Genitori separati e benessere dei figli

Quando una coppia con figli si separa, la prima cosa a cui si pensa è la gestione dei figli sia dal punto di vista psicologico che da una prospettiva prettamente logistica. Vediamo quali sono le considerazioni da fare quando si decide di separarsi e di garantire comunque la sicurezza e la protezione dei propri figli.

Numeri alla mano, le separazioni e i divorzi nel Bel Paese sono in aumento: secondo l’ISTAT, mentre i matrimoni superano di poco la soglia delle 142mila unità, si parla di 89.303 nuove coppie di separati e di 52.335 nuove coppie di divorziati, nel 2014 (elaborazione dati: novembre 2015). E dai numeri calcolati sono escluse le coppie di conviventi che decidono di separarsi, prima ancora di contrarre matrimonio.

Ma la separazione non è, come alcuni potrebbero pensare, la via più semplice da percorrere per risolvere i problemi di coppia.  È un passaggio inevitabile, doloroso, ma necessario. Non è un modo per fuggire dalle proprie responsabilità, anzi: è forse la soluzione che necessita poi del massimo controllo, soprattutto in presenza di figli.
 

Come tutelare i figli dal dolore dei cambiamenti

Sia in caso di separazione consensuale che conflittuale, i tempi e i modi di gestione del dolore per genitori e figli sono decisamente diversi: i figli infatti (anche adolescenti) si ritrovano a fare i conti con sentimenti di abbandono e dolore molto forti e per periodi che possono protrarsi nel tempo.

E siccome con il divorzio si chiudono i rapporti con il passato, ma non si smette di essere genitori, non ci si può dimenticare dei bisogni reali di tutti i membri della famiglia.

Sono davvero tanti i cambiamenti che bisogna affrontare quando cambia l’ordine familiare.

Cambia la frequenza dei rapporti con uno dei due genitori (di solito il padre):
l’allontanamento da casa, la mancata presenza nelle attività quotidiane (quali ad esempio il risveglio e i momenti conviviali) e la riduzione drastica delle ore da trascorrere insieme, si traducono spesso in un primo segnale di disagio dei figli, che cominciano a mostrare un calo di rendimento scolastico e di interesse nei confronti delle attività preferite.

Cambiano anche la regolarità e il tenore di vita: i figli si ritrovano a vivere sospesi tra due case, due quartieri e in alcune occasioni, addirittura, due città. Il genitore che ha in affidamento i figli, ritrovandosi solo, spesso si sente sobbarcato da responsabilità e da un carico, psicologico ed economico, inatteso e che può richiedere maggiore autonomia ai figli, almeno nei primi mesi (secondo gli psicologi ne servono almeno 24), necessari per ristabilire un nuovo equilibrio.

A prescindere da quanto duri il periodo di adattamento, tutelare i figli è un dovere dei genitori (oltre che un sacrosanto diritto dei figli). E, soprattutto in caso di separazione conflittuale, la rabbia nei confronti del partner non dovrebbe mai essere di impedimento nello svolgimento del ruolo di educatore.

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Regole da seguire per il bene dei figli

Sulle regole comportamentali dei genitori, gli psicologi sono unanimi nell’individuare le regole da seguire per garantire ai figli un approccio sereno alla separazione familiare.

  • Evitare le critiche: per quanto il partner ti abbia potuto far male rimane pur sempre genitore dei tuoi figli e sminuirlo o criticarlo in loro presenza influirà sulla generale visione delle cose. Questo potrà solo alimentare rabbia e sofferenza, danneggiando irreparabilmente il rapporto. Le questioni in sospeso devi chiarirle con il partner: i vostri figli non possono (e non devono) espiare le vostre colpe.
  • Accordarsi sull’educazione: anche se in case diverse, in momenti diversi e in tempi diversi, i figli devono avere delle regole certe. La trappola in cui i genitori separati rischiano di cadere è quella di sfidarsi al genitore ideale, ovvero a chi fa trascorrere le ore più liete e serene ai figli, assecondando ogni loro capriccio. Definire e mantenere regole chiare e fisse è l’unico atteggiamento da portare avanti, per evitare che i figli sfruttino a loro vantaggio la separazione.
  • Evitare di usare i figli come strumento per ottenere ciò che vuoi o ti spetta dal partner: gli adulti devono comunicare tra di loro e in maniera diretta per risolvere le piccole beghe o le incomprensioni che possono nascere in una situazione delicata come la separazione.
  • Chiarirsi in privato: un altro errore frequente tra genitori separati. Se durante l’incontro con l’altro genitore qualcosa non è andato come previsto dagli accordi, è controproducente chiarire (litigando) l’argomento davanti ai figli. Meglio rimandare ad un momento successivo, quando si è certi che i bambini non sentano la discussione.

Della separazione e delle sue conseguenze sui bambini si è occupato il canale RSI LA1 Svizzera, che ha realizzato un documentario d’effetto, sotto forma di cartone animato, dal titolo “I genitori divorziati visti dai figli” in cui si mostrano gli adulti feriti, impotenti e incapaci di prendersi cura di sé e dei figli e i bambini “costretti” ad un’inversione di ruoli, a comportarsi come adulti in miniatura.

Pianificazione e gestione familiare: un aiuto dal web

Un aiuto nella gestione dei figli post-separazione arriva anche via web: 2Houses.com, uno strumento disponibile sia sul web che in versione mobile che aiuta la corretta comunicazione e organizzazione tra genitori separati, per il benessere dei figli.

In pratica, l’applicazione ti permette di gestire un planning (un calendario) condiviso su cui inserire i vari appuntamenti dei figli, scolastici e parascolastici, sportivi e festaioli.

L’applicazione permette anche di gestire gli aspetti economici, riducendo i motivi di attrito e conflitto tra genitori: è possibile controllare il bilancio delle spese, raggruppandole per tipologie, condividere spese extra (ma anche idee regalo).

È disponibile anche un’utile sezione diario utile per condividere informazioni importanti sui figli e i loro rapporti con amici e conoscenti o comunicazioni da parte di insegnanti, oltre che immortalare e condividere in sicurezza i momenti salienti della vita dei figli (dai primi passi, ai compleanni, alle sfide personali superate con successo).

Ma, aiuti a parte, c’è una cosa che non bisogna mai dimenticare: il potere di un dialogo diretto e aperto tra tutti i componenti della famiglia, senza astio né rabbia, superando ogni sorta di problema personale e rancore in nome della serenità dei figli. Perché…

Cambiano tante cose, però certe no. Il bene che gli voglio. Il bene che mi vogliono.
Io sono sempre il loro bambino. Di tutti e due.
E loro sono sempre miei, ciascuno per conto suo.
(Beatrice Masini e Monica Zani, Io non mi separo, Carthusia editore, 2011)

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