Sedentarietà e obesità giovanile

Il sovrappeso infantile, spesso abbinato a una vita sedentaria, è uno dei nuovi problemi delle società industrializzate. L’educazione alimentare passa attraverso un radicale cambio di abitudini, a partire dall'età prescolare e scolare. Vediamo insieme come.

Sovrappeso, un fenomeno diffuso che comporta rischi per la salute

Essere in sovrappeso non è solo una questione estetica, ma comporta numerosi rischi per la salute. Perdere i chili di troppo è un processo graduale, per questo sarebbe meglio evitare di farli accumulare dai nostri ragazzi. La prevenzione infatti gioca un ruolo fondamentale per gestire questo fenomeno, sempre più diffuso non solo tra gli adulti, ma anche tra le fasce più giovani della popolazione. 

La fonte più autorevole in merito ai dati italiani è OKkio alla Salute, un sistema di sorveglianza su sovrappeso e obesità e dei fattori di rischio a essi correlati, che coinvolge i bambini delle scuole primarie (6-10) anni. L’obiettivo è raccogliere dati statistici e promuovere in ambito scolastico i principi legati a una sana alimentazione e all’importanza dell’attività fisica

Il nostro Paese è ai primi posti in Europa per obesità: il 20,9% dei bambini è in sovrappeso e il 9,8% obeso. Crescendo, i rischi per la salute sono numerosi: 

  • malattie cardiovascolari
  • sindrome metabolica
  • diabete di tipo II
  • dislipidemie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia)
  • malattie del fegato e della colecisti
  • osteoartrite
  • alterazione della qualità della vita 

Le sane abitudini da mettere in pratica per ridurre il rischio di sovrappeso giovanile 

L’importanza della prima colazione

La prima colazione è un momento molto importante per bambini e ragazzi, anche se spesso sottovalutato. La rivista Plos Medicine, ha pubblicato uno studio condotto dalla St. George University di Londra su 4.116 bimbi tra i 9 e i 10 anni che dimostra come saltare la colazione esponga al rischio di soffrire di diabete e di accumulare un eccesso di peso. Il 26,4% dei bambini che non faceva colazione ha evidenziato livelli di insulina a digiuno più alti del 26,4% rispetto al resto del campione. Tra quelli che facevano colazione, i livelli di insulina erano più bassi fra chi mangiava fibre e cereali rispetto a chi optava per biscotti e merendine. 

La colazione ha una relazione diretta con i parametri metabolici, evita di sentirsi affamati nelle prime ore della mattinata, contribuisce alla salute cardiovascolare, previene l’obesità e migliora le performance intellettive. È bene includere sulla tavola del risveglio cereali integrali come pane e fette biscottate, in abbinamento a un velo di marmellata. Anche il latte fornisce un elevato apporto di carboidrati e, essendo digerito con lentezza, i suoi zuccheri rappresentano una buona fonte di energia da utilizzare nel corso delle ore scolastiche. 

 

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Alimentazione equilibrata 

L’alimentazione è fondamentale per prevenire i rischi legati al sovrappeso. Il regime alimentare di bambini e ragazzi deve, infatti, essere vario ed equilibrato nella consapevolezza che sono i genitori a stabilire cosa debbano mangiare i propri figli e non viceversa, come invece a volte accade per quieto vivere! Si tratta di attivare strategie preventive sia in famiglia che, più in generale, nella società. 

Ad esempio, i ristoranti non di rado propongono il “Menu Bimbi” composto da cotoletta e patatine, entrambi fritti o comunque ricchi di grassi e calorie. Sarebbe, invece, opportuna una modifica nella nostra sensibilità alimentare che spesso, ci porta invece ad abusare di alimenti non salutari: dalle merendine agli snack sino al cosiddetto "junk food" il cui target dichiarato sono proprio i giovanissimi. 

Qual è l’alimentazione corretta per i più piccoli? Secondo le concordi indicazioni dei Dietologi, bisognerebbe fare 5 pasti al giorno: colazione, spuntino a metà mattina, pranzo, merenda e cena, con un regime alimentare ispirato alla dieta mediterranea, dichiarata nel 2010 dall’Unesco “patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Ricca di carboidrati, fibre e antiossidanti e povera di proteine animali e grassi saturi, si basa sul consumo di alimenti semplici e sani come cereali, legumi, formaggi magri, frutta e verdura, pesce e olio d’oliva. 

Non è semplice per i genitori impostare in autonomia i dettagli di un’alimentazione sana per i propri figli, e il rischio del fai-da-te o di seguire generiche indicazioni reperite sui mass media è in agguato. La soluzione migliore è sempre quella di affidarsi a un medico specialista, il Pediatra di Base o un Dietologo, che saprà fornire le linee guida per nutrirli in modo vario, sano ed equilibrato.

Movimento 

Nel 2014 il 16% del campione analizzato dall’indagine OKkio alla Salute è risultato “non attivo” (ha cioè dichiarato, nel giorno precedente la rilevazione, di non avere svolto né attività sportiva né giochi all’aperto), con un’incidenza maggiore nelle regioni del Sud, come mostra il seguente grafico.

mappa italia obesità giovanile

Fonte: Okkio alla Salute, 2014 Figura 1: Percentuale di bambini che non hanno svolto attività fisica il giorno precedente l'indagine per regione.

Le femmine risultano meno attive dei coetanei maschi, così come i bimbi che abitano in grandi centri urbani. 

La sedentarietà è uno dei fattori che contribuisce al rischio di incidenza di patologie cardio-vascolari e sono sempre più diffusi i progetti volti a contrastarla. Alla St. Ninians, una scuola di Stirling, in Scozia, le maestre accompagnano i bambini a fare una passeggiata di circa 1,5 Km per le strade della città oppure, in caso di maltempo, lungo un percorso all’interno dell’istituto. Dopo 3 anni, il tasso di obesità infantile degli alunni partecipanti è diminuito rispetto alla media nazionale, con effetti positivi anche sull’umore e sul rendimento scolastico. Il progetto ha ottenuto un successo tale che altre scuole scozzesi lo stanno replicando, mentre un’equipe è al lavoro per misurarne i benefici anche nel medio e lungo termine. 

A Malmö, in Svezia, i piccoli alunni degli asili sono stati coinvolti in un interessante progetto pedagogico che abbina la sostenibilità ambientale allo svolgimento di moderata attività fisica in compagnia. È stato istituito uno scuolabus a pedali che, grazie a un meccanismo di pedalata assistita, permette ai bimbi di non stancarsi in modo eccessivo e, come mostra questa immagine, vivere in allegria il tragitto da casa a scuola. 

Gravidanza: lo stile di vita della mamma determina la predisposizione al sovrappeso 

Anche lo stile di vita delle mamme, prima e durante la gravidanza, incide sulla predisposizione al sovrappeso del bambino. Un recente studio effettuato dalla Southampton Women's Survey su un target di 1.000 coppie mamma-bambino ha valutato il rapporto tra lo stile alimentare delle donne in dolce attesa e la salute dei loro piccoli. I risultati, pubblicati nel 2015 sull’American Journal of Clinical Nutrition mostrano come l’esposizione a fattori di rischio materno (es. abitudini alimentari, fumo, eccessiva adiposità) determini una possibilità di essere in sovrappeso/obesi quadruplicata rispetto agli altri, unitamente al 19% in più di massa grassa nella composizione corporea. Un valore che, a 7 anni, sale al 47%. 

I primi anni di vita sono un periodo delicato, durante il quale si attiva la regolazione del metabolismo e la programmazione dell’appetito, che incidono sul futuro rischio di sovrappeso. La Prof. Sian Robinson, Epidemiologa e Nutrizionista presso l’Università che ha condotto lo studio, ha sottolineato come, nonostante sia ormai riconosciuta l’importanza della prevenzione precoce, l’attenzione della società sia invece focalizzata sui bambini in età scolare. Un concetto ribadito anche dal Prof. Gian Vincenzo Zuccotti, Direttore della Clinica Pediatrica dell’Ospedale Buzzi di Milano. In una recente (22.07.2016) intervista nel programma radiofonico Non Stop News di RTL 102.5, ha infatti evidenziato quanto lo stile alimentare della mamma durante la gravidanza sia importante nel determinare quello di suo figlio, sia in termini di preferenze alimentari che di predisposizione al sovrappeso. 

La prevenzione è fondamentale per prevenire i rischi di una vita sedentaria 

La prevenzione dei rischi legati a una vita sedentaria e a scorrette abitudini alimentari è uno snodo centrale del processo che porta a migliorare le condizioni di salute degli adulti di domani. Passa attraverso la sensibilizzazione delle famiglie e delle istituzioni scolastiche, nella consapevolezza che una corretta educazione alimentare e motoria rappresenti un investimento importante per la società. Per questo sono sempre più numerose le iniziative che si stanno sviluppando in tale direzione. 

La vita sedentaria comporta dei rischi per i bambini

I rischi della vita sedentaria nei giovani, ad esempio, sono stati al centro di Expo 2015, con l’iniziativa FitFoodness CAMKids, che ha affrontato il tema in modo multidisciplinare: non solo sanitaria ma anche sociale, educativa e culturale. 16 classi delle scuole primarie di Monza, per un totale di 420 studenti, insieme a famiglie, insegnanti, medici e pediatri, hanno affrontato insieme un percorso educativo triennale, conclusosi nel 2016.

Una delle più importanti campagne nazionali di sensibilizzazione su sovrappeso e salute è l’Obesity Day, organizzato ogni anno il 10 ottobre dall’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) e che offre la possibilità di effettuare colloqui e screening gratuiti con Dietologi degli ospedali e delle strutture sanitarie aderenti all’iniziativa. Consulta il sito www.obesityday.org per scoprire quello più vicino a te. 

Basta poco per evitare che i nostri figli accumulino chili in eccesso rispetto al loro peso forma o che diventino pigri e sedentari. Piccoli cambiamenti nelle abitudini quotidiane, come una colazione equilibrata cui dedicare dieci minuti in più del nostro tempo, una merenda sana, l’avvicinarsi ad una pratica sportiva moderata o ad attività ludiche da svolgere all’aperto sono tutte azioni che possono migliorare la salute e il benessere di bambini e adolescenti. Per impostare un corretto regime alimentare, invece, rivolgersi a un Dietologo o al Pediatra resta la soluzione più seria ed efficace in presenza di sovrappeso conclamato.

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