Parto in casa: costi, regole e informazioni per una richiesta sempre più diffusa

Così come è possibile scegliere un cosiddetto parto indolore, oggi si può scegliere di partorire in casa con l'aiuto di un'ostetrica e di una serie di norme di sicurezza che permettono di venire incontro a ogni esigenza. Ecco i costi e le informazioni utili per chi è orientato verso questa scelta.

Dagli inizi degli anni ’60 il numero di parti a domicilio o parti in casa è diminuito su tutto il territorio nazionale. Le strutture ospedaliere, ritenute più sicure poiché attrezzate in caso di emergenza, sono diventate il luogo d’elezione per accogliere il parto della quasi totalità delle donne italiane.

Da qualche anno, però, sono tornate ad aumentare le coppie che decidono di mettere al mondo il proprio bambino tra le mura della propria casa.
L’argomento divide esperti e mamme in attesa, tra chi ritiene questa scelta potenzialmente pericolosa e chi sostiene sia la migliore opzione per mettere al mondo un figlio.

È un tema poco conosciuto sul quale pesano in modo determinante le sensazioni e le emozioni della donna e il parere fondamentale dei ginecologi e delle ostetriche.

Vediamo insieme quali sono i punti chiavi del parto in casa e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

 

Parto in casa: quanti neo-genitori italiani lo scelgono

I bambini che non nascono in ospedale in Italia sono appena un migliaio ogni anno, secondo un’indagine del 2016 [1].
Il fenomeno riguarda dunque pochi genitori che decidono consapevolmente di mettere al mondo il figlio nel calore dell’ambiente domestico, per contrastare l’eccessiva medicalizzazione del percorso nascita. Il bisogno primario è quello di avere un’assistenza più intima e personalizzata, da vivere in un ambiente confortevole.

Da anni si contendono i pareri dei medici, alcuni dei quali sconsigliano il parto a domicilio per un fatto essenzialmente legato alla sicurezza. Il parto in ospedale, pur non essendo esente totalmente da rischi, evita molti pericoli ai quali mamma e bambino possono andare incontro in caso di emergenza. [6]

Parto in ospedale: più sicuro in caso di emergenza

Secondo la Società Italiana di Neonatologia (SIN), partorire in ospedale è più sicuro: da quando è diventato normale il parto in ospedale, si è considerevolmente ridotta la mortalità e la contrazione di malattie, sia per le neomamme che per il neonato.

La maggior parte delle donne sane va incontro a una gravidanza a termine senza problemi e a un parto fisiologico, che potrebbe realizzarsi senza la necessità di interventi medici. Bisogna tenere conto però anche di una percentuale di rischio, in particolar modo al primo figlio.

Per questo motivo la Società Italiana di Neonatologia: “In accordo con molti altri organismi internazionali, sconsiglia vivamente la scelta di partorire a domicilio, poiché anche nelle condizioni ideali non è possibile escludere con certezza complicazioni per la salute di mamma e neonato “. [3]

Parto in casa: possibile in condizioni ideali

Dicevamo però che esiste una percentuale di coppie che scelgono il parto in casa. I futuri genitori devono essere correttamente informati rispetto ai rischi e al modo in cui si svolge nella propria città.

Per chi vorrebbe partorire in casa, il ruolo dell’ostetrica è fondamentale: una professionista deve seguire la gravidanza dalle prime fasi analizzando i fattori di rischio e aiutando le donne a capire se potranno effettivamente affrontare il percorso di nascita domestico nelle migliori condizioni possibili. Sarà la stessa ostetrica, infatti, che seguirà da vicino il travaglio, il parto e il post-partum e pertanto è fondamentale costruire passo, dopo passo, un rapporto di conoscenza e di fiducia reciproca.

Secondo Maurizio Bonati, direttore del Laboratorio per la salute materno-infantile dell'Istituto Mario Negri di Milano: "Ormai molti studi documentano che nelle donne senza fattori di rischio, seguite in modo appropriato durante la gravidanza e con assistenza appropriata durante il travaglio, il parto e nelle ore successive, il rischio di partorire a casa o in Casa Maternità è simile a quello di partorire in ospedale.”

Quali sono le “condizioni ideali” per poter partorire in casa?

Per poter partorire in casa la gravidanza deve essere definita a “basso rischio ostetrico” (BRO).

Una valutazione che viene effettuata dopo gli screening medici di routine e qualche controllo più specifico che valuta i valori fisiologici della futura mamma e del bambino.

In generale non possono partorire in casa le donne con gravidanze gemellari e quelle con bambini in posizioni differenti dalla cefalica. Bisogna andare in ospedale in caso di:

·        malattie croniche materne;

·        diabete gestazionale, specie se trattato con insulina;

·        malformazioni uterine;

·        obesità o peso scarso della madre;

·        ipertensione anche se sviluppata negli ultimi mesi di gravidanza;

·        patologie fetali riscontrate in gravidanza.

Alcune condizioni di salute vengono selezionate a inizio gravidanza, ma la maggior parte verranno valutate dall’ostetrica alla fine.

Parto in casa: come funziona e come prepararsi

Un parto in casa impone ai futuri genitori un percorso più lungo e impegnativo rispetto a un parto in ospedale, questo perché l’evento va preparato con anticipo, seguendo una procedura precisa (che descriviamo qui di seguito) che include anche il coinvolgimento di almeno 2 ostetriche e il rispetto di una serie di regole.

Il parto in casa oggi, non è più come quello che era un tempo, quando il ricorso alla struttura ospedaliera avveniva solo in casi gravi. Oggi anche partorire in casa anche se è considerato più “naturale” e per alcune donne confortevole, viene costruito attorno alla sicurezza, esattamente come in un nosocomio da personale formato e specializzato per questo tipo di eventi.

“Vorrei partorire in casa”. Ecco cosa devi fare se la pensi così

·        Le donne che desiderano, per libera scelta, partorire nell’ambiente domestico, devono parlarne con il proprio ginecologo al più presto. Il ginecologo è il primo che deve dare parere favorevole in base alle condizioni fisiologiche della gravidanza.

·        Se c’è il parere positivo del medico, già dalla 24esima settimana di gestazione (sesto mese) è opportuno iniziare un percorso specifico con le ostetriche che seguiranno il parto perché è necessario che anche la mamma segua un percorso di conoscenza adeguato, sia dell’evento che delle persone che la seguiranno in un momento tanto intimo.

Come riporta l’ostetrica Marta Campiotti nelle linee guida [4] dell’Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità: “Quello che viene chiesto all’ostetrica è la capacità di offrire sicurezza e assistenza appropriata all’esperienza del nascere e del partorire, attraverso la relazione professionale e il patto terapeutico esplicitato. In ogni caso non si può parlare di sicurezza assoluta né di assenza di rischio di fronte all'evento parto-nascita dovunque esso avvenga”.

·        Le ostetriche scelte (che devono essere almeno 2, in alcuni casi 3) seguono gli ultimi mesi di gravidanza insieme alla donna, preparando sia la famiglia che gli ambienti domestici al nuovo arrivo.

·        Almeno due settimane prima della data presunta parto (DPP) le ostetriche devono firmare un documento che le impegna alla reperibilità continua (24 ore su 24 e 7 giorni su 7) in caso di necessità. In questo modo, in qualunque momento dovessero partire le prime avvisaglie di travaglio, le ostetriche possono intervenire in massimo 30 minuti.

·        In alcune città c’è l’obbligo di coinvolgere una ambulanza che resta fuori casa per tutto il tempo del parto, a disposizione in casi emergenza. Nella maggior parte dei casi, però, c’è solo l’obbligo di avvertire la struttura ospedaliera più vicina con un reparto di Terapia Intensiva Neonatale sul fatto che si sta svolgendo un parto in casa.

Cosa accade dopo il parto in casa?

Dopo il parto le ostetriche restano con la madre per cinque o sei ore e si occupano di controllare i valori e il recupero della fisiologia ginecologica, oltre a controllare se si avvia naturalmente e nel modo giusto anche l’allattamento. Viene poi avvisato il pediatra che visita il bambino al massimo dopo 12 ore dal parto.

Per i primi 5-6 giorni dopo il parto, l’ostetrica torna a visitare la mamma e il neonato ogni giorno, valutando i parametri clinici, l’avvio dell’allattamento, il recupero del peso neonatale, lo stato psicologico della mamma e altri parametri. Entro 10 giorni dal parto vengono effettuati altri controlli sanitari di routine, le ostetriche effettueranno visite via, via più rare fino a quando la madre sarà in grado di occuparsi del bambino in piena sicurezza.

Per garantire alla madre il giusto sostegno dopo il parto è stato istituzionalizzato anche il ruolo della doula, una figura professionale che si occupa del sostegno emotivo e del benessere della donna e della famiglia dalla gravidanza fino al compimento del primo anno di vita del bambino, offrendo un’assistenza specifica e su misura.[7]

Come scegliere l’ostetrica che seguirà il parto in casa?

Non esiste, ad oggi, un albo specifico che qualifica le ostetriche preparate per il parto in casa, tuttavia ci sono associazioni di ostetriche preparate, come l’Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità [5].

La conoscenza e la relazione con la donna e la coppia sono la base in cui tutto questo avviene: la motivazione reciproca, il rispetto e l'ascolto attivo di ogni loro desiderio. Ogni ostetrica deve entrare in rapporto con gli aspetti emozionali e psicologici della nascita, rispettando l'unicità di ogni situazione.

I criteri per scegliere dell’ostetrica sono:

·        la vicinanza geografica

·        la sua esperienza

·        la disponibilità

·        l’impatto emotivo

·        l’appartenenza a un gruppo

·        la possibilità di essere sostituita nel caso di imprevisti

·        la qualità del suo rapporto con l’Ospedale di riferimento

·        la partecipazione attiva ad Associazioni e la frequenza di corsi sul trattamento degli imprevisti/emergenza,

·        la sua capacità di ascoltare i tuoi desideri, risponderti con competenza e professionalità

Quanto costa scegliere il parto in casa?

Attualmente il costo del parto in casa, considerando il supporto delle ostetriche e del materiale sanitario, è compreso fra i 2mila e i 3mila euro, ma il prezzo può variare in base alle tariffe delle diverse équipe. 

Il parto a domicilio, in alcuni casi, è rimborsato parzialmente dalla ASL e alcune regioni hanno già riconosciuto con delibere specifiche la possibilità di rimborso: è il caso di Piemonte, Emilia-RomagnaMarcheLazio e province autonome di Trento e Bolzano.

Questo accade perché il parto in casa, laddove le pazienti abbiano le caratteristiche per poterlo fare, rappresenta un risparmio anche per il SSN.

Un’alternativa al parto in casa e in ospedale: le case di maternità

In alcune città italiane sono attive delle strutture gestite da ostetriche che non sono collegate con le strutture sanitarie locali né sono tali. Si tratta di “luoghi sociali” che hanno fatto la loro comparsa per la prima volta negli USA negli anni ’70 e sono poi stati esportati come modello positivo di approccio alla gravidanza, alla nascita e al post-partum, anche nel resto del mondo.

In Italia sono arrivate da poco e fino al 2018 erano 11 quelle censite nel nostro Paese. È un luogo dove trovare innanzitutto supporto da parte di personale specializzato che può assistere le donne anche dal punto di vista psicologico, oltre che pratico e sanitario, sia prima che durante e dopo il parto.

La donna può scegliere se partorire nella casa di maternità o in ospedale, godendo comunque del supporto della struttura.

Quando arriva una vita nuova cresce il bisogno di protezione

Scegliere come mettere al mondo il proprio figlio è importante. Che sia in casa o in ospedale, ogni coppia è libera di informarsi correttamente sulle opzioni possibili e praticarne una, in sicurezza e serenità.

Chi sceglie il parto in casa lo fa perché è convinto che sia la scelta migliore per sé, ma soprattutto per i propri figli, la ricchezza più grande per due genitori.

Allo stesso modo proteggere il benessere dei figli è sicuramente uno dei pensieri principali di ogni famiglia.

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Fonti:

[1] https://www.adnkronos.com/salute/sanita/2016/10/27/parto-come-una-volta-italia-mille-bebe-all-anno-nascono-casa_C3i9kDFLVj9xJWrxX7GYDI.html

[2] https://www.marionegri.it/laboratori/laboratorio-per-la-salute-materno-infantile

[3] https://www.neonatologia.it/

 [4]http://www.nascereacasa.it/wp-content/uploads/2016/08/Linee-Guida-_2017_AssociazioneNascereinCasa.pdf

[5] http://www.nascereacasa.it/

[6] https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/ginecologia/parto-casa-scelta-rischiosa-o-opportunita

[7] https://www.mondo-doula.it/doula.aspx