produrre meno rifiuti in casa Come

La difesa dell'ambiente riguarda tutti noi, come cittadini, e dovremmo impegnarci nel ridurre al minimo la nostra impronta ecologica. Ecco come farlo in modo semplice ed efficace, ogni giorno.

Spiegare l’ecologia e il rispetto per l’ambiente non è mai facile, perché si tende a compiere due errori:

1. Si affronta il tema in modo empatico, puntando tutto sull’aspetto emozionale;

2. Si affronta il tema in modo superficiale, pensando che l’ecologia sia solo non buttare cartacce in strada.

Sono due atteggiamenti molto diffusi, figli della cultura e del modo in cui siamo stati cresciuti, soprattutto le generazioni che hanno visto il passaggio dalla società tradizionale del secondo dopoguerra a quella basata sul commercio, tipica della seconda metà degli anni ’80.

L’idea che al mondo ci fossero risorse inesauribili per tutti, e che la scienza avrebbe sempre trovato nuovi modi per non vivere di privazioni, si è diffusa in modo radicale nella cultura popolare italiana, creando una frattura molto netta con chi, agli inizi degli anni duemila, ha iniziato a parlare di ambiente e di ecologia in modo nuovo, con un maggiore approccio tecnico e scientifico e meno naive.

L’ecologia spiegata con la fisica

Il modo migliore per far comprendere il senso stesso del concetto di ecologia è illustrare la legge della conservazione della massa, un principio fisico teorizzato da Lavoisier che ognuno di noi, anche se a digiuno di fisica e matematica, ha sentito almeno una volta:

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”

Che cosa significa? Banalmente, possiamo dire che questo principio ci fa comprendere che tutte le azioni che noi compiamo hanno un impatto, positivo o negativo, sul mondo e sull’ambiente che ci circonda.

Ad esempio, se bruciamo le foglie cadute dall’albero in giardino, pensando così di rimuovere il rifiuto prodotto, in realtà stiamo semplice trasformando quel prodotto iniziale in qualcos’altro, ovvero fumi e cenere.

 

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La gestione dei rifiuti urbani

Il problema dei rifiuti urbani - per non parlare di quelli industriali - è ben noto nel nostro Paese, in particolare in alcune regioni, e da decenni ormai si parla di raccolta differenziata, attivata in molte città ma non in tutte, purtroppo.

La raccolta differenziata, in effetti, produce tre effetti positivi:

1. Consente alle aziende di nettezza urbana di raccogliere i rifiuti già separati per tipologia, e lavorarli in modo più efficiente e in minore tempo;

2. Educa i cittadini al consumo responsabile e ad una migliore comprensione del ciclo dei rifiuti, ovvero del lavoro necessario al loro smaltimento;

3. Migliora il processo di riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti solidi urbani

Senza volerci addentrare troppo nel tecnicismo, esistono, oggi, diverse scuole di pensiero sulle modalità di gestione dei rifiuti urbani, alcune particolarmente innovative e ottimiste, come la strategia rifiuti zero teorizzata da Paul Connett, professore emerito della St. Lawrence University.

Alla base della strategia rifiuti zero c’è una diversa idea di processo gestionale, che va ripensato in toto, e che non deve prevedere i sistemi di trattamento tradizionali, quindi discarica e inceneritore.

Attraverso una gestione virtuosa dei rifiuti, che però coinvolge anche la fase produttiva dei prodotti commercializzati dalle aziende - ovvero, minori imballaggi e prodotti con materie prime riciclabili - si può fare quello che città come San Francisco fanno da qualche anno, raggiungendo un livello di differenziata dell’80% e mettendo al bando le bottiglie di plastica

La regola delle 4 R

Come ogni strategia, anche quella teorizzata dal professor Connett presenta pro e contro, ma la verità è sempre e solo una: per difendere l’ambiente dobbiamo impegnarci tutti, anche noi cittadini, riducendo al minimo gli sprechi e i rifiuti prodotti in casa.

Come? Seguendo il principio base della raccolta differenziata, ovvero la regola delle 4 R: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero.

bambina che fa la raccolta differenziata

Ecco 15 consigli per te:

 1. Acquista prodotti con un imballo minimo, preferibilmente realizzato in un materiale riciclabile;

 2. Laddove possibile, preferisci prodotti in vetro e alluminio, che sono perfettamente riciclabili;

 3. Acquista prodotti alimentari sfusi e non imballati all’origine, da conservare in barattoli e recipienti in vetro o plastica;

Acquista detersivi e bagnoschiuma alla spina, conservando taniche e bottiglie per la raccolta;

 5. Se non hai particolari esigenze dermatologiche, utilizza sapone tradizionale invece del sapone liquido;

 6. Se vivi in una città in cui ancora c’è il venditore di bibite porta a porta, acquista l’acqua in vetro invece di quella in plastica;

 7. Quando vai a fare la spesa, porta sempre con te delle borse e dei sacchetti riutilizzabili;

Utilizza strofinacci in cucina invece della carta assorbente;

 9. Laddove possibile, riutilizza gli imballaggi per creare oggetti per la casa o fare dei lavoretti con i tuoi figli;

10. Riduci al minimo l’acquisto di cibi pronti;

11. Prepara tu gli omogeneizzati per i tuoi bambini;

12. Prima di buttare via un oggetto, assicurati che non possa essere utile a qualcun altro o che non possa essere venduto in un mercatino dell’usato oppure online;

13. Ricordati dei consigli della nonna per pulire casa o per riparare gli oggetti in casa;

14. Cerca di ridurre al minimo indispensabile il consumo di prodotti usa e getta, come piattini, bicchieri e posate in plastica;

15. Cerca qualche ricetta per preparare dei piatti deliziosi con le parti di frutta e verdura che solitamente buttiamo via.

Come vedi, a volte basta poco per rendere il mondo che ci ospita - perché siamo ospiti - un luogo migliore nel quale vivere e crescere i nostri figli.

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