Donazione degli organi: come scegliere consapevolmente

La scelta di diventare donatore di organi è una questione etica molto personale. C'è infatti un modo per scegliere in vita, nel pieno possesso delle proprie facoltà, di acconsentire all'espianto e alla donazione degli organi. Ecco come puoi scegliere di diventare donatore e qual è il percorso da seguire.

La donazione degli organi è un atto gratuito e anonimo che permette di aiutare fattivamente pazienti afflitti da serie patologie.
Ma si tratta soprattutto di una scelta personale, da prendere in piena consapevolezza.

L’espianto degli organi per la donazione avviene solo in condizioni di decesso. Considerando l’impossibilità di chiedere il consenso del donatore nel momento in cui si rende possibile l’espianto, la legge in Italia negli ultimi 20 anni si è mossa per dare modo ai cittadini maggiorenni di rendere esplicita questa scelta, in vita

Vediamo insieme cosa dice la legge, come scegliere di diventare donatore e quali sono le informazioni da conoscere.

Il trapianto e la donazione di organi

Il trapianto è un intervento chirurgico che consiste nella sostituzione di un organo o un tessuto che non svolgono più le funzioni normali, ovvero come in una persona sana.

Il trapianto è un complesso intervento salva-vita che ha l’obiettivo di ripristinare il corretto funzionamento di organi vitali, come cuore, fegato, polmoni e intestino. [DSV3] [LDL4] Anche reni e pancreas possono essere trapiantati per migliorare la qualità della vita di pazienti in terapia continuativa (come la dialisi). 

Un trapianto può anche riguardare organi non vitali (ad esempio la cornea), porzioni di organi (ad esempio porzioni di fegato, di pancreas, di polmone) tessuti, o cellule che non possono essere riprodotti artificialmente. In alcuni casi la donazione può essere fatta anche in vita.

Donazione degli organi: il quadro legislativo in Italia

Sebbene il numero dei trapianti eseguiti in Italia sia cresciuto sensibilmente negli ultimi anni in Italia, grazie alla generosità dei donatori, le liste d’attesa sono sempre lunghe e difficili da smaltire. I dati al 31 dicembre 2017 parlano di 8.743 pazienti in attesa di un trapianto salvavita [1].

Si tratta di un argomento molto delicato, che va affrontato con la giusta consapevolezza. Proprio per questo la legislazione in materia cerca di garantire la massima trasparenza e di salvaguardare i donatori. Parallelamente, c’è il tentativo di semplificare questa importantissima scelta personale rendendola sempre più chiara, decisa e libera da possibili fraintendimenti.

A tutti i cittadini, infatti, viene data la possibilità, in virtù della legge n. 91/99 del 1 aprile 1999, di esprimere la propria volontà sulla donazione degli organi tramite consenso o dissenso espliciti.

Oggi, chi autorizza all’espianto dei propri organi può far riportare il consenso preventivo sulla nuova carta d’identità elettronica, un documento conservato negli archivi comunali e sempre reperibile.

In ogni caso puoi decidere di modificare la tua scelta in merito alla donazione degli organi in ogni momento, anche più volte.

In mancanza di questa esplicita manifestazione di volontà, la legge prevede che i familiari (coniuge, convivente more-uxorio, figli, genitori) possano decidere al momento della costatazione del decesso e della possibilità di espianto.

Le norme italiane in materia di donazione di organi sono tra le più garantiste: la legge 29 dicembre 1993 [6] hanno stabilito che la dichiarazione di decesso sia fatta da una équipe differente da quella che stabilisce fattibilità di prelievo e trapianto.

Come diventare donatori di organi in Italia

Per poter esprimere il tuo consenso (o dissenso ufficiale) alla donazione dei tuoi organi e tessuti, è necessario innanzitutto essere maggiorenni.

Dopo i 18 anni, puoi dichiarare la tua disponibilità in modi differenti [2]:

·        firmando il modulo intestato al Ministero della Sanità disponibile online o presso la propria ASL di riferimento [3];

·        esprimendo la tua scelta al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità presso l’ufficio anagrafe del tuo Comune. La dichiarazione della tua scelta sarà riportata sulla carta d’identità stessa;

·        compilando il tesserino blu del Ministero della Salute [4]. È necessario conservare questa tessera tra i documenti personali;

·        compilando un atto olografo (cioè scritto a mano) sul modello di quello messo a disposizione dall’Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (AIDO); In mancanza di un modello è possibile scrivere la tua volontà su un foglio bianco, a mano, inserendo data e firma; anche in questo caso la dichiarazione va conservata fra i tuoi documenti personali.

Quanti donatori di organi ci sono in Italia?

Il Sistema Informativo Trapianti (SIT)[5] dà la possibilità di sapere quante persone, in Italia, hanno espresso la loro volontà a favore della donazione degli organi.

Dal 2002 il SIT ha registrato quasi 6 milioni di dichiarazioni di volontà. I donatori di organi in Italia sono stati oltre 47 mila mentre più di 20 mila persone hanno donato i tessuti.

Una scelta di vita da fare subito

La donazione degli organi, così come la donazione di sangue, è una scelta personale ma è indubbio che costituisca un atto di grande generosità. È una decisione che puoi prendere subito e che può riguardare il futuro di altre persone vicine o lontane.

Così come molte decisioni che riguardano ciò a cui si preferisce non pensare, anche in questo caso si tende a procrastinare. Tuttavia pensare con responsabilità e maturità a ciò che potrebbe essere domani è un modo per continuare a esprimere la propria volontà, esattamente come il fatto investire per il futuro di tuo figlio o mettere da parte del denaro perché ci possa essere un futuro più sereno per i tuoi cari.

[1] https://www.issalute.it/index.php/donazione-organi

[2] http://www.trapianti.salute.gov.it/trapianti/menuContenutoCnt.jsp?lingua=italiano&area=cnt&menu=cittadini&sottomenu=diventare

[3] http://www.trapianti.salute.gov.it/imgs/C_17_cntPagine_245_listaFile_itemName_0_file.pdf

[4] http://www.trapianti.salute.gov.it/imgs/C_17_cntPagine_245_listaFile_itemName_2_file.pdf

[5] https://trapianti.sanita.it/statistiche/

[6] legge 29/12/93 n. 578 e il Decreto Ministeriale 11 aprile 2008 n. 136