Mi scappa la pipì: come affrontare le enuresi notturne

Fra i 2 e i 3 anni, sia i maschietti che le femminucce raggiungono un controllo degli stimoli fisiologici che consente, durante la notte, di riuscire a svegliarsi in tempo per dire “Mi scappa la pipì”. Tuttavia capita molto spesso che anche dopo questo termine anagrafico, ogni tanto, il bambino bagni il letto, spesso con grande imbarazzo.

Bagnare il letto è normale e può accadere, anche da grandi. Ecco come affrontare il problema.             

“Tecnicamente, si chiama enuresi, ed è il volontario o involontario rilascio ripetuto di urina nei vestiti o a letto in una fase di sviluppo in cui il controllo degli sfinteri dovrebbe essere acquisito”.

Soprattutto quando questi piccoli “incidenti notturni” continuano ad accadere dopo i 5 anni e con frequenza, possono sorgere domande e preoccupazioni. Analizzando quali sono le cause e come affrontare le enuresi notturne, parleremo di:

  • Enuresi notturna nei bambini: cos’è e cause più frequenti
  • Aiutare i bambini a smettere di fare la pipì a letto
  • Enuresi notturna nei ragazzi e negli adulti, quando è il caso di chiedere una consulenza.

Enuresi notturna nei bambini: cos’è e cause più frequenti

A volte i genitori si preoccupano perché i loro figli, pur avendo superato la fase del pannolino da un po’, continuano ogni tanto a bagnare il pigiamino durante la notte. Se la cosa accade sporadicamente non c’è da preoccuparsi.

Potrebbe trattarsi invece di enuresi notturna vera e propria se questi episodi accadono almeno 2 volte a settimana per 3 mesi consecutivi.
E’ un disturbo frequente (più che una malattia) che interessa il 10-15% dei bambini a 6 anni e che tende il più delle volte a risolversi spontaneamente (incidenza solo dell’1% negli adulti). In ogni caso prima dei 7 anni la pipì a letto non deve preoccupare.

Le cause più frequenti, secondo i ricercatori della Mayo Foundation for Medical Education and Research,  sono:

  • Incapacità di comprendere quando la vescica è piena.
    A volte potrebbe esserci un ritardo (non patologico) nella maturazione del centro nevralgico che controlla la minzione. Per questo il bambino potrebbe non ricevere il segnale che la vescica è piena e svegliarsi.
  • La vescica ancora troppo piccola.
    Un’indagine pubblicata sul Research and Report in Urology ha raccontato che una delle cause di enuresi notturna nei bambini potrebbe essere legata proprio allo “spannolinamento” precoce. Se infatti il pannolino è stato tolto molto presto, il bambino potrebbe avere la vescica ancora troppo piccola per trattenere tutta l’urina prodotta durante le ore notturne.
  • Stitichezza.
    Occasionale o cronica, la stitichezza potrebbe essere la causa dell’enuresi notturna per un fatto essenzialmente meccanico: le feci che ristagnano nell’ultimo tratto dell’intestino fanno “gonfiare” il colon che preme sulla vescica.
  • Scompensi ormonali.
    Durante l’infanzia, secondo gli specialisti, alcuni bimbi non produrrebbero una quantità sufficiente di ormone antidiuretico ADH, quello che serve a rallentare la produzione di urina durante le ore notturne.
  • Stress e disagio psicologico.
    L’inizio della scuola, l’arrivo di un fratellino, il fatto di dormire lontano da casa: qualsiasi evento stressante potrebbe comportare la comparsa (o la ricomparsa) di enuresi notturna nei bambini.
  • Infezioni del tratto urinario.
    Le infezioni del tratto urinario, specie nelle bambine, sono frequenti.  Potrebbe essere questa la causa della pipì a letto. Chiedi a tuo figlio se avverte bruciore o dolore durante la minzione e controlla che non ci siano tracce di sangue nelle urine. In ogni caso è necessario consultare il medico che chiederà un accertamento di routine.
  • Apnee notturne.
    A volte la pipì a letto compare in relazione alle apnee, ovvero quei momenti durante i quali la respirazione del bambino si sospende per qualche secondo durante la notte. Le apnee possono essere causate da raffreddori, tonsille gonfie, mal di gola ma anche da stanchezza eccessiva durante il giorno.
  • Diabete.
    Se un bambino non ha mai avuto problemi di enuresi notturna, la comparsa improvvisa di questa problematica potrebbe essere sintomo della comparsa di diabete.
    Solitamente, quando si verifica questa situazione si associa anche una brusca perdita di peso, un aumento della sete notturna e una mancanza d’appetito.

Smettere di fare la pipì a letto è uno dei primi, piccoli traguardi che i tuoi figli raggiungeranno nella loro infanzia. MetLife ha pensato per te e i tuoi figli degli strumenti di protezione perché possiate vivere insieme le fasi della crescita, affrontando con serenità gli alti e bassi della vita. Una soluzione tutta dedicata a loro, per tutelare il loro benessere oggi e domani.

Come aiutare i bambini a smettere di fare la pipì a letto

Fare la pipì a letto può essere molto frustrante per il bambino e per questo occorre che mamma e papà mettano in pratica dei comportamenti che aiutino a superare questa fase senza stressare ulteriormente il proprio figlio.

Secondo uno studio americano, infatti, bisogna supportare psicologicamente il bambino ricordandogli innanzitutto che non lo fa apposta.  Questo studio suggerisce inoltre una vera e propria guida per i genitori con delle regole che aiutano a gestire il fenomeno delle enuresi notturne.

Ecco come aiutare i bambini a smettere di fare pipì a letto:

1) Resisti alla tentazione di rimettere il pannolino;

2) Racconta che è un problema comune e che è capitato anche a te;

3) Spiega quali possono essere le cause naturali di questo fenomeno;

4) Proponi delle soluzioni, come ad esempio bere meno la sera a cena (specialmente se tuo figlio ha l’abitudine di consumare succhi di frutta o bevande gassate);

5) Sdrammatizza e studia insieme a tuo figlio un sistema di premi e ricompense per ricordare positivamente le notti “asciutte” senza mai punirlo per quelle “bagnate”;

6) Fai in modo da ricordargli tutte le sere di fare pipì prima di andare a letto;

7) Se il bambino dorme fuori casa (dai nonni, dagli amici, etc) tranquillizzalo e forniscigli un piccolo “kit” per salvare eventuali “incidenti”: un pigiamino di ricambio, una mutandina in più e una traversa impermeabile per il letto sapranno sollevarlo dall’ansia di fare una brutta figura.

8) Chiedi il suo aiuto per cambiare le lenzuola e fare la lavatrice: non è una punizione, ma un modo per renderlo partecipe delle cose “che vanno fatte” quando il letto si bagna;

9) Non svegliarlo durante la notte per portarlo in bagno: potresti causare un’interruzione del sonno molto stressante sia per te che per lui;

10) Non rimproverare mai il bambino, anche se sei stanco di dover cambiare le lenzuola ogni giorno. Essere severi e mortificarlo non lo aiuterà a superare le sue debolezze né l’imbarazzo, aumentando invece ansia e stress che sono - come detto - tra le cause dell’enuresi notturna;

Enuresi notturna nei ragazzi e negli adulti, quando è il caso di chiedere una consulenza

Nei bambini tra i 9 e 10 anni l’enuresi notturna si verifica nel 5% dei casi, una percentuale che scende al 3% quando si superano i 10 anni e permane nel 1% degli adolescenti.

Si parla in questi casi di enuresi secondaria (la primaria è quando il fenomeno si ripete sin dall’infanzia): dopo aver acquisito il controllo della vescica per almeno 6 mesi, improvvisamente si ripresenta il fenomeno della pipì a letto.

Se ti accorgi che il fenomeno non è transitorio, ovvero non si restringe a un periodo particolarmente stressante o di cambiamento, è bene rivolgersi al pediatra o al medico curante che effettuerà esami diagnostici e valutazioni per individuare qual è il problema scatenante.

Forse può interessarti anche:

 

 

Crescerli è una sfida

Affrontala con un aiuto concreto per curare i tuoi figli e tutelare il loro futuro.
Diventa partner MetLife