Etichetta alimentare, come leggerla per mangiare sano

L'etichetta alimentare è un elemento che contiene informazioni importanti per il consumatore. Spesso viene ignorata, ma andrebbe letta e compresa per un consumo più consapevole.

Leggere l'etichetta alimentare è importante. Ecco come possiamo sfruttarla per mangiare sano.

Di corsa tra gli scaffali del supermercato o con comodo a casa, tu leggi l’etichetta dei cibi che compri? Dovresti farlo, per avere la certezza di aver fatto la scelta migliore per la tua salute e per quella dei tuoi cari.

Vero è che leggere l’etichetta è un’impresa titanica, ma con qualche piccolo accorgimento potresti sapere al volo se la bottiglia di olio che vuoi comprare è di produzione 100% italiana, se è “fresco” (in termini di annata di produzione) o se stai pagando a caro prezzo un olio di dubbia qualità.  Allo stesso modo, puoi individuare l’anno, il mese e il giorno di produzione di una passata di pomodoro semplicemente leggendo la sigla presente sul tappo.

Come riuscire nell’impresa ce lo dice Enrico Cinotti, vicedirettore de Il Salvagente, che si occupa e segue i consumatori italiani da oltre vent’anni e che ha scritto un libro “È facile fare la spesa se sai leggere l’etichetta”: una guida utile a tutti, che fa riflettere su stili di vita e consumi alimentari e aiuta a scegliere senza essere scelti.

Mangiar sano: cosa ci dice l’etichetta

A fissare le regole relative all’etichettatura dei prodotti alimentari è l’Unione Europea (UE).

Tra le informazioni obbligatorie troviamo:

  • quantità;
  • denominazione del prodotto;
  • elenco degli ingredienti;
  • data di scadenza;
  • fabbricante o importatore;
  • indicazione di “agricoltura biologica” (permessa solo in caso di specifici metodi di produzione fedele ad elevati standard di protezione ambientale e benessere degli animali);
  • indicazione OGM (obbligatoria per i prodotti che contengono OGM oltre lo 0,9%);
  • origine (indicazione geografica obbligatoria per carne, frutta e verdura);
  • indicazione del valore nutritivo, legato all’apporto energetico;
  • indicazione nutrizionale, legato e sulla salute.

E per imparare a distinguere la provenienza di un prodotto o comprendere le sigle degli eventuali additivi presenti o ancora per riconoscere grassi o zuccheri nascosti, proprio la Commissione Europea ha elaborato un vademecum scaricabile online.

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E siccome, dal 13 dicembre 2016, con il Reg. UE 1169/2011, è stata introdotta l’obbligatorietà dell’etichetta nutrizionale “per consentire ai consumatori di seguire un’alimentazione equilibrata, consapevole e responsabile”, il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ha creato una guida alla lettura dell’etichetta nutrizionale per ampliare l’educazione alimentare e avviarci verso scelte corrette, sia per il benessere psico/fisico che per ritrovare quell’identità alimentare che ci ha sempre reso unici.


Italiani e mangiar sano: ritorno di fiamma

Da due indagini condotte dalla Nielsen, “Global Out Of Home Dining” e “Global Health and Ingredient-Sentiment”, su un campione di 30mila europei, si evince che 2 italiani su 3 (cioè il 66%) sono preoccupati dalla presenza di ingredienti artificiali nel cibo che consumano e 1 su 5 vorrebbe trovare più proteine vegetali sugli scaffali dei supermercati.

È evidente che vogliamo mangiare sano e per questo chiediamo più informazioni e chiarezza alle aziende alimentari: il 67% degli italiani è cosciente del fatto che una migliore alimentazione comporta anche un minor rischio di malattie croniche, come colesterolo alto, obesità, ipertensione, diabete. Ecco perché, nel 66% dei casi, siamo tra i sostenitori del “cibo fatto in casa” perché ancora “il più sano e sicuro”.

Secondo Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia, “l'atto di mangiare, oltre a essere una necessità fisiologica, ha un indiscutibile valore culturale ed etico. Le nostre preferenze in fatto di cibo raccontano chi siamo e i valori che ci rappresentano”. Lo dimostra il fatto che, chiedendo come si intende modificare l’alimentazione a chi ha dimostrato maggiore attenzione e interesse per il rapporto tra stile di vita, alimentazione e salute, il 40% si impegna pubblicamente ad un maggior consumo di frutta e verdura, il 29% nel ridurre gli zuccheri e il 25% di ridurre le quantità di cibo ingurgitato.
Nielsen il cibo come medicina

I dati trovano conferma anche nel Rapporto Coop 2016: "Si mangia di meno e si preferiscono quegli alimenti che vengono percepiti come più salutari" spiega Enrico Migliavacca, vicepresidente dell'Associazione nazionale cooperative di consumatori Coop.



Insomma, in tempi digitali, saper leggere le etichette ci permette di risparmiare soldi e salute. Grazie alla maggiore fruizione di informazioni e anche agli acquisti online, numeri alla mano, una famiglia oggi riesce a risparmiare fino a 1400 euro di spesa l’anno, puntando su salute e benessere come riferimenti nella nostra alimentazione.