Professione export manager. Sempre in viaggio ma con le giuste tutele

Un tassello importantissimo per l’impresa italiana è l’export che viene gestito da professionisti capaci e intraprendenti con la valigia sempre pronta. Nei loro frequenti viaggi incontrano clienti e fornitori e chiudono vendite e accordi. Per loro c’è bisogno di tutele specifiche che possano seguirli all’estero.

Una professione dinamica, impegnativa e – per chi l’ha scelta e la ama – molto soddisfacente. L’export area manager si occupa di portare all’estero, all’attenzione di buyer e clienti, prodotti e servizi nostrani, cercando di stimolare attenzione e vendite. Un uomo d’affari che può passare anche 200 giorni all’anno fuori dal confine nazionale.

Proprio il fatto di spendere tanto tempo lontano da casa, impone all’Export Manager di attivare delle tutele specifiche che possano rendere ogni viaggio un viaggio sicuro e sereno, per sé e per la propria famiglia.

 

Vademecum per chi inizia: come tutelare la salute ovunque nel mondo

Una recente indagine della Confederazione delle Piccole e Medie Imprese private Italiane (Confapi) ha dimostrato che è l’export manager la figura manageriale più ricercata dalle PMI del nostro Paese [1] e in effetti, cercando nella rete, i processi di recruiting in corso sono molti: “Il manager deve saper scegliere i nuovi potenziali mercati di riferimento e analizzare le specificità di ogni Paese e contesto economico: è una figura molto ricercata in quanto associa oltre alle tipiche competenze manageriali anche conoscenze linguistiche, storiche e di politica socio economica”, si legge nel comunicato stampa.

Se hai appena iniziato la tua carriera in questo ambito sappi che ci sono delle attenzioni specifiche che devi porre alle tue tutele, specialmente quelle che riguardano la tua salute.

Se si tratta di un infortunio sul lavoro, si hanno a disposizione le tutele previste dalla legge in questi casi, ma se non è dimostrabile che l’imprevisto è avvenuto durante le ore di servizio oppure se è effettivamente avvenuto in un altro momento, potrebbero esserci alcuni interrogativi da risolvere.

Innanzitutto è bene sapere che, pur soggiornando all’estero per motivi di lavoro, l’Export Manager non sempre rientra tra le categorie di lavoratori che beneficiano del rimborso delle spese sanitarie sostenute all’estero, così come specificato dal Minsitero della Salute [2]. Il rimborso, infatti, nel settore privato è previsto qualora tu sia:

  • Un lavoratore di diritto italiano ma occupato temporaneamente all'estero alle dipendenze o in rapporto di compartecipazione o di associazione con imprese o datori di lavoro;
  • Un lavoratore residente all'estero ma con un contratto disciplinato dalla legge italiana;
  • Un lavoratore autonomo, anche libero professionista che svolge all'estero un'attività lavorativa per periodi di tempo limitato, realizzando opere o prestando servizi per conto di un committente all'estero, assoggettato al regime previdenziale e fiscale italiano.

Situazioni molto particolari, dunque, che non sono assolutamente la maggioranza dei casi. Generalmente, infatti, l’export manager è un dipendende di un’azienda di diritto italiano (dunque italiana) che esegue delle missioni fuori dal Paese.

In questo caso è consigliabile riflettere sulla possibilità di attivare un’assicurazione sanitaria valida all’estero che possa tutelare in caso di imprevisti.

Pronto, Protetto... Via di MetLife è la polizza infortuni perfetta in questi casi perché tutela la tua salute sia in Italia che all’estero, 24 ore su 24, sia mentre sei a lavoro che nei tuoi giorni liberi. Si tratta di un’assicurazione studiata apposta per chi ha una vita movimentata e viaggia spesso fuori dai confini nazionali.

In caso di necessità, MetLife garantisce un indennizzo giornaliero (doppio, rispetto a quello riconosciuto in Italia) che ti aiuta a fare fronte alle conseguenze di infortuni anche lievi, con o senza ricovero, e che richiedono anche un minimo di convalescenza. Oltre ciò ti dà la possibilità di accedere a una serie di servizi di assistenza come un infermiere a domicilio o un servizio di fisioterapia.

Il vantaggio di questo tipo di polizza è che ha un premio fisso molto ridotto e che può essere estesa ai familiari con una piccola spesa aggiuntiva. In questo modo puoi tutelare tutta la famiglia estendendo le stesse garanzie e gli stessi indennizzi alle persone che ti stanno più a cuore, sia che esse restino in Italia, sia che decidano di seguirti all’estero nelle tue missioni.

Ci sono Paesi dove anche un braccio rotto può costare caro

Siamo abituati al sistema italiano che prevede la copertura sanitaria di base gratuita in ospedale e non è necessario avere un’assicurazione sanitaria privata per ottenere cure e assistenza in un ospedale pubblico. Ma non è il caso di altri Paesi in Europa o nel mondo, dove – spesso – anche le cure di base sono a pagamento.

Un’inchiesta del 2017, realizzata da Business Insider International [3] ha messo a confronto un caso di piccolo imprevisto (un braccio rotto), vissuto in 14 Paesi diversi del mondo e i risultati sono piuttosto sorprendenti. Nella maggior parte dei casi, infatti, le cure oppure gli esami necessari per giungere alla definizione di una diagnosi sono a pagamento.

Anche per questo motivo, per chi vive molto tempo fuori e spesso spostandosi da uno Stato all’altro, un’assicurazione infortuni e malattia potrebbe essere fondamentale. In questo modo avrai la possibilità di assicurarti le cure migliori senza pesare troppo sul budget personale o familiare.

Conclusioni e consigli finali

L’export manager è un professionista sempre più richiesto dalle aziende italiane, per questo motivo molti giovani stanno tentanto di percorrere questa strada. Una giusta intuizione da accompagnare con altrettanto giuste tutele, considerando che spesso si passa fuori dall’Italia molto tempo.

Per questo motivo è importante:

  • Verifica che il tuo contratto di lavoro preveda un’assicurazione sanitaria valida anche all’estero, quali sono le franchigie e quali i massimali di copertura;
  • Tutela la tua tranquillità e quella dei tuoi cari con un’assicurazione infortuni e malattia come quella di MetLife, che possa garantirti le cure migliori anche se ti trovi Paese straniero e che puoi aggiungere a quella base eventualmente compresa nel tuo contratto di lavoro;
  • Organizzarti sempre per tempo, informandoti sulle regole del Paese di destinazione;
  • Anche se sei tutelato, non dimenticare un piccolo kit di farmaci da portare sempre con te per le esigenze più lievi.

Fonti per questo articolo

[1] http://www.confapi.org/it/sala-stampa/comunicati-stampa/966-confapi-export-e-innovation-i-manager-pi%C3%B9-ricercati-dalle-pmi-italiane.html

[2] http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_8_0.jsp?lingua=italiano&label=servizionline&idMat=ASE&idAmb=TRASF&idSrv=RPL&flag=P

[3] https://it.businessinsider.com/cosa-accade-se-vi-rompete-un-braccio-in-questi-9-paesi-del-mondo-sistemi-sanitari-a-confronto/?refresh_ce

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