Quanto costa avere e crescere un figlio in Italia?

Il primo anno di vita del bambino comporta un onere annuo tra i 7 e i 15mila euro e il costo complessivo sino alla maggiore età arriva a superare i 270 mila euro.

Quanto costa crescere un figlio oggi in Italia? I conti non sono facili, le statistiche cambiano insieme con l’andamento dei prezzi e l’inflazione ci mette ogni anno del suo. Se proviamo però a incrociare i dati di Federconsumatori con quelli Istat e di altri istituti di ricerca sui consumi si può avere un’idea di cosa mettere nel salvadanaio, che dovrà essere davvero molto capiente.

Crescere un figlio da 0 a 18 anni, fermandosi prima dell’ingresso all’Università, arriva a costare oltre 270 mila euro. A seconda del reddito familiare, nel primo anno di vita la spesa oscilla tra i 7 mila e 123 e i 15 mila e 348 euro. Tra i 3 e gli 8 anni si viaggia a un ritmo compreso tra circa 6 mila e quasi 15 mila annui e via a crescere. Mantenere un figlio infatti, vuol dire mettere in conto spese per abbigliamento, cibo, attività sportive e del tempo libero, dei costi per l’istruzione e i libri, dei viaggi culturali, le attività ricreative e quelle educative ma non comprese nei costi scolastici. E si tratta di spese che crescono insieme con l’età, visto che tra i 15 e 18 anni il costo di un figlio si stima tra i 7 mila e 100 e i 16 mila e 500 euro l’anno.  A questo punto poi, può non essere ancora finita perché c’è l’Università e ci sono i master. Insomma, anche al netto di spese impreviste o malattie, un figlio costa molto. Due ancora di più. E visto il calo della natalità in Italia (dal 2008 al 2016 sono state registrate oltre 100mila nascite in meno), per qualcuno mettere su famiglia può rappresentare un lusso a cui è costretto a rinunciare. Ed è un vero peccato, perché esistono gli strumenti di tutela. A cominciare dai bonus pubblici.

Quanto costa un figlio nei primi anni di vita

Quando nasce un figlio bisogna attrezzarsi. E non solo psicologicamente. Appena nato il bebè chiede bavaglini, pannolini, tutine, culla, passeggino, marsupio e seggiolone e così via, per un totale di spesa annua che oscilla da un minimo di 7.123,01 euro ad un massimo di 15.348,93 euro, con un aumento medio rispettivamente del 0,7 per cento per i costi minimi e dell’1,4 per cento per i costi massimi rispetto al 2017 (monitoraggio effettuato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori).

I genitori  risparmiano come possono: comprano online, si fanno aiutare dai nonni e riciclano l’usato, ben consci che là dove riescono a risparmiare recupereranno un po’ delle spese mediche sostenute durante la gravidanza o che arriveranno con i primi malanni del bambino, prima in culla, poi al nido e quindi alla scuola materna.

A questo proposito, ricordiamo che chi non può contare sull’appoggio dei parenti, finito il periodo di maternità o di congedo parentale, dovrà pagare una baby-sitter mentre i costi medi dell’asilo nido si aggirano attorno ai 301 euro mensili. La regione dove si paga meno è il Molise (167 euro), quella più cara è il Trentino Alto Adige (472 euro).

Fatti due conti, tra i 3 e i 5 anni, una famiglia con reddito basso (22.100 euro l’anno) spenderà circa 5.950 euro per il figlio, una famiglia con reddito medio (37.500 euro l’anno) ne spenderà 8.680 e chi ha un reddito più alto (a partire da 68mila euro) sosterrà un costo di 14.250.

Quanto costa crescere un figlio: la spesa annuale per fasce d'età
Età del figlio Reddito basso
(fino a 22100€/anno*)
Reddito medio (37500€/anno) Reddito alto
(oltre 68000€/anno)
0‐3 anni 5850€/anno 8400€/anno 13800€/anno
3 - 5 anni 5950€/anno 8680€/anno 14250€/anno
6 - 8 anni 6100€/anno 9100€/anno 14700€/anno
9 - 11 anni 6300€/anno 9450€/anno 15400€/anno
12 - 14 anni 6600€/anno 9950€/anno 15800€/anno
15 - 18 anni 7100€/anno 11400€/anno 16500€/anno
Spesa totale a
18 anni**
113700 € 170940 € 271350 €
*il valore indicato è orientativo per le famiglie monoreddito o monogenitore
**il totale è ottenuto moltiplicando il costo/anno x 3 (il numero di anni per ogni fascia di età) e sommando i valori delle 6 fasce di età
Fonte: Federconsumatori

Mantenere un figlio in età scolare

Mantenere un figlio in età scolare vuol dire considerarne l’istruzione e il peso crescente sui consumi di casa come alimentari, abbigliamento, bollette e utenze. E a questo bisogna aggiungere l’inflazione che ha determinato un aggravio annuo per famiglia pari a 474 euro.

Le stime elaborate da italiani.coop su dati Istat con la consulenza di Ref ricerche, ci dicono che mentre una coppia senza figli spende circa 2.404 euro al mese, l’arrivo di un figlio porta la cifra a 2.957 euro  che diventano 3.150 con altri fratellini. Gli aumenti sono dovuti essenzialmente ai generi alimentari, ma anche le bollette di acqua, luce e gas risentono dell’allargarsi della famiglia (da 770 euro per una coppia senza figli a 950 per i genitori  che hanno un solo figlio). E dai cinque anni in su, si apre anche il capitolo scuola.

Secondo le stime di Cittadinanzattiva, una famiglia media italiana con un bimbo al nido e un altro alla materna o alla primaria spende 380 euro al mese, di cui 80 per la mensa, mentre il costo del corredo scolastico si aggira attorno a 526 euro (più 0,8% rispetto al 2017 secondo Federconsumatori). Non solo; ai costi del corredo si dovranno aggiungere 430 euro per i libri di uno studente di prima media, senza contare le iscrizioni per corsi sportivi (un corso di nuoto tra quote e iscrizioni costa anche 950 euro l’anno), potenziamento culturale, club e campi estivi (640 euro al mese in centri privati e 312 in media in quelli pubblici).

Calcolatrice alla mano, viene fuori che il costo annuo di un figlio tra i 6 e gli 8 anni varia tra 6.100 e 14.700 euro l’anno. Tra i 9 e gli 11 anni tra 6 mila e 300 e 15 mila e 400 euro. E nell’età che copre la scuola secondaria inferiore le cifre passano da 6 mila e 600 e 15 mila e 800 euro annui.

Le spese per liceo e università

Dopo le scuole medie inizia il liceo e l’asticella delle spese si alza ancora: mantenere un figlio il primo anno di scuola superiore costa in media 700 euro tra libri, cancelleria e iscrizioni. Considerando anche le spese di consumo, il costo di un figlio nella fascia di età tra i 15 e i 18 anni per le famiglie di reddito basso, medio e alto si stima rispettivamente in 7 mila e 100, 11mila 400 e 16 mila e 500 euro l’anno. E così, spesa dopo spesa, si arriva ai 18 anni avendo accumulato una spesa tra i 170 e i 200 mila euro, il costo di un piccolo appartamento.

Ma a questo punto il ragazzo è in grado mantenersi? Non sempre. Oggi si studia più a lungo e si cerca lavoro più tardi. E il capitolo figlio continua a essere un costo mensile piuttosto elevato. Chi frequenta l’università pubblica continuando a vivere con i genitori ancora se la cava, spendendo tra 1.183,60 euro se la famiglia ha un reddito ISEE pari o inferiore ai 10mila euro o 1551,50 euro annui se è nella seconda fascia di reddito.

Lo studente fuori sede invece, non costa poco. Federconsumatori ha calcolato che mantenere un figlio all’università in un’altra città incide sul budget familiare a partire da circa 800 euro mensili. Nel calcolo rientrano le spese per i libri, le iscrizioni, il materiale didattico e l’affitto di una stanza, le spese per il trasporto urbano e quelle per il divertimento e alla fine il costo annuo di un figlio universitario (seconda fascia di reddito Isee) oscilla tra i 9mila e 500 euro se affitta una stanza doppia e 10 mila e 500 se sceglie una singola.

In cinque anni, fanno altri 50 mila euro da sommare a i 170/200mila già spesi dalla nascita alla maggiore età. La strada sembra difficile? Anche se le cifre sembrano imponenti, il percorso può essere affrontato in serenità ricorrendo a polizze assicurative che tutelano la famiglia e i figli in caso di imprevisti. Polizze come Protezione Junior di MetLife incidono sul budget per soli 16 euro al mese e tutelano il futuro.

fonti: www.federconsumatori.it



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