Allergie primaverili: ecco come curarle

Con l’arrivo della primavera, complici pollinazioni e allergeni che si diffondono nell’aria, puntualmente tornano le allergie. Molto però si può fare sia in fase preventiva che durante quella acuta. Vediamo insieme come.

Cosa sono le allergie primaverili? Quali sono i sintomi principali e cosa si può fare per evitarle.

I sintomi delle allergie primaverili

I sintomi delle allergie primaverili sono riassunti con efficacia sul sito dell’Ospedale San Raffaele di Milano: bruciore agli occhi, occhi arrossati, starnuti, prurito al palato, al naso e agli occhi, tosse secca accompagnata da difficoltà a respirare, rinorrea acquosa e diminuzione del gusto e dell’olfatto.

Cosa fare per prevenire le allergie primaverili

  • Il principale rimedio per le forme allergiche primaverili è il vaccino. L’immunoterapia prevede l’iniezione sotto-cute di quantità progressivamente maggiori dell’allergene che scatena i sintomi, così da modificare nel tempo la risposta immunitaria della persona allergica. Se si opta per il vaccino, è bene rivolgersi al medico Specialista Allergologo, che individuerà quello più adatto.
  • Il Dott. Franco Marchetti, allergologo e Medico di Famiglia a Milano, ha recentemente consigliato sul magazine Starbene (nr.11-28/02/2017) di procurarsi il calendario dei pollini, che fornisce in tempo reale i livelli di concentrazione dei pollini divisi per famiglia di pianta allergizzante e le previsioni sul relativo andamento. Informazioni preziose per identificare i giorni più “a rischio” e prendere opportune contromisure. Il calendario dei pollini si trova nelle farmacie, nelle ASL, oltre che sul sito ilpolline.it oppure pollinieallergia.net, da cui scaricare gratuitamente l’App Meteo Allergie.
  • L’agopuntura rappresenta una valida terapia preventiva in caso di allergia, e va effettuata 2 mesi prima del periodo di pollinazione della pianta che la scatena. Uno studio svolto presso il Charite-University Medical Center di Berlino su pazienti affetti da allergia stagionale ha dimostrano che dopo 12 sedute di agopuntura il 71% ha evidenziato un netto miglioramento dei sintomi.
  • Anche le cure termali inalatorie con acqua sulfurea sono un alleato naturale e pressoché privo di controindicazioni, per chi soffre di rinite allergica. Esattamente come i farmaci, le acque ricche di zolfo e altri composti sulfurei stimolano le difese immunitarie di prima linea e ripristinano la corretta funzione della mucosa nasale, contribuendo a ridurre la necessità di ricorrere agli antistaminici. Ma bisogna effettuare il ciclo di cure, fruibili in regime di convenzione S.S.N., prima del periodo delle allergie!

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  • In presenza di rinite leggera, e sempre dietro consiglio medico, è indicata l’assunzione di antistaminici per bocca. È sufficiente una pastiglia al giorno per bloccare i sintomi. Se invece questi sono più importanti, si ricorre a spray nasali a base di corticosteroidi. In caso di congiuntiviti sono invece utili colliri specifici.
  • Chiudere le finestre al mattino e alla sera, quando la presenza di pollini nell’atmosfera è massima.
  • Limitare la permanenza all’aperto, specie nelle giornate secche e ventose, dopo il taglio dell’erba o dopo un temporale.
  • Al rientro a casa, fare la doccia e cambiare tutti i vestiti ogni giorno.
  • Assunta sotto forma di infuso, estratto, pastiglie o radice, la liquirizia trova indicazione nel trattamento naturale delle allergie stagionali. I suoi principi attivi esercitano un’azione antinfiammatoria paragonabile a quella dei glucocorticoidi (i principali farmaci, insieme agli antistaminici, usati in caso di allergie).

Allergie, sempre più diffuse

Secondo un’indagine Gfk Eurisko, il 12% della popolazione è soggetto a rinite allergica; si tratta in prevalenza di donne (55%) che in media hanno meno di 44 anni. Del resto, il fenomeno delle allergie è in crescita: si stima che circa 50.000 italiani - su circa tre milioni di asmatici - soffrano di grave allergia asmatica e secondo l’Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri il numero di pazienti che soffrono di asma e rinite negli ultimi 30 anni è aumentato di 7 volte. Tra le cause, l’inquinamento (la CO2 e le polveri sottili incrementano l’effetto allergizzante dei pollini) e l’alimentazione ricca di cibi raffinati che portano il corpo a non riconoscere i veri “nemici” scatenando, invece, reazioni allergiche verso sostanze innocue, come i pollini.

Uno studio dei ricercatori del Laboratoire des Sciences du Climat et de l’Environnement del Cnrs francese, pubblicato da Nature Climate Change, ha evidenziato come l’ambrosia quadruplicherà nel 2050.

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