Termovalvole, arriva l'obbligo che fa risparmiare

Dal 30 giugno 2017 è diventato obbligatorio possedere, per chi abita in un condominio dotato di riscaldamento centralizzato, sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore. Se non l'hai ancora fatto puoi metterti in regola, anche perché ti conviene. Ecco quello che c’è da sapere.

Le termovalvole ai termosifoni sono obbligo di legge: ecco perché istallarle, quando e quanto costa.

Se stai pensando di acquistare casa oppure abiti già in un condominio con il riscaldamento e il sistema scalda acqua centralizzato, devi provvedere all’installazione di termovalvole e contabilizzatori di calore. L’obbligo è entrato in vigore lo scorso 30 giugno.

In questo caso non si tratta propriamente di un onere in più, ma di un piccolo investimento che può farti risparmiare sulle utenze domestiche.

Termovalvole e contabilizzatori: di cosa si tratta?

Le termovalvole, o valvole termostatiche, sono dispositivi da applicare su ogni radiatore dell'appartamento, e possiedono un regolatore di livello, di solito da 0 (termosifone spento) a 5 (massima trasmissione di calore).

Il livello impostato permette di regolare il calore emesso in funzione della temperatura raggiunta e corrispondente a quel livello. In altre parole, per le stanze meno utilizzate puoi usare bassi livelli della valvola, scaldando meno, per quelle dove trascorri diverse ore livelli alti, scaldando di più. Il vantaggio è il risparmio di energia.

In questo caso, pur essendoci un sistema centralizzato di riscaldamento, dunque gli orari e la durata di funzionamento dell'impianto rimangono unici per tutto il condominio, la singola unità immobiliare acquista autonomia, nel senso che è possibile per ogni condomino decidere come e quanto scaldare ogni locale, pagando solo la quantità di calore effettivamente consumato.

L'obbligo vale sia per il riscaldamento che per la produzione di acqua calda sanitaria centralizzata.

Riferimenti normativi su modalità e tempi di installazione delle termovalvole

Con il Protocollo 20-20-20 la Comunità Europea ha sancito la volontà, entro il 2020, di ridurre del 20% le emissioni di gas serra, alzare al 20% la quota di energia ricavata da fonti rinnovabili e incrementare l'efficienza energetica del 20%, in ogni stato membro.

Perciò è stata emessa la Direttiva 2012/27/UE sul risparmio energetico, recepita in Italia attraverso il Dlgs 102/2014 (e successive modifiche). Il decreto, tra l'altro, ha dato indicazioni su modalità e tempi di installazione delle valvole termostatiche e dei contabilizzatori di calore sui radiatori domestici. Il termine ultimo di adeguamento degli impianti condominiali, inizialmente fissato per il 31/12/2016, è stato prorogato ed è quindi scaduto il 30/6/2017.

I costi da sostenere

Da un'indagine effettuata dal noto periodico “Altroconsumo” si evince che:

  • per gli impianti costruiti all'incirca fino agli anni '80, a distribuzione verticale del fluido termovettore, si deve installare un kit composto da una valvola più un contabilizzatore, con un costo tra 100 e 120 euro, per ogni elemento radiante; il prezzo è tanto maggiore quanto più quest'ultimo è datato;
  • per gli impianti centralizzati recenti, cosiddetti ad anello, vi è un solo computo per appartamento del consumo energetico; in tal caso si deve preventivare un costo di circa 200 euro per il ripartitore all'ingresso dell'appartamento, tra 50 e 60 euro per ogni valvola, più la lettura annuale ad un costo di 4 o 5 euro.

A queste cifre vanno aggiunte quelle generali: è necessario infatti dotare l'impianto di nuovi dispositivi. Dalla stessa indagine, effettuata all'interno del comune di Milano, le spese stimate per ogni condominio valgono:

  • 20/30 unità immobiliari: dai 7 agli 8 mila euro
  • 30/60 unità immobiliari: dai 9 ai 10 mila euro
  • circa 100 unità immobiliari: dagli 11 ai 12 mila euro.

Installare le termovalvole: quali sono i vantaggi

I vantaggi della contabilizzazione sono molteplici:

  • il costo della bolletta può diminuire fino al 20%, pertanto su una spesa media nel riscaldamento di circa 1000 euro annui, per una famiglia con appartamento che include 4 radiatori, l'investimento è ripagato in due anni o poco più;
  • gestione autonoma del riscaldamento: ogni condomino può scegliere come usare il calore per riscaldare la sua casa, ma questo vale anche per negozi o uffici che si trovano nello stesso edificio;
  • detrazione fiscale: puoi usare la detrazione al 50% se rispetti l'obbligo di legge contestualmente ad una ristrutturazione edilizia, oppure quella al 65% (Ecobonus) se lo fai insieme ad un intervento di efficientamento energetico che il condominio decide di mettere in atto, ad esempio sostituendo la vecchia caldaia con una a condensazione (entrambe le detrazioni sono spalmate su 10 anni).
  • la filosofia del "paghi quanto consumi" ti spinge ad una maggiore sensibilità, evitando sprechi ed  emissioni nocive.

Risparmiando sulle spese di riscaldamento potrai destinare più risorse alla casa e ai tuoi cari. L’aggiornamento degli impianti è un ottimo punto di partenza, ma ci sono altri strumenti che puoi prendere in considerazione per tutelare la famiglia e la casa dai grandi imprevisti, o dall’assenza improvvisa del percettore di reddito. Scopri tutte le soluzioni per tutelare i tuoi cari.

Le deroghe

Se vivi in una casa indipendente con impianto autonomo, non devi rispettare l'obbligo imposto dal Dlgs 102/2014 solo se la tua abitazione è stata costruita prima del 2007, oppure se non hai effettuato ristrutturazioni edilizie o termiche dopo quell'anno.

Diverso è il caso di condomini in cui tecnicamente l'adeguamento non è fattibile o, in alternativa, non è conveniente. Al fine di decidere se ti trovi in tale situazione, il tuo amministratore condominiale deve nominare un professionista termotecnico, il quale, adottando la norma europea EN 15459, rilascerà una asseverazione di non fattibilità dell'intervento. La strumento normativo citato è l'unico che consente la deroga, poichè avallato dal Dlgs 141/2016, evoluzione del principale Dlgs 102/2014.

Sanzioni per chi non si mette in regola

Essendo il termine ultimo di adeguamento scaduto a metà 2017, sei costretto a correre ai ripari quanto prima. L’amministratore di un condominio che non è ancora in regola con l'obbligo scaduto deve convocare immediatamente un’assemblea e deliberare per l'intervento. Si incarica allora un tecnico abilitato all'adeguamento dell’impianto e al calcolo della suddivisione spese. 

Devi farlo perché si tratta di obbligo di legge: ciò significa che sono previste adeguate sanzioni per chi non lo rispetta.  Si parla infatti di multe che vanno dai 500 ai 2500 euro per il condomino non in regola, ma potrebbero essere applicate sanzioni anche all'intero condominio, da suddividere secondo le tabelle millesimali.

In sintesi, cosa fare per mettersi in regola

Se vivi in un condominio oppure hai appena comprato casa e hai il riscaldamento centralizzato sei obbligato a metterti in regola con l’installazione di termovalvole, degli apparecchi che si applicano direttamente ai radiatori di ogni stanza. L’obbligo è in vigore da giugno scorso.

Questo provvedimento, che rappresenta un piccolo investimento, può farti risparmiare fino al 20% ogni anno sui costi del riscaldamento domestico, facendo sì che la somma che hai speso per metterti in regola si ripaghi presto da sola. Oltre ciò, riducendo i consumi, adotterai una condotta più sostenibile dal punto di vista ecologico.

Se il tuo condominio non ha ancora ottemperato alla regola, devi chiedere immediatamente la convocazione di una assemblea per trattare l’argomento e deliberare a favore dell’intervento: il rischio per chi non si adegua è infatti di incorrere in una multa.

Fonti per questo articolo:

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