Terremoti: come controllare se la tua casa è sicura

Alcune regioni Italiane sono soggette a un elevato rischio sismico, un’eventualità latente che può manifestarsi all’improvviso perché (ad oggi) è impossibile prevedere i terremoti. Molto, però, si può fare in fase preventiva. È bene riconoscere i “campanelli d’allarme “della nostra casa per capire se l’abitazione è realmente sicura o, in caso contrario, porvi rimedio.

I motivi del rischio sismico in molti comuni italiani

Perché tanti terremoti in Italia? Considerando la frequenza dei terremoti e la relativa intensità che, in alcuni casi, ha avuto un forte impatto a livello sociale ed economico, il nostro è uno dei Paesi che, nella zona del Mediterraneo, ha un rischio sismico elevato. La causa va ricercata nelle caratteristiche della posizione geografica della penisola italiana, che si colloca proprio nella zona in cui la zolla africana converge con quella asiatica, determinando una compressione.

L’origine delle catene montuose delle Alpi (100 milioni di anni fa) e degli Appennini (20 milioni di anni fa) è strettamente correlata al rischio sismico in Italia. Le precedenti zone caratterizzate da mare e pianura si sono, infatti, accavallate creando le due note catene montuose. Un processo durante il quale sono nati grandi sistemi di faglia che attraversano le montagne nel senso della lunghezza e in corrispondenza delle quali si sono originati i più forti terremoti della nostra storia. Una storia che ha permesso di creare una mappa delle zone a maggiore rischio sismico in Italia.

Mappa rischio terremoti Italia

Più di 30.000 terremoti di media e forte intensità (>IV-V grado della scala Mercalli) e 350 di intensità uguale o maggiore all’VIII grado della scala Mercalli, hanno interessato l’Italia negli ultimi 2.500 anni. Le zone storicamente più colpite sono state la dorsale degli Appennini, la Calabria, la Sicilia e alcune regioni del Nord come il Friuli, il Veneto e la Liguria occidentale.

Il livello di pericolosità dei terremoti nel nostro Paese è minore di quanto sia, ad esempio, in Giappone e California, ma noi siamo molto più vulnerabili a causa del nostro fragile patrimonio edilizio.

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Come riconoscere una casa antisismica

Proprio dal rischio sismico di alcuni comuni italiani emerge la necessità di conoscere le caratteristiche di una casa antisismica, per tutelare la nostra famiglia nell’eventualità che in futuro - un futuro imprevedibile - si verifichino terremoti. Una domanda che ci sfiora da vicino, e alla quale risponde la Protezione Civile:

- Le zone a rischio sismico sono classificate in un range da 1 (livello maggiore) a 4. Nell’edilizia pubblica la classificazione è obbligatoria nelle zone 1, 2 e 3. - I materiali utilizzati per costruire l’abitazione devono essere cemento armato normale o precompresso, il cemento armato con barre d’acciaio, al carbonio o di acciaio inossidabile con un particolare rivestimento, oppure il legno. - I muri portanti devono avere uno spessore tra i 15 e i 50 centimetri. - L’altezza delle case deve essere direttamente correlata al livello di rischio sismico. Ad esempio, nelle zone a rischio 1 non si possono superare i due piani.

Tutti abbiamo negli occhi i muri di sabbia e il polistirolo nei muri della Scuola Elementare di Amatrice. Non è facile capire se nella costruzione di un edificio non siano state rispettate le normative antisismiche, anche se esiste una serie di accorgimenti che ci permette di cogliere “campanelli d’allarme”, in grado di indurci a fare ulteriori approfondimenti per proteggere la sicurezza della nostra casa e della nostra famiglia. Ma in concreto, come riconoscere una casa antisismica? Ecco le principali domande da porsi per una prima, sommaria analisi che tutti noi possiamo fare con semplicità:

- Com’è il tetto? Un tetto spiovente o “spingente” potrebbe essere poco resistente in caso di scosse. Risultano invece più sicuri i tetti non spingenti sui muri, al di sotto dei quali è stata costruita una capriata, oppure una trave o un cordolo. - Ci sono pilastri a vista? In questo caso l’abitazione potrebbe essere particolarmente vulnerabile. - La pianta della casa è quadrata o rettangolare? Buon segno, perché le piante irregolari possono risultare più fragili in presenza di terremoti.

uomo che controlla la propria casa

In caso di dubbi, è bene far effettuare una verifica in loco da un ingegnere strutturista che, sulla base di analisi e precisi calcoli matematici, saprà stabilire con precisione la resistenza della tua casa di fronte al verificarsi di un evento sismico. È consigliabile, come primo passo, fare una ricerca presso il Comune o la Provincia, per verificare se il progetto della struttura è stato depositato e chiedere agli addetti dell’Ufficio tutte le delucidazioni in merito.

Il costruttore-eroe di Amatrice

Per difendersi dai rischi di un terremoto è fondamentale conoscere il grado di rischio sismico della zona in cui si abita e, se presente, avere una casa costruita nel rispetto di tutte le regole volte a prevenire i danni in caso di movimenti tellurici. Proprio come è successo a Saro Rubei, muratore-eroe di Amatrice il cui Agriturismo è una delle strutture che ha resistito meglio al recente terremoto: sono solo caduti a terra alcuni vasi di fiori. Così è stato anche per tutte le abitazioni - una quarantina - che ha costruito ad Amatrice e i cui proprietari sono corsi da lui a ringraziare per l’eccellente lavoro edilizio che li ha protetti dal sisma. Per edificare le abitazioni, il signor Rubei ha infatti sempre utilizzato cemento, cemento compresso e molto ferro, per garantire la massima solidità alle strutture.

Impariamo dal Giappone, dove le case antisismiche sono costruite a regola d’arte

L’ingegnere giapponese Yoshiteru Murosaki, professore presso l’Università di Kobe e direttore dell’Istituto per la prevenzione dei disastri in una recente intervista al Corriere della Sera ha affermato che consistenti danni agli edifici a seguito di onde sismiche del VI grado della scala Richter non sono un fatto normale, ma la conseguenza del mancato rispetto delle norme antisismiche nella costruzione delle case. Va comunque sottolineato che il governo nipponico stanzia ingenti investimenti per la prevenzione e il retrofitting antisismico, le case sono spesso costruite in legno e la popolazione è formata per gestire in sicurezza il verificarsi di terremoti, oltre a rispettare regole per minimizzare i rischi.

In Italia la situazione è diversa e ci rende più vulnerabili, ma molto possiamo fare in fase preventiva: sapere con anticipo se la nostra casa è sicura in caso di terremoti ci permetterà di prendere adeguati provvedimenti per renderla antisismica.

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