Il wellness non conosce crisi e si fa tecnologico

La pandemia ha costretto palestre e piscine a chiudere i battenti e così ci si allena a casa, spesso in spazi angusti o riscoprendo l’attività all’aperto. Boom dei wearable. L’importanza di proteggersi dagli infortuni.

La salute prima di tutto. Chi era abituato a trascorrere delle ore di relax fra pesi e bilancieri in palestra o sguazzando in una vasca di una piscina, ha dovuto trovare delle alternative per mantenere uno stile di vita sano e dinamico. La pandemia, infatti, ha costretto queste strutture a chiudere i battenti ma gli italiani sembrano non voler rinunciare al benessere e a stare in forma. Anzi, l’attenzione per il wellness, invece di diminuire, sembra essere aumentata. Secondo una ricerca condotta dall’Ufficio Studi Coop proprio il molto tempo messo a disposizione dal lockdown ha consentito agli italiani di rivalutare l’importanza della forma fisica e del benessere in generale tanto che quasi [1] un italiano su 2 (il 45%) inserisce proprio la salute nei primi tre ingredienti per la ricetta della propria felicità.

 

Il boom dell’e-health

Un forte indicatore della tendenza a non rinunciare al movimento fisico e al benessere è rappresentato anche dal volume di affari di un mercato molto particolare, quello dei dispositivi elettronici indossabili che in Italia vale qualcosa come oltre [2] 526,8 milioni di euro.

Fra i motivi principali c’è l’acquisto di dispositivi capaci di fornire un rapido e facile monitoraggio delle condizioni fisiche, ovviamente non sostitutivo di un consulto medico ma rassicurante dal punto di vista psicologico in particolare nei lunghi periodi di lockdown nel corso dei quali l’accesso ai servizi medici non è semplice.   

Nel corso di quest’anno cresceranno moltissimo altri device come i [3] “cerotti intelligenti”, sensori non invasivi per il monitoraggio della salute che si attaccano alla superficie della pelle e sono utilizzati per misurare la temperatura, la frequenza cardiaca, la glicemia e altre statistiche vitali in modo più efficace rispetto ad altre tecnologie indossabili. Le versioni più avanzate saranno anche in grado di somministrare a distanza i farmaci, come l'insulina usata dai pazienti diabetici.

 

Lo sport fra le mura di casa e all’aperto

Intanto la casa è diventata un sostituto della palestra sia per coloro i quali erano abituati a recarsi in un centro di fitness sia per quelli che hanno scoperto l’importanza di scaricare lo stress delle lunghe giornate di lockdown dedicandosi a se stessi. Il “Pulsee Energy Index”, l’osservatorio di Aexpo Italia, pubblicato lo scorso dicembre sul sito del [4] Sole 24 Ore, ha messo in luce un incremento del 70% dell’home fitness a seguito delle chiusure delle palestre causa Covid-19, un aumento del 50% dell’uso di tapis roulant e cyclette computerizzate e ha certificato che 7 italiani su 10 si allenano regolarmente almeno una volta al mese tra le mura di casa.

Contemporaneamente si sta imponendo anche un’altra tendenza: la voglia di evadere dagli spazi angusti della propria abitazione e di riscoprire il piacere di praticare sport open air ha fatto schizzare in alto il numero di persone che hanno riscoperto l’attività sportiva nei parchi. L’esercito di runner e di ciclisti, quindi, si sta ingrossando. Come ha confermato la Gazzetta dello Sport citando dati dell’Istituto Piepoli, il [5] 70% degli intervistati è propenso a svolgere in futuro attività sportiva e motoria prevalentemente all’aperto. Un dato che non sembra discostarsi da Nord e Sud e che quindi fotografa una crescente voglia di dedicarsi al benessere fisico a livello nazionale.

 

Sport sì ma in sicurezza

device elettronici rappresentano degli alleati utilissimi per il nostro benessere consentendoci, soprattutto quando si fa sport, di tenere sotto controllo alcuni parametri importanti come, per esempio, la frequenza cardiaca, e fornendoci delle informazioni importanti per non spingere oltre i propri limiti il nostro fisico. Allo stesso modo, però, dobbiamo essere consapevoli che spesso l’allenamento può nascondere delle insidie, tanto negli atleti più esperti quanto nei dilettanti, non soltanto quando si pratica all’aperto ma anche in casa.

Anche quando non grave, un infortunio spesso comporta un periodo di convalescenza, seguita da riabilitazione e quindi da spese per le terapie, oltre alle difficoltà di gestire la vita quotidiana, a casa ed al lavoro.

Eppure se si desidera tenersi in forma in tutta sicurezza esistono molti strumenti di protezione. Pronto Protetto Via Special di MetLife è uno di questi. Questa polizza infortuni con la sua formula homelover è pensata proprio per chi trascorre tanto tempo in casa. Con soli 18,20 euro al mese infatti offre una somma giornaliera che riceveremo in caso di gesso, ricovero o convalescenza. In concreto?

Se ci facciamo male in casa possiamo ricevere fino a 300 euro per ogni giorno di ricovero e fino a 150 euro per ogni giorno di gesso. In aggiunta la polizza prevede fino a 1.000 euro di rimborso per le spese mediche affrontate e dei servizi di assistenza (compresi nel costo mensile) che forniscono un aiuto concreto per affrontare le emergenze (l’invio di un medico o di un’ambulanza) e le cure (invio di un fisioterapista o di una collaboratrice domestica).

Non solo: visto che le mura domestiche sono sempre più affollate, tra lavoro da casa e didattica a distanza, con pochi euro in più è possibile assicurare anche il partner o l’intero nucleo familiare. Fai un preventivo e scopri la formula più adatta a te.

 

[1] Ufficio Studi Coop https://www.italiani.coop/cresce-lattenzione-per-la-salute/

[2] Anitec-Assinform http://ildigitaleinitalia.it/il-digitale-in-italia-2018/il-mercato-digitale-italiano-2017-2020/previsioni-e-consuntivi-i-principali-digital-enabler/wearable.kl

[3] Garter https://www.gartner.com/en/newsroom/press-releases/2021-01-11-gartner-forecasts-global-spending-on-wearable-devices-to-total-81-5-billion-in-2021

[4] ilsole24ore.com https://www.ilsole24ore.com/art/home-fitness-70percento-persone-si-allena-casa-AD37lk7

[5] gazzetta.it https://running.gazzetta.it/news/11-02-2021/e-il-boom-dellattivita-fisica-allaperto-ma-servono-citta-a-misura-di-sport-77473