Ricomincia la scuola, ma i bambini sono pronti?

Quando il mese di agosto volge al termine, con la temperatura che cala e i temporali estivi che mettono la parola fine alle tanto amate ferie, è tempo di prepararsi al rientro alla normalità, alla routine, al solito tram tram.

È così per tutti, anche se ognuno ha il proprio modo di gestire il rientro, com’è giusto che sia. In questo periodo, però, non c’è solo il rientro a lavoro per gli adulti, ma anche quello a scuola per i bambini più piccoli, e gestire il passaggio dal divertimento e il relax al primo giorno di scuola può essere traumatico, e va seguito in modo corretto.

Vediamo insieme 3 passaggi da compiere per accompagnare i bambini in questa fase senza accusare troppo il colpo.

Prima di iniziare, però, è importante fare una premessa: i bambini non sono tutti uguali, hanno tempi di reazione e di apprendimento molto diversi, quindi ogni azione deve sempre essere calibrata sul bambino, senza generalizzare.

1. Ristabilire orari e ritmi

Chi ha figli lo sa, quando finisce la scuola possono stare svegli fino a tardi, o comunque un po’ di più rispetto al solito, e giocare o guardare i cartoni animati. È normale, e non c’è niente di strano o di sbagliato in tutto ciò, perché i bambini hanno il sacrosanto diritto di rilassarsi, divertirsi, e anche annoiarsi ogni tanto, non è detto che debbano essere cresciuti come dei piccoli soldati, occupando ogni secondo della giornata con attività ludiche o didattiche.

Il problema, come puoi immaginare, si presenta quando l’estate sta per finire, l’inizio della scuola incombe, ed è necessario farli rientrare nei ranghi, per una ragione molto semplice: devono vivere il passaggio con leggerezza, quasi senza accorgersene.

Cosa bisogna fare? Molto semplice, ogni giorno si ripristina una regola che solitamente viene seguita durante il resto dell’anno, in modo graduale. Ad esempio, se il bambino dopo scuola è abituato a fare un riposino, vuol dire che in quegli stessi orari bisogna fare in modo che lo faccia. All’inizio si ribellerà, ma usando il classico metodo del premio (se fa il bravo) e della punizione (se fa il monello), riuscirai a convincerlo.

Importantissimo è l’orario della nanna e quello della sveglia, che rappresentano forse le fasi più delicate da gestire. Durante l’anno, per arrivare in orario a scuola, il bambino deve svegliarsi presto al mattino e andare a dormire ad un orario accettabile, che varia anche a seconda delle abitudini familiari, ma soprattutto dei ritmi del bambino.

Infatti, numerosi studi scientifici e medici hanno dimostrato una correlazione tra i disturbi del sonno e i disturbi comportamentali.

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Cosa vuol dire? Che portare il bambino a letto in base agli orari in cui noi riteniamo giusto (o utile) farlo, potrebbe non coincidere con i ritmi biologici del bambino, che magari impiegherà molto tempo per addormentarsi. Questa difficoltà non è affatto positiva e, potrebbe spingere il bambino a svegliarsi nervoso, stizzito.

Nessuno conosce i ritmi di un bambino meglio dei suoi genitori, quindi cerca di seguire le esigenze e le abitudini di tuo figlio, e preparalo un po’ alla volta agli orari che dovrà seguire durante l’anno scolastico. Ogni sera, portalo a dormire 15-20 minuti prima, raccontagli una favola e fagli compagnia fin quando non si addormenta. In questo modo lo aiuterai a rilassarsi e ad addormentarsi nel modo giusto.

2. L'importanza dei compiti per le vacanze

Li abbiamo odiati tutti, vivendoli come una tortura alla quale sottomettersi per paura del giudizio dei professori il primo giorno di scuola, ma ricoprono un ruolo molto importante, che spesso sottovalutiamo: ci aiutano a riprendere il ritmo.

C’è un dibattito molto accesso che dura da decenni sul topic “compiti estivi”, con due fazioni contrapposte come nelle migliori battaglie medievali. In Francia, ad esempio, li hanno aboliti, ma va anche detto che il sistema scolastico francese è differente rispetto a quello italiano.

Ora, è ovvio che qualunque studente, durante le vacanze estive, vorrebbe fare tutto tranne che studiare, ma è anche vero che la pausa dura tre mesi, che per un bambino è un lasso di tempo molto lungo, durante il quale potrebbe dimenticare alcuni concetti che non ha assimilato alla perfezione, o che ha appena accennato durante gli ultimi giorni di scuola.

Come detto in precedenza, durante le vacanze i bambini devono giocare, divertirsi, riposarsi e anche annoiarsi, ma questo non vuol dire che non possano dedicare una piccolissima porzione del loro tempo allo svolgimento di qualche compitino a casa.

Il modo migliore per farlo è creare, anche qui, una routine, facendo capire al bambino che potrà, ad esempio, guardare i cartoni solo dopo aver fatto qualche esercizio, oppure letto qualche pagina di un libro. E non va lasciato solo, ma aiutato e seguito.

Se si usano i compiti e, in generale, la scuola, come una punizione, allora ogni buon proposito fallirà. 

Bambina che fa i compiti delle vacanze a casa

3. Preparare il rientro a scuola con entusiasmo

Il rientro a scuola può essere molto complesso, soprattutto in alcuni bambini, che magari soffrono di più l’abbandono, e questo sentimento si fa sentire di più nei primi giorni.

Quello che bisogna fare è preparare il bambino al rientro a scuola non solo fisicamente e didatticamente, ma anche emotivamente. È necessario presentargli la prospettiva dell’inizio del nuovo anno scolastico come un momento bello, di gioia, grazie al quale potrà rivedere ogni giorno gli amici e le maestre.

Ogni giorno, quindi, bisogna parlare con il bambino del ritorno a scuola, illustrandogli tutte le cose positive che questo comporta, e non come se fosse una minaccia.

Un modo per rendere questo processo più semplice è coinvolgerlo attivamente nella fase di preparazione, andando con lui a comprare tutto l’occorrente per il rientro a scuola. Portarlo nei negozi a scegliere lo zaino nuovo, a comprare quaderni, colori, penne e altri prodotti di cancelleria, scegliere cosa indossare il primo giorno di scuola, è un ottimo modo per renderlo partecipe e fargli vivere questo momento come qualcosa di divertente.

Con le dovute differenze del caso, e stando molto attenti ai ritmi naturali del proprio bambino, seguendo questi tre passaggi è possibile preparare il rientro a scuola nel modo migliore e più indolore possibile.

Infografica sull'inizio della scuola

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