Amianto: come chiedere la rimozione se il tuo vicino ha una tettoia in eternit

Da oltre 25 anni l'Italia ha messo al bando l'eternit con una legge che ne impedisce l'utilizzo e obbliga i proprietari di strutture a occuparsi del suo smaltimento. Eppure i manufatti in amianto sono ancora molto diffusi nel nostro Paese. Esiste però una procedura per effettuare segnalazioni, anche in forma anonima, per richiedere la rimozione di amianto. Vediamo tutto in dettaglio.

Secondo Legambiente [8] sarebbero ancora circa 370mila le strutture in amianto ancora presenti in Italia. In oltre 200mila edifici pubblici è stata segnalata la presenza di amianto potenzialmente nocivo per i residenti. In tutti questi casi bisognerebbe procedere ad attività di rimozione e smaltimento.

In Italia è infatti in vigore dal 1992 una specifica legge [1] che obbliga tutti i proprietari di strutture in amianto a denunciarne la presenza, occupandosi della bonifica tramite ditte specializzate. Una pratica ancora poco diffusa: è per questo importante informarsi in merito a cosa fare qualora si riscontri presenza di amianto in prossimità della propria abitazione, o in altri luoghi.

 

Amianto: cos'è e perché è così pericoloso per la salute

L'amianto è un materiale fibroso a base di un minerale naturale chiamato “asbesto”, con un'ottima resa in termini di isolamento termico e acustico, oltre che una grande durata nel tempo [2]. Queste peculiarità, insieme al costo più economico rispetto a materiali edili similari, hanno contribuito ad una sua massiccia diffusione in passato.

Particolarmente utilizzato per la realizzazione di tetti, strutture coibentate e vasche per la raccolta idrica, l'amianto è stato messo al bando in Italia nei primi anni '90, dopo che numerosi studi ne hanno evidenziato la pericolosità sociale per lavoratori e civili. Il rischio è infatti quello di esporsi a gravi malattie respiratorie causate dall'inalazione delle fibre di amianto, che si disperdono nell'aria quando il materiale subisce rotture oppure lesioni a causa di usura.

È però opportuno fare una distinzione tra diverse tipologie di amianto, iniziando dalla differenza tra amianto e eternit, altro nome con il quale viene spesso confuso.

Eternit infatti era solo il nome di una delle principali ditte produttrici di manufatti in amianto, che commercializzava i suoi prodotti con il nome aziendale. Non tutto l'amianto è quindi “eternit”, e la restante parte non è “semplicemente” amianto. Possiamo infatti suddividerne le tipologie in due scaglioni principali [2]:

  • amianto friabile, costituito appunto da fibre libere, debolmente o fortemente legate;
  • amianto di matrice compatta, “compattato” cioè con altri materiali come il cemento-amianto o vinyl-amianto.

La pericolosità dell'amianto è dovuta alla semplicità di inalazione delle fibre rilasciate quando il materiale viene danneggiato, abraso o segato. L'esposizione a queste particelle, anche per brevi periodi, può comportare lo sviluppo di patologie simili a quelle determinate dall'inquinamento dell'aria [2]. Per questo è sempre necessario segnalare la presenza di amianto, specie se danneggiato, e informarsi in merito alle procedure di rimozione, in special modo qualora questo sia presente nei pressi di centri abitati o luoghi pubblici.

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Come segnalare la presenza di amianto

Per legge, l'obbligo di denunciare la presenza di strutture in amianto spetterebbe sempre al proprietario di queste ultime. Spesso però non accade e spetta quindi a chiunque provvedere nell'interesse della salute di tutti.

Se dal balcone di casa noti una tettoia in eternit o vieni a conoscenza di una discarica abusiva di questo materiale puoi provvedere a farne opportuna segnalazione presso gli uffici ASL del Comune di pertinenza, compilando un apposito modulo per la segnalazione di amianto, anche in forma anonima [3]. All'interno della segnalazione vanno inserite informazioni come grandezza (anche approssimativa) della struttura, indirizzo o località nella quale si trova, nome del proprietario (che può essere anche un Ente, nel caso di case popolari, edifici pubblici o uffici) e eventuali fotografie.

Dopo un primo sopralluogo utile a stabilire la tipologia di materiale riscontrato e il suo grado di pericolosità, la ASL provvederà a inoltrare la segnalazione presso gli uffici ARTA, Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente, che si occuperà dell'avvio delle procedure di analisi del materiale e eventuale messa in sicurezza. È infatti alle singole regioni che spetta il compito di censire e vigilare sulle operazioni di bonifica amianto, rivolgendosi a ditte specializzate iscritte all'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali [3].

È necessario sapere però che non tutte le strutture in amianto sono di per sé soggette a pericolosità. Se il manufatto non presenta crepe, rotture o altri fattori di rischio potenzialmente nocivi per la salute pubblica sarà possibile provvedere alla loro messa in sicurezza attraverso semplici coperture di contenimento o “incapsulamento”.

Inoltre ti interesserà sapere che dal Marzo 2013 è attivo in Italia il cosiddetto Piano Nazionale Amianto, promosso dal Ministero della Salute, finalizzato al raggiungimento di nuovi obiettivi relativi alla tutela della salute, dell'ambiente e della sicurezza sul lavoro di chi vive o lavora a contatto con questo materiale [4].

Smaltimento amianto: costo e incentivi

Il costo di smaltimento amianto varia da regione a regione, in seno alle diverse tipologie di interventi previsti dai singoli regolamenti e ai diversi tariffari delle ditte specializzate che si occuperanno della bonifica. Il costo di accertamenti (come verifica dello stato di conservazione della struttura contenente amianto e analisi di laboratorio atte a stabilirne la natura), delle operazioni di smantellamento e di bonifica sono comunque sempre a carico del proprietario della struttura.

Una stima totale dei costi può variare dai 15-20 euro al mq per strutture di 100-200 mq, fino a diverse migliaia di euro per strutture più grandi [9].

Ogni anno sono inoltre previste diverse tipologie di agevolazioni fiscali per la rimozione amianto, inclusi all'interno di incentivi di diversa natura quali:

  • Ecobonus fino al 65% per riqualificazione energetica e opere di rifacimento strutturali;
  • Bonus ristrutturazioni fino al 50%;
  • Credito di imposta rivolto a titolari di impresa, approvato dalla Commissione Ambiente del Senato per interventi di rimozione amianto [5].

Per maggiori informazioni sugli incentivi per bonifica amianto è possibile rivolgersi a una delle imprese iscritte all'Albo dei Gestori Ambientali [6] o ai responsabili dell'Associazione Sportello Amianto [7].

La presenza di amianto costituisce un pericolo per tutta la comunità. Effettuare una segnalazione è quindi dovere civico di ognuno di noi. Tutelare la tua abitazione e i tuoi cari dai rischi legati alla presenza di amianto o altri agenti inquinanti presenti nell'ambiente in cui vivi è una responsabilità su cui è ancora purtroppo necessario un grande impegno.

Assicurare la tua famiglia contro i rischi dettati dall'insorgere di malattie legate ad agenti inquinanti è sempre un'operazione in grado di garantiti maggiore sicurezza in caso di eventi improvvisi, un valido sostegno su cui è necessario riflettere, per il bene delle persone che ami.

Consigli e informazioni utili

In caso di presenza di amianto in prossimità della tua abitazione, come in altri luoghi, ricorda che:

  • la commercializzazione e l'utilizzo di amianto sono stati vietati in Italia con la legge numero 257 del 1992;
  • la pericolosità dell'amianto risiede nell'inalazione delle sue fibre, che potrebbero comportare gravi patologie dell'apparato respiratorio;
  • per segnalare la presenza di amianto, anche in forma anonima, puoi rivolgerti presso gli sportelli della ASL del Comune di pertinenza;
  • non tutti i manufatti in amianto sono di per sé pericolosi, ma solo quando il materiale si presenti rotto, danneggiato o tagliato;
  • è obbligo delle regioni provvedere ad una mappatura dell'amianto presente nei propri confini, con l'aiuto dei cittadini che provvedono a segnalarlo;
  • le operazioni di rimozione e bonifica amianto sono soggetti ad agevolazioni e sgravi fiscali da parte dello Stato.

Fonti per questo articolo:

  1. http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1992-03-27;257
  2. http://www.camera.it/temiap/2014/03/24/OCD1770000017.pdf
  3. https://www.arpae.it/cms3/documenti/amianto/normativa/DM06set94.pdf
  4. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1945_allegato.pdf
  5. http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emendc&leg=17&id=907836&idoggetto=835544
  6. https://www.albonazionalegestoriambientali.it/Elenchiiscritti.aspx
  7. http://www.sportelloamianto.com/
  8. https://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/lamianto-italia-legambiente-presenta-il-dossier-liberi-dall-amianto

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