Esami diagnostici: quando si può andare dal privato pagando solo il ticket

In Italia i tempi d'attesa nelle ASL sono spesso lunghissimi. Ma c'è un modo per ottenere la stessa prestazione intramoenia con tempi più rapidi e al costo del solo ticket. Ecco come fare.

Prenotare una prestazione sanitaria e sentirsi assegnare tempi di attesa lunghissimi può essere frustrante.

Esiste, però – in casi particolari – la possibilità di ricevere ugualmente il servizio con tempi più rapidi al solo costo del ticket. Una possibilità offerta dai servizi intramoenia: l’attività libero-professionale che avviene all’interno delle strutture sanitarie, senza dover pagare il medico come “privato”, corrispondendo solo il ticket.

La chiave di questo accesso rapido è l’indicazione della priorità sulla ricetta da parte del medico.

Vediamo insieme di cosa si tratta.

 

Come vengono gestite le liste d’attesa negli ospedali e nelle strutture pubbliche

Per poter gestire le richieste dei pazienti con un procedimento unico e senza rischiare disparità fra regioni, il Ministero dell’Economia ha realizzato un Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) [1] che cambia ogni tre anni e che fissa i tempi massimi raggiungibili per le prestazioni sanitarie ambulatoriali e di ricovero. Il PNGLA raggruppa le attività in base all’urgenza e determina il tempo massimo che un paziente può attendere.

Sul sito del Ministero della Salute è pubblicato l’elenco delle prestazioni monitorate per le quali è in vigore il PNGLA. Complessivamente ci sono 69 prestazioni ambulatoriali (14 visite specialistiche e 55 prestazioni strumentali) e 17 prestazioni in regime di ricovero ordinario o diurno (day hospital).

Per il triennio 2019-21 le classiche di priorità sono:

per i ricoveri:

·    con la lettera A, i casi gravi, il cui ricovero deve avvenire entro i 30 giorni;

·    con la lettera B, i casi complessi, il cui ricovero deve avvenire entro i 60 giorni;

·    con la lettera C, i casi meno complessi, il cui ricovero deve avvenire entro i 180 giorni;

·    con la lettera D, i casi non gravi, il cui ricovero deve avvenire entro i 12 mesi;

per le visite specialistiche e gli esami diagnostici:

·    con la lettera U (urgente), i casi urgenti i cui esami o visite specialistiche devono essere fatte entro le 72 ore;

·    con la lettera B (breve), gli esami o le visite specialistiche che devono essere fatte entro 10 giorni;

·    con la lettera D (differibile), gli esami o le visite specialistiche che devono essere fatte tra i 30 e i 60 giorni;

·    con la lettera P (programmabile), gli esami o le visite specialistiche che devono essere fatte entro i 120 giorni.

Entro queste categorie e se la lista d’attesa supera questi tempi il paziente ha diritto ad una prestazione intramoenia pagando il solo ticket.

Prestazione medica: cosa fare se l’attesa è troppo lunga

Secondo quanto previsto dal PNGLA, quando viene rilasciata una prescrizione medica, il medico è tenuto ad indicare:

·    il quesito diagnostico;

·    la classe di priorità;

Attraverso il primo viene descritto il motivo per il quale si richiede l’esame o il ricovero, ovvero la presunta condizione medica. La classe di priorità, come visto in precedenza, determina invece l’urgenza della prestazione e il tempo massimo entro il quale deve essere erogata.

Nelle prescrizioni deve inoltre essere specificato se si tratta di prestazione in primo accesso o un controllo successivo. In quest’ultimo caso deve essere il professionista che ha in cura il paziente a redigere la richiesta di controllo, senza quindi dover passare dal medico di famiglia o dal pediatra.

Una volta ricevuta la prescrizione medica, puoi prenotare la tua prestazione (generalmente agli sportelli del CUP o via telefono) e conoscere così la lista d’attesa. Se non è possibile garantire i tempi previsti dal Piano Nazionale, l’Azienda Sanitaria è tenuta a indicare le strutture pubbliche o private convenzionate che possano offrire lo stesso servizio nei tempi previsti.

In alternativa, può essere proposta e autorizzata una prestazione in regime “intramurario” (o intramoenia). Non devi sostenere oneri economici supplementari, ma solo il costo del ticket, nei casi in cui è previsto.

Quando vorresti fare subito l’esame medico e l’unica soluzione è il privato

Un problema di salute improvviso, un infortunio anche se non grave, può coincidere con lunghi tempi d’attesa che possono creare disagio, ansia e apprensione. L’unica soluzione per liberarti dal “peso” dell’incognita sulla tua salute è fare quell’esame diagnostico al più presto. La soluzione, in questi casi, potrebbe essere la struttura privata, anche se i costi aumentano.

Quando si verifica un imprevisto, una polizza infortuni e malattia può aiutarti a sostenere alcune spese e ad accedere a trattamenti medici migliori, come ha raccontato Daniela nella sua storia.

Puoi mettere al sicuro te stesso e il tuo portafogli anche tu con una polizza infortuni: in brevissimo tempo, con una spesa contenuta, puoi avere a disposizione un’assicurazione che si prende cura di te e della tua famiglia 24 su 24, in Italia o all’estero, mentre lavori o fai quello che ami. In caso di necessità puoi usufruire delle terapie o degli esami presso una struttura privata senza aggravi economici e senza attese.

Oltre ciò, la polizza ti aiuta:

·    in caso di ricovero in clinica o in ospedale, sia in Italia che all’estero, con una somma giornaliera;

·    una somma giornaliera in caso di gesso;

·    una somma giornaliera per convalescenza post-ricovero da infortunio, per guarire al 100% e compensare eventuali mancati guadagno dovuti al riposo forzato (es. se sei un lavoratore autonomo).

Conclusioni e consigli finali

Quando devi prenotare una prestazione medica, un esame o un ricovero, devi innanzitutto recarti, con la ricetta, presso il CUP dell’ospedale oppure chiamare il numero per le prenotazioni che quasi ogni ospedale mette a disposizione dei cittadini.

Devi avere con te la ricetta medica e il tesserino sanitario

In alcuni casi è possibile trovarsi di fronte a una lunghissima lista d’attesa. Queste liste, a volte, superano i limiti previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa.

In questo caso l’Azienda Sanitaria è tenuta ad offrire un’alternativa presso una struttura pubblica oppure in una struttura privata convenzionata. In alternativa è possibile usufruire dell’attività libero-professionale intramoenia al costo del solo ticket.

Se hai una polizza infortuni come Pronto, Protetto… Via! di MetLife e il tuo caso rientra fra le coperture previste, puoi comunicare l’incidente all’assicurazione che prevede un indennizzo che ti consente di affrontare spese mediche extra e puoi, dunque, scegliere più in tranquillità di essere seguito e curato presso un’altra struttura che ti garantisca tempi d’attesa più gestibili.

Fonti per questo articolo

[1] https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato9075224.PDF