I lavori più strani al mondo: storie di artigiani con buone idee

La grande tradizione artigianale italiana non solo non è destinata a scomparire, ma, con ogni probabilità, nei prossimi anni assisteremo a un aumento delle richieste di professionalità basate su competenze umane, che i robot non sono in grado (e forse non lo saranno mai) di rimpiazzare.

Le skill tipicamente umane sono sicuramente manualitàingegnocreativitàfantasia, ed esperienza tramandata di padre in figlio. Alcuni studi dicono che l'artigianato e tutti i mestieri basati sul "saper fare con le mani" saranno tra le professioni più ricercate nei prossimi anni.

Esistono tantissimi artigiani che riescono a tirare avanti con il lavoro prezioso e minuzioso, che le loro mani compiono ogni giorno. Ho deciso di raccontarti alcune di queste storie; cinque artigiani italiani che, grazie all'ingegno e alla loro manualità, sono riusciti a differenziarsi e - in alcuni casi - a svoltare.

A questi cinque professionisti dell'artigianato, ho sottoposto una di cinque domande, per comprendere meglio il lavoro che sta dietro ogni singola opera, delle capacità che deve avere un buon artigiano, ma anche dell'importanza dei social e della promozione attraverso Internet.

Insomma, di carne al fuoco ce n'è abbastanza. Non ti resta che continuare a leggere!

 

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La prima artigiana che vorrei presentarti è Denise Ciccardiideatrice e fondatrice di Grim&Marius. Nel suo laboratorio, in Liguria, Denise realizza dei lampadari, simbolo di una creatività fuori dal comune. Ti invito a visitare il suo sito. A lei, ho posto una domanda sull'andamento del mercato artigianale in Italia.

Credi che l'artigianato sia destinato a scomparire, o pensi che la rinascita prevista per i prossimi 10 anni sia possibile?

Per come si stanno muovendo le cose in questi ultimi anni direi che ci troviamo davanti ad una "new wavedell'artigianato, ricca di nuovi spunti e nuove creatività.

La crisi ci ha spronato (a volte obbligato) a ri-trovare nuove strade da percorrere e nuovi sentieri del saper fare. Molti in questi anni si sono reinventati investendo nella propria creatività partendo magari da ricordi del passato, come nel mio caso. Io sono tutti i giorni a contatto con persone che hanno scelto di lavorare con le proprie mani, felici di dar concretezza alla loro immaginazione e con la costante voglia di dar vita a qualcosa di bello.

Di strada ce n'è ancora molta da percorrere... Soprattutto occorre lavorare molto per far comprendere appieno a chi acquista cosa sta dietro ad un oggetto artigianale: la storia, l'energia che contiene, e soprattutto l'unicità di quello che si acquista.

Cosa rende un prodotto artigianale, unico?

A questa domanda, ha provato a dare una risposta Fabrizio Lisciandrello, un artigiano che insieme a Elena Gambino realizza, a mano, prodotti lavorati sia in cuoio e pelle, che attraverso l’uso di camere d'aria. Membro dell'associazione ALAB (associazione liberi artigiani artisti balarm) di Palermo, Francesco è un mix di tradizione, creatività e sacrificio.

Leggiamo la sua risposta:

Un prodotto artigianale è reso unico dalla sua personalità, dalle sue piccole imperfezioni. Dietro ogni oggetto ci sono ore di lavoro e sudore e, soprattutto, mani dolenti.

Un prodotto, per essere definito artigianale, deve essere eseguito almeno per il 60% a mano, senza l'utilizzo di macchinari a consumo elettrico. Io, ad esempio, potrei lavorare anche in mezzo a un bosco, visto che non uso alcun tipo di macchinario.

La mia idea è sempre stata quella di non pensare al tempo di realizzazione, quanto piuttosto alla qualità e alla durabilità del prodotto, nel tempo. Questo mi rendo conto che si scontra con le leggi attuali del mercato globale, ma una passione va ben oltre il mero guadagno.

Con questo non voglio assolutamente dire che gli artigiani lavorano esclusivamente per la gloria, ma nel nostro lavoro c'è prima di tutto l'amore verso un mestiere che non è affatto destinato a scomparire.

Si può vivere di artigianato?

Bianca Meo è una Cake Designer, oltre che madre di due bellissimi bambini. Nel suo laboratorio realizza delle vere e proprie opere d'arte in pasta di zucchero. Un lavoro certosino che richiede tantissima manualità e una tecnica di realizzazione che non si può improvvisare. Insomma, tutte capacità tipiche di chi ha scelto l'artigianato come professione.

Leggiamo la sua risposta:

In passato l'artigianato era valorizzato nel nostro sistema produttivo, soprattutto nelle realtà di provincia, dove la figura dell'artigiano ha resistito più a lungo al processo di industrializzazione e omologazione dei processi creativi.

Nello specifico del mio lavoro, purtroppo, manca ancora in Italia la piena consapevolezza del lavoro enorme che c'è dietro alla realizzazione di una torta in pasta di zucchero o di altri lavori di cake design, e spesso è frustrante. L'idea secondo la quale "se solo avessi tempo la farei io" è molto diffusa, ma devo ammettere che negli ultimi due anni ho visto un aumento dell'interesse nei confronti di questo tipo di pasticceria, grazie anche al proliferare di trasmissioni televisive di successo.

Non so se si può vivere di artigianato, dipende molto dal tipo di servizio che offri, ma nel caso del cake design è molto difficile perché, come puoi immaginare, comprare una torta in pasta di zucchero non è una necessità alla pari, ad esempio, del riparare un guasto elettrico o idraulico in casa.

Però, con passione e dedizionepuò diventare una fonte di reddito a sostengo dell'economia familiare, e questo è molto importante.

Se poi c'è la passione, allora tutto diventa più stimolante.

lavori artigianali insoliti

Abbiamo parlato di manualità, ingegno e creatività. Ci sono altre qualità che deve avere un artigiano?

È il turno di Francesco Puzello, un vero e proprio pioniere nel campo delle stampanti 3D, oltre che un artigiano pazzesco. Ti invito a visitare il suo sito Internet per toccare (quasi) con mano quello che produce.

Cosa mi spingeva da piccolo a smontare tutto ciò che mi capitava per le mani? Direi quasi certamente la curiosità. Conservando lo stesso tipo di approccio, ho affrontato gli anni della diffusione della tecnologia digitale e, senza che me ne accorgessi, sono diventato quello che molti definiscono un “maker”; per alcuni sarei un creativo, un inventore, un disegnatore, un informatico, addirittura uno “scienziato”, per altri un “nuovo artigiano”. Forse è questa la definizione che più sento mia, perché è intorno all’evoluzione dell’idea di artigianato che si gioca una delle partite più interessanti di questo millennio.

Come sarà lartigiano 2.0? Io lo immagino come un uomo dal multiforme ingegno, poliedrico, travolgente, curioso, appassionato, visionario, che abbia conoscenze informatiche e tecniche, ma anche una buona dose di manualità.

Lartigiano del XXI secolo ha la possibilità di utilizzare tecnologie e conoscenze che fino a pochi anni fa erano appannaggio di poche cerchie ristrette. Ma si può andare oltre l’uso passivo degli strumenti: se mi fossi limitato a questo, senza capire il funzionamento dei mezzi sotto l’aspetto ad esempio meccanico o informatico, oggi sarei semplicemente uno dei tanti consumatori.

La curiosità, una visione olistica del mondo e la passionemi hanno invece portato a costruire in autoproduzione macchine di prototipazione rapida capaci di realizzare fisicamente quelle che fino a ieri erano solo idee. Sotto un certo punto di vista, l’artigianato digitale rappresenta la mia forma di riscatto nei confronti della prima rivoluzione digitale, quella che ci ha ancorati agli schermi e tenuti fermi su una sedia. Mediante la stampa 3D vedo l’uomo che torna a “sporcarsi”, che stacca gli occhi dal monitor e riscopre le mani.

L'artigianato è un mondo antico e ricco di tradizioni. Credi sia possibile coniugarlo a Internet, sfruttando così il potere della rete?

A quest'ultima domanda ha risposto Roberta Botticellasarta e co-fondatrice di Cromanticamente, insieme alla sua collega (e amica) Giovanna hanno inventato un prodotto originale, che sta davvero avendo tantissimo seguito. Il motivo è facilmente intuibile; dai un'occhiata alle loro creazioni e lo capirai.

Ecco la loro risposta:

È in effetti proprio quello che abbiamo fatto noi.

Attraverso la rete siamo riuscite a far conoscere il nostro piccolo marchio Cromanticamente. Internet ci ha offerto una piccola vetrina sul mondo quando i mezzi a nostra disposizione erano pari a 0.

Ovviamente la perseveranza è importantissima, così come la cura e l’amore per il proprio progetto, ogni piccolo dettaglio fa la differenza in uno spazio virtuale così ampio e dispersivo e credo proprio che nel nostro caso, quel piccolo particolare in più si possa leggere nella tradizionalità stessa delle nostre creazioni.

Un computer, una linea Internet e una macchina fotografica sono indispensabili ormai per il nostro lavoro tanto quanto un semplice cassettino di legno con aghi, fili ed un paio di forbici!

L’amore per lartigianato, l’utilizzo di materiali grezzi e tecniche sartoriali, il clima della bottega artigiana, il gusto minimale cromatico e romantico... Questo forse ci rende più forti e consapevoli del grande valore che solo un oggetto realizzato a mano può dare.

Conclusioni

Il nostro piccolo viaggio nel mondo dei lavori artigianali volge al termine. Un grazie speciale va a chi ha dedicato parte del suo tempo per raccontarci un po' la sua realtà. L'artigianato non può e non deve scomparire. La magia e il fascino dell'handmade sono senza tempo. Un tempo che spesso rincorriamo, alla ricerca di qualcosa che ci faccia stare bene: un affetto, un viaggio o - perché no - un oggetto.

Un oggetto fatto a mano è unico nel suo genere. Replicabile, sì. Ma assolutamente differente da un suo "gemello". Ogni pezzo artigianale porta con sé tecnicatradizionefantasia e creatività. Così come l'imperfezione, che rende il tutto ancora più ricercato e particolare.