Anno sabbatico: una possibilità per dipendenti e professionisti. Chi può richiederlo e come

All’estero, quella dell’anno sabbatico, chiamato “gap year”, è una pratica molto diffusa e i dipendenti di ogni settore scelgono spesso di prendersi del tempo per viaggiare o per dedicarsi ad attività che esulano dagli oneri professionali. Anche in Italia si può fare. Ecco come e chi può chiederlo.

Pochi sanno che l’anno sabbatico è una cosa seria e se stai già pensando a una possibilità per pochi fortunati liberi professionisti un po’ artisti, ti sbagli. In Italia esiste infatti una legge che ne disciplina i termini: la 53 del 2000 [1] che regola diversi tipi di congedo, da quelli per maternità a quelli per la formazione.

L’anno sabbatico è una astensione volontaria e non retribuita dal lavoro per un periodo di 11 mesi o più durante il quale “il dipendente conserva il posto di lavoro, non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcuna attività lavorativa”.

 

Chi può richiedere l’anno sabbatico

Secondo quanto stabilito dalla legge, l’anno sabbatico può essere richiesto da dipendenti sia del settore pubblico che privato con almeno 5 anni di anzianità di servizio maturati presso l’azienda presso la quale si fa richiesta.

Questo congedo strardinario può essere richiesto una sola volta nella vita lavorativa e dunque non può essere replicato.

Onde evitare che venga utilizzata e “confusa” con una forma di flessibilità che permette all’azienda di “risparmiare” un anno di retribuzione, l’anno sabbatico segue una via a sé stante e può essere attivato solo dopo una richiesta specifica, motivata dal lavoratore con un progetto definito.

A seguito di questa richiesta (come farla lo vedremo nel prossimo paragrafo) l’azienda dovrà rispondere: potrà negare il permesso oppure accettarlo, ripartendo l’astensione in più periodi oppure confermandolo così com’è. Se il datore di lavoro dovesse negare il permesso, i motivi devono essere comunicati per iscritto come recita la legge 241/90 agli articoli 2 e 3. [2]

Anche i dipendenti pubblici possono richiedere l’anno sabbatico ogni 10 anni: in particolare docenti e dirigenti scolastici possono richiedere l’”Anno di riflessione importante per la formazione”, ma solo se hanno superato l’anno di prova e se hanno un contratto a tempo indeterminato. Questa aspettativa è regolata dall’art.26, comma 14, della legge 448/1998. [3]

L’unica eccezione è per i docenti universitari per i quali l’anno sabbatico è previsto per un periodo massimo di 2 anni ogni 10 di servizio ed è normalmente retribuito. La motivazione dall’astensione dalle attività curriculari di Ateneo è però legata all’attività di ricerca che ogni professore è chiamato a portare avanti. In questo caso non si tratta di un’astensione dal lavoro vera e propria ma solo di un cambio temporaneo delle attività e delle mansioni. L’anno sabbatico per i docenti universitari è normato dall’articolo 17 del DPR 382/80 noto come “Riforma universitaria”. [4]

Come fare richiesta di anno sabbatico

Nel caso di un dipendente di un’azienda pubblica o privata (ad esclusione di Scuola e Università), è necessario fare domanda al responsabile del personale oppure al dirigente in forma scritta, dichiarando altresì di non aver usufruito dello stesso periodo di congedo precedentemente.

La domanda deve essere presentata almeno 30 giorni prima dell’inizio del periodo per il quale si richiede la sospensione dalle attività lavorative. In aggiunta alla domanda (in carta semplice), il dipendente dovrà aggiungere anche una relazione sulle attività che intende svolgere durante l’anno (formazione, esperienza nel sociale, etc) e motivare come queste attività potranno tornare utili all’azienda.

È bene sapere che, se il dipendente chiede di usufruire dell’anno sabbatico ad esempio per vivere un anno di esperienza all’estero, il datore di lavoro potrà controllare la veridicità di quanto dichiarato così come lo svolgimento del programma prospettato nella relazione consegnata al momento della domanda.

Gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado devono invece fare domanda al dirigente scolastico, oppure se si tratta del dirigente stesso, all’Ufficio Scolastico (Provveditorato). Per la categoria non è necesario motivare la scelta e la richiesta non è sottoposta alla discrezionalità del destinatario della richiesta. Inoltre per costoro l’anno sabbatico non è frazionabile, ovvero va goduto per intero, tutto in una volta.

Contributi, retribuzione, TFR: cosa accade alle tue tasche durante l’astensione dal lavoro

Normalmente l’anno sabbatico può essere concesso per un periodo massimo consecutivo e frazionabile di 11 mesi e non è retribuito (tranne che per i docenti universitari, come abbiamo visto).

Oltre ciò è bene sapere che, nel periodo dell’astensione dal lavoro, non si accumulano contributi pensionistici né si maturano giorni di ferie. Tuttavia è possibile, per il lavoratore, versare volontariamente i propri contributi per quel periodo.
In vista dell’anno di astensione inoltre il lavoratore può richiedere un anticipo del TFR (come disciplinato dall’art. 2120 del Codice Civile), ma per poterlo fare deve essere dipendente dello stesso datore di lavoro da almeno 8 anni. In questo caso si può richiedere un anticipo del Trattamento di Fine Rapporto maturato fino al momento della richiesta, nella misura massima del 70% [5].

È bene sapere anche che, durante l’anno sabbatico, il datore di lavoro potrebbe assumere qualcun altro (a tempo determinato) per colmare la mancanza di personale. Questo non deve allarmare: la legge stabilisce che il posto deve essere “conservato” e “restituito” al “proprietario”, che torna alle sue mansioni al termine del periodo di aspettativa.

Conclusioni e consigli

Un periodo di congedo non retribuito potrebbe essere una grande opportunità, a patto che:

  • Ci sia un progetto strutturato e ben studiato alle spalle e non sia un modo per evitare di lavorare per un po’. L’anno sabbatico può essere una opportunità di crescita personale straordinaria, ma va preparato con attenzione e meticolosità.
  • Ci sia a monte una buona strategia, anche economica, considerando che per un anno intero non si percepirà stipendio. Questo vuol dire che l’eventuale anno sabbatico non solo va ponderato con attenzione, ma va anche preparato con cura un vero business plan familiare, che consenta di affrontare tutte le spese, previste e impreviste, durante l’anno di aspettativa.
  • Il datore di lavoro o l’azienda sia d’accordo e che ci sia la possibilità di preparare con calma l’evento, affrontando magari un periodo di affiancamento ai sostituti, senza lasciare l’attività “scoperta” troppo all’improvviso.

Fonti per questo articolo

 

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