni in strada oppure nei parchi pubblici. Questo sia perché spesso questi episodi non vengono denunciati, ma anche perché, quando accade, non è raro che vengano associati ad altre tipologie di infortuni oppure a una disattenzione personale.

Tuttavia, se ci sono i requisiti e si nota che l’incidente non è totalmente responsabilità della nostra disattenzione, è possibile richiedere un risarcimento per danni causati da buche o cattiva manutenzione di strade e parchi direttamente al gestore.

 

Risarcimento per un infortunio in strada o al parco pubblico: quando è possibile richiederlo

Questa tipologia di infortuni è regolamenta dall'articolo del Codice Civile n.2051 [1], che recita espressamente che “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.

Per quanto riguarda quindi strade pubbliche cittadine, parchi, parcheggi, marciapiedi e simili la “responsabilità”, in termini di custodia e manutenzione, è solitamente del Comune ma non solo.

Talvolta la loro cura potrebbe infatti essere a carico di enti, associazioni e privati (nel caso di Riserve, Parchi Naturali, centri commerciali e affini), o strutture giuridiche differenti, come la Provincia (nel caso di strade provinciali extra-urbane) oppure l’Anas.

A confermare l’articolo del Codice Civile che abbiamo citato sopra, interviene anche il Codice della Strada, che all’art. 14 comma 1 riporta testualmente: “Gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione [anche pedonale, ndr], provvedono:

a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi;

b) al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze;

c) alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta”

Il Codice Civile stabilisce che il risarcimento è previsto quando è possibile dimostrare la connessione tra due elementi: il danno biologico o materiale (cioè su persone o cose) e la causa da cui deriva, sia essa una buca, un dosso, erba alta o degrado, dovuta a cattiva manutenzione. In termini tecnici, questo aspetto è definito “rapporto di causalità”: significa che il danno non è stato procurato per una disattenzione del danneggiato, o per una sua mancanza.

La produzione di prove atte a dimostrare il danno è un'operazione tutt'altro che semplice, ma è necessario conoscerla per ottenere il giusto risarcimento.

Se tutto va per il meglio, il responsabile del danno causato da cattiva manutenzione risarcirà la vittima, in fede a quanto stabilito dall'Articolo n.2043 del Codice Civile [2].

Una richiesta di risarcimento danni può essere una procedura piuttosto lunga, per la quale è necessario dover attendere le tempistiche delle amministrazioni pubbliche. Inoltre, il suo esito è incerto, in quanto sottoposto a tante valutazioni diverse.
Un'assicurazione infortuni ti garantisce sempre un sostegno economico certo e veloce, per affrontare al meglio gli imprevisti del lavoro e del tempo libero. Come nel caso di Mirco, che grazie a MetLife sta recuperando dopo una brutta caduta.

Risarcimento buche stradali: come presentare la domanda

Per dimostrare la “responsabilità oggettiva” [1] del gestore della strada ovvero del responsabile della sua manutenzione, in sede processuale, è bene tenere conto di alcuni aspetti importanti:

  • Garantirsi un testimone

È necessario poter disporre di uno o più testimoni che abbiano assistito all'infortunio, e che possano dichiarare che questo è stato causato da disservizio o incuria. Importante è anche richiedere da subito un contatto ad una o più persone presenti al momento del danno, magari proprio alle persone che hanno offerto soccorso, in modo da poterle ricontattare nel momento opportuno.

  • Dimostrare la cattiva manutenzione

Basta anche una semplice fotografia della buca o comunque della causa del danno ma, per maggiore sicurezza, puoi contattare la Polizia Municipale per illustrare loro l'accaduto, chiedendo la stesura di un verbale da presentare con la domanda di risarcimento.

  • Dimostrare il danno fisico o materiale generato

Per danni alla persona, ad un primo referto in pronto soccorso sarà necessario affiancare una perizia, redatta da un medico specialista in grado di stabilire l'entità del danno, in termini fisici ed economici, oltre che i giorni di prognosi. Per altre tipologie di danni (autovetture, abitazioni, effetti personali) sarà invece necessario convocare un perito oppure riferirsi all’assicurazione.

È importantissimo mantenere sempre una copia di tutta la documentazione prodotta, completa di visite a pagamento effettuate, scontrini fiscali di medicinali acquistati e ricevute di referti. Tutte voci di spesa che possono essere inserite nella richiesta di risarcimento, da presentare attraverso la compilazione di una regolare domanda da inoltrare agli organi preposti [4].

Modelli fac-simile di domande di risarcimento danni sono facilmente reperibili online [3], ma è possibile stilarne uno personalizzato secondo le proprie esigenze. Una volta compilata, è possibile inoltrare la domanda di risarcimento infortuni presso gli uffici preposti, o telematicamente, tramite mail o, meglio ancora, un indirizzo di Posta Elettronica Certificata.

Potrà interessarti sapere che qualche mese fa il Codacons ha costituito nella Capitale una vera e propria “Task Force”, composta da medici, ingegneri e avvocati, per far fronte all'emergenza relativa alle condizioni stradali della città di Roma e dintorni [5].

Secondo l'Associazione, infatti, il 93% delle strade romane sarebbe interessato dalla presenza di una o più buche virtualmente pericolose [6].

Tempi per il risarcimento e ammontare del risarcimento

Quando si avvia un procedimento per essere risarciti da un ente pubblico (come, ad esempio, il Comune), è necessario considerare che l’Ente ha dei tempi di risposta che possono anche essere lunghi. Per avviare la perizia e verificare l’effettivo stato di “pericolosità” del luogo segnalato con la tua richiesta, oltre che effettuare la visita medica di routine e valutare l’effettiva entità dei danni riportati dopo l’incidente, l’amministrazione potrebbe impiegare diversi giorni [1] .

L’ammontare del risarcimento dipende dalla valutazione del danno che viene effettuata innanzitutto in base alla documentazione presentata (referti del medico, valutazione danni a cose, etc) da parte del perito dell’assicurazione dell’Ente, oltre che da tabelle di riferimento, che stabiliscono un indennizzo per il danno biologico di lieve entità [7]. Queste tabelle calcolano l’indennizzo giornaliero in base ai punti di invalidità temporanea assegnati ed all’età dell’infortunato, da moltiplicare per i giorni di prognosi.

Cosa succede dopo l’inoltro della documentazione? Quando fare causa? Come procedere?

Dopo la consegna della documentazione nell’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Ente al quale si chiede il risarcimento, bisogna attendere, come detto, la valutazione del danno. In alcuni casi accade che la valutazione non corrisponde alle aspettative e, se necessario, si può pensare di fare causa per ottenere ciò che si ritiene un “giusto” risarcimento.

È sempre bene ascoltare il parere di un avvocato.

Una volta partita la raccomandata di diffida all’Ente responsabile della manutenzione della strada, bisogna scegliere se  dare mandato a un legale perché inizi la causa risarcitoria. In questo caso bisognerà prevedere le spese di avvio del procedimento (43 euro per cause fino a 1.100 euro di risarcimento; 98 euro fra 1.100 fino a 5.200; 237 euro per cause di valore superiore), oltre le spese di notifica e l’eventuale anticipo sulla parcella.

Per cause fino a 1.100 euro ci si può però rivolgere al Giudice di Pace senza spese (ad eccezione di quelle per l’invio della documentazione).

Bisogna sottolineare che se l’Ente è in stato di dissesto, com’è nel caso di molti Comuni italiani, pur vincendo la causa risarcitoria, il danno potrebbe non essere liquidato. In questo caso, su consiglio dell’avvocato, si può provare la via del pignoramento che però potrebbe non concludersi positivamente anche per via dei Patti di Stabilità che “blindano” i conti correnti dei Comuni rendendo le somme pure presenti, impignorabili [2] . La questione, dunque, potrebbe rivelarsi davvero molto complicata.

Risarcimento infortuni stradali: consigli utili

Per concludere ricorda che per una richiesta di risarcimento danni dovuti ad incuria o cattiva manutenzione stradale o del verde pubblico è necessario:

  • poter dimostrare il danno fisico o materiale scaturito grazie a fotografie a verbali della polizia municipale;
  • determinare l'entità del danno, in termini materiali ed economici attraverso la perizia stilata da uno specialista;
  • conservare tutta la documentazione prodotta (cartelle cliniche, referti, ricevute di pagamenti per esami e medicinali o lavori di restauro e manutenzione) da allegare alla domanda di risarcimento danni;
  • scaricare online un modello fac-simile della domanda da inoltrare agli uffici preposti al risarcimento, da compilare con i propri dati;
  • per una maggiore sicurezza, e in attesa dei tempi burocratici dell'amministrazione pubblica, è possibile affidarsi ad una polizza assicurativa contro gli infortuni, al fine di garantirsi un sostegno economico in un momento di difficoltà.

Fonti per questo articolo:

  1. https://www.brocardi.it/codice-civile/libro-quarto/titolo-ix/art2051.html
  2. https://www.ricercagiuridica.com/codici/vis.php?num=10545
  3. https://www.altroconsumo.it/auto-e-moto/rc-auto/modelli-lettere/infortunio-per-cattiva-manutenzione-strada-chiedere-il-risarcimento-al-comune220
  4. https://www.ricercagiuridica.com/codici/vis.php?num=10545
  5. https://codacons.it/roma-buche-stradali-codacons-annuncia-valanga-azioni-risarcitorie-comune/
  6. https://codacons.it/roma-buche-stradali-codacons-denuncia-93-delle-strade-della-capitale-presenta-almeno-buca-l82-nel-2016/
  7. https://www.avvocatoandreani.it/servizi/tab_danno_biologico_lieve_entita.php

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