Sanità: cosa cambia con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)

Il 12 gennaio scorso il Governo ha firmato i nuovi LEA, sigla che sta per Livelli Essenziali di Assistenza. Il documento contiene le prestazioni sanitarie che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire ai cittadini, comprese cure e prestazioni mediche, gratuitamente o pagando un ticket. Si tratta di un provvedimento, che rinnova quello del 2001 che porta grandi novità.

Vediamo cosa cambia con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

All'interno del documento, in particolare, sono stati ridefiniti e aggiornati gli elenchi delle malattie rare e delle malattie croniche e invalidanti che danno diritto all'esenzione ed è questo uno dei punti di maggior interesse.

Ma analizziamo il documento nel dettaglio, riportando le novità più importanti per i cittadini.

Assistenza sanitaria per persone con disabilità: aggiornamento dei nomenclatori protesici

Ausili informatici, apparecchi acustici, suppellettili e posaterie per persone con gravi disabilità fisiche entrano di diritto tra le prestazioni intese come Livelli Essenziali di Assistenza e pertanto garantite dal Sistema Sanitario Nazionale. Si parla nello specifico di ausili informatici e di comunicazione anche di livello tecnologico avanzato (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate) così come apparecchi acustici digitali e carrozzine specifiche dalle più semplici alle più complesse e accessoriate.

Saranno inoltre fornite dal Ssn attrezzature specifiche come barelle e sedie per la doccia, arti artificiali di ultima generazione, sistemi di riconoscimento vocale.

Entrano, insomma, nel cosiddetto Nomenclatore, le ultime “invenzioni” in materia di ausili e protesi, mentre vengono escluse alcune di quelle divenute nel frattempo obsolete.

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Aggiornamento delle malattie rare e croniche, c'è anche la celiachia

Si aggiorna l'elenco delle malatte rare e vengono introdotte nell'elenco altre 110 patologie alle quali vengono ora riconosciute le esenzioni nell'assistenza sanitaria.

Allo stesso tempo, altre malattie entrano nell'elenco delle croniche e invalidanti o vengono spostate dall'elenco delle “malattie rare”. È il caso della celiachia, della sindrome di Down (prima considerate patologie rare) e dell'endometriosi.

Nel caso delle malattie rare, le prestazioni terapeutiche o di controllo sono erogate in regime di esenzione mentre nel caso delle malattie croniche le esenzioni sono individuate puntualmente perché le necessità dei pazienti possono essere estese ma, nello stesso tempo, variabili.

Screening neonatale e nuovo Piano vaccinale

Negli elenchi degli esami riconosciuti come forma essenziale di assistenza entrano nuove prove neonatali, esami che vengono fatti alla nascita per individuare precocemente la presenza di patologie (40 in tutto) tra le quali sordità o sindromi metaboliche ereditarie.

Sempre con intento preventivo vengono introdotti altri 3 vaccini che proteggono da Pneumococco, Meningococco e Varicella.

Nel caso del vaccino anti-Papillomavirus, fino a oggi garantito alle giovani donne, il nuovo Piano estende la copertura anche agli adolescenti maschi.

Prestazioni specialistiche ambulatoriali, ok alla procreazione assistita

L'elenco delle attività specialistiche ambulatoriali si rinnova dopo 21 anni e tra i servizi erogabili e classificabili come LEA entrano anche tutte le prestazioni per la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa, finora erogate solo in ricovero ospedaliero. Il documento specifica che sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale tutte le prestazioni nelle varie fasi della procreazione assistita e anche le operazioni necessarie per raccolta, conservazione e distribuzione di cellule riproduttive ove il fine sia la procreazione assistita.

Terapia del dolore e cure palliative

Tra le prestazioni garantite dai nuovi Lea, rientra la cosiddetta terapia del dolore e le cure palliative, ma anche l'analgesia durante il travaglio e il parto per vie naturali.

Si ampliano dunque le garanzie per la terapia del dolore e per tutte quelle prestazioni ospedaliere, anche ordinarie, in caso di patologie acute, che necessitano di assistenza medico-infermieristica prolungata, osservazione medico-infermieristica e immediata accessibilità alle prestazioni stesse.

Autismo

Nel documento, all'articolo 60, si parla di autismo e di “diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie”, con un esplicito riferimento alla legge (134/2015) che già prendeva in carico il disturbo.

I nuovi LEA riconoscono dunque l'autismo come patologia e garantiscono assistenza e terapie necessarie ai malati e alle famiglie ma anche supporti per facilitare la comunicazione sia per chi ha limitazioni funzionali di voce ed eloquio sia per chi ha limitazioni delle funzioni mentali e comunicatori per i quali è prevista la prescrizione di hardware e software o solo di software. “La novità, in questo caso, è la possibilità di installare i software per la comunicazione interpersonale su un dispositivo informatico dell'assistito, quindi non più solo computer ma qualsiasi dispositivo informatico, come i tablet – spiega Claudio Bitelli, responsabile dell'ausilioteca Aias Onlus di Bologna – Questa è una caratteristica di tutto il Nomenclatore, come Centri ausili italiani abbiamo fatto diverse proposte al ministero, che sono state recepite. Dentro, ci sono tantissime tecnologie informatiche”.

I nuovi LEA sono già realtà ma saranno applicati in modo graduale

I nuovi LEA, dopo 16 anni di attesa, sono dunque già attivi, anche se per alcune applicazioni il decreto stesso ha stabilito una tabella di marcia, che passerà anche attraverso ulteriori accordi in Conferenza Stato-Regioni. Ma non finisce qui.

Il Decreto del Consiglio dei ministri ha individuato anche una Commissione nazionale LEA che dovrà governare i processi di revisione e aggiornamento costanti dei livelli assistenziali a cadenza annuale e aggiornare dunque l'elenco delle prestazioni.

Il costo complessivo dell'operazione è stato stimato in 800 milioni di euro ripartiti in base ai livelli assistenziali. Il fondo sarà destinato in larga parte ai servizi distrettuali e alla prevenzione sanitaria.

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