Revisione dell'invalidità civile: quando si perdono le agevolazioni

La richiesta di invalidità civile è sottoposto al vaglio di una commissione medica. A seconda della patologia o della menomazione e in base alla stima medica, la valutazione può essere poi ripetuta nel tempo. E a volte si perdono le agevolazioni in precedenza concesse.

Possono verificarsi, nel corso della vita, incidenti o malattie che modificano in corso degli eventi e condizionano la tua quotidianità, dalla sfera personale a quella lavorativa.

Per agevolare chi si trova a dover affrontare queste difficoltà, lo Stato riconosce una serie di sostegni all’invalidità civile (da agevolazioni fiscali a sussidi economici). In questo modo vengono protetti e supportati nelle necessità quotidiane i cittadini affetti da malattie invalidanti, minorazioni fisiche o psichiche.

La richiesta di invalidità civile

Se ritieni di avere i requisiti per ottenere l’invalidità civile, è necessario che ne parli prima con il medico di famiglia o con lo specialista che ti ha in cura. Questo primo passo serve per ottenere il rilascio del certificato medico introduttivo che attesta i problemi fisici o psichici invalidanti. Il certificato viene inviato dal medico online all’INPS e la ricevuta ti viene consegnata insieme all’originale “cartaceo” del certificato medico.

Una volta ottenuta la certificazione, devi presentare la domanda di invalidità civile all’INPS con le modalità previste per il 2019 e indicate in questo articolo.

Sarà quindi l’INPS ad inoltrare la domanda alla ASL di competenza territoriale e a prenotare una data tra quelle disponibili. Il giorno della visita una commissione medica valuterà le tue condizioni di salute, la tua capacità di svolgere mansioni lavorative e quindi di provvedere a te stesso ed alla tua famiglia.

La commissione decide, a seconda delle menomazioni o della patologia esistenti, l’eventuale percentuale di invalidità e se sottoporre a revisioni periodiche l’attestazione di invalidità permanente.

In base alla percentuale assegnata si possono usufruire di agevolazioni:

·        fino al 33% - nessun riconoscimento;

·        dal 46% - iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l'Impiego per l'assunzione agevolata;

·        dal 33% al 73% - assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali;

·        dal 66% - esenzione ticket sanitario;

·        dal 74% al 100% - prestazioni economiche di diverso tipo.

Quali patologie non sono sottoposte a revisione

Un decreto ministeriale dell’agosto 2007 ha elencato una serie di 12 patologie e menomazioni che non subiscono il processo di revisione. Generalmente si tratta di problemi che non sono destinati a risolversi o alleviarsi con il passare del tempo. [2]

Nell’elenco, oltre alle patologie, è indicata la documentazione sanitaria che il richiedente deve fornire per provare l’esistenza dalla patologia o della menomazione. Tutta la documentazione dovrà essere rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da una privata accreditata.

L’elenco delle patologie [2] include:

·        Insufficienza respiratoria in trattamento continuo di ossigenoterapia o ventilazione meccanica

·        Insufficienza cardiaca refrattaria a terapie specifiche

·        Perdita della funzione del rene con trattamento dialitico (non trapiantabile)

·        Perdita anatomica o funzionale degli arti superiori o inferiori

·        Menomazioni dell’apparato osteo-articolare che non possono essere recuperate

·        Patologie del fegato con compromissione del sistema nervoso centrale o periferico (non curabili)

·        Patologia oncologica con compromissione di organi o apparati

·        Patologie o sindromi neurologiche (es. atrofia muscolare, lesioni dei nervi, etc) che comportano gravi deficit (es. sordità, cecità, difficoltà di deglutizione, etc)

·        Patologie genetiche o cromosomiche congenite

·        Patologie psichiche dell’età evolutiva con deficit neuropsichici o nella vita di relazione

·        Cecità

·        Sordità

Visita di revisione dell’invalidità: perché si perdono le agevolazioni

La visita di revisione serve a verificare un miglioramento o un peggioramento delle condizioni mediche o sociali, e viene disposta dall’INPS entro la data indicata nel verbale. Bisogna sempre attendere la convocazione ufficiale dell’INPS che potrebbe arrivare anche dopo la data indicata dal verbale, ma in questo caso le percentuali di invalidità restano quelle stabilite fino a eventuale revisione.

Il giorno della visita di revisione la persona titolare dell’invalidità viene convocata dinnanzi a una commissione medica diversa da quella della Asl. La commissione valuta il caso attraverso un colloquio con il cittadino e verificando i parametri clinici.

In caso di variazione delle condizioni di salute, la commissione può decidere di abbassare o aumentare la percentuale di invalidità. Per questo motivo si possono perdere o acquisire dei sussidi, così come previsto dalla legge.

Cosa puoi fare se non sei d’accordo con la rettifica dell’invalidità?

Ma cosa si può fare contro la decisione della commissione Inps di revocare o diminuire l’invalidità civile? La legge consente al cittadino di ricorrere al tribunale per contestare la decisione.

Tuttavia, prima di fare ricorso è necessario presentare una richiesta alla Sezione Lavoro e Previdenza per sottoporsi a un accertamento medico preventivo, richiesta che deve essere inoltrata entro 180 giorni dalla data del verbale Inps.

Il giudice, se ritiene la domanda ammissibile, nomina un medico legale che esamina la documentazione sanitaria, sottopone la persona a un’eventuale visita, e poi scrive una relazione con le sue valutazioni.

Se la relazione riporta un parere favorevole e non vengono presentate contestazioni, l’Inps è tenuto a riconoscere l’invalidità entro 120 giorni dal provvedimento del giudice. In caso di contestazioni o di parere negativo da parte del medico legale, è possibile presentare ricorso entro 30 giorni dalle contestazioni.

Come tutelare il tuo tenore di vita in caso di invalidità?

I sussidi pubblici all’invalidità esistono perché in effetti questa condizione ci impedisce di lavorare e prenderci cura di noi stessi e dei nostri cari. Se poi il tuo reddito è quello principale e la tua famiglia fa affidamento su di te per la propria stabilità, puoi prendere in considerazione un aiuto aggiuntivo rispetto ai sussidi.
Ci sono assicurazioni, sia vita che infortuni, che in caso di grave invalidità di permettono di ricevere un capitale a tua scelta. Una somma disponibile da subito per proteggere il tenore di vita della famiglia o i progetti importanti, come la casa o gli studi dei figli.

Qui trovi alcuni consigli su come proteggersi in caso di invalidità. In molti casi come vedrai si tratta di una piccola spesa che però al momento del bisogno può fare la differenza.

Conclusioni e consigli finali

L’iter per raggiungere il riconoscimento dell’invalidità civile può essere lungo ed è costituito da step ben precisi, comprese le, eventuali, revisioni periodiche.

Nella valutazione vengono presi in esame fattori specifici stabiliti dalla legge e il criterio di discrezionalità, ovvero le interpretazioni mediche, sono ridotte al minimo.

Tuttavia la valutazione rispetto a una percentuale di invalidità e ai relativi sostegni ottenuti può cambiare da una visita, all’altra in base al miglioramento effettivo o percepito. Per questo motivo, le tutele di un’assicurazione, sono importanti.

Fonti:

[1] https://www.senato.it/1025?sezione=122&articolo_numero_articolo=38

[2] http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2007/09/27/07A08214/sg

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