Educare i bambini all’uso dello smartphone

Telefoni cellulari e dispositivi similari sono gli strumenti di tecnologia più amati e utilizzati nel nostro Paese, che solo nel 2016 ha registrato un incremento del +2,3%, per un fatturato di oltre 70 milioni di euro annuo

Quali sono i rischi (a tutti i livelli) derivanti dall'uso dello smartphone nei bambini?                            

A fronte di una diffusione così capillare della tecnologia mobile, i genitori italiani si dimostrano particolarmente attenti alla fruizione di strumenti di tecnologia da parte dei propri figli.

Un'indagine Eurispes ha infatti evidenziato come in Italia i bambini ricevano il loro primo cellulare prevalentemente attorno agli 11 anni di età (42% dei soggetti analizzati), mentre solo al 17% - circa 1 bambino su 10 - viene regalato prima dei 7 anni.

Si tratta solitamente di cellulari per bambini ovvero apparecchi spesso contraddistinti da funzioni base che inibiscono la navigazione in internet e permettono chiamate rapide verso pochi numeri selezionati (solitamente mamma e papà, parenti, pronto intervento). Una sicurezza maggiore per i genitori, che tramite app per la geolocalizzazione possono facilmente rintracciare i propri figli, o contattarli in caso di necessità.

Insegnare ai bambini a usare il cellulare

Chiunque ha bambini piccoli sa quanto essi apprendano con facilità le funzioni di loro interesse pur essendo ignari dei pericoli che derivano da un utilizzo troppo disinvolto o poco consapevole. Per questo motivo è dovere di ogni buon genitore seguire, in maniera costante e senza eccessiva apprensione, il bambino alla scoperta del web e degli strumenti che permettono la navigazione.

“Il cellulare non è un giocattolo”. Questa è probabilmente la prima regola che andrebbe insegnata, alla quale fanno seguito una serie di piccoli accorgimenti, utili ad un corretto utilizzo del dispositivo:

  • Spiegare al bambino in maniera chiara le funzioni dello smartphone e impostare funzioni che permettano il controllo del telefono da parte dei genitori.
  • Istruire il bambino a non utilizzare il cellulare in maniera morbosa, vietarlo a tavola e mentre si fanno i compiti.
  • Chiedere il permesso di installare nuove applicazioni e permetterlo solo in presenza di uno o entrambi i genitori.
  • Vietare la pubblicazione di foto e video, così come l'iscrizione ai social network, che in ogni caso hanno un’età minima prevista (solitamente 13 anni; nel caso di WhatsApp addirittura 16) che dovrebbe essere eseguita in ogni caso solo dopo aver letto con attenzione tutte le regole in merito alla tutela della privacy.

In particolare sul tema della tutela della privacy vale la pena spendere qualche parola in più. Normalmente le applicazioni di messaggistica e che permettono lo scambio di files, telefonate o videochiamate, richiedono già di accettare regole per l’utilizzo che mirano a tutelare la privacy e a fare in modo che non diventino strumenti di violazione della legge.

D'altra parte WhatsApp, usato ogni giorno da oltre 1 miliardo di utenti nel mondo, tra i più conosciuti e utilizzati dai teenagers, è anche uno dei mezzi più utilizzati anche dai cyberbulli.
Per questo motivo è bene che i giovani utilizzatori di Whatsapp conoscano almeno le regole di base che devono essere accettate una volta istallata l’App (ma che quasi nessuno legge). Ad esempio è vietato scambiarsi materiale classificato come “per adulti”, è vietato scambiarsi materiale coperto da copywright (ad esempio canzoni, testi, filmati, etc) oppure usare la chat per fare pubblicità.

Ci sono inoltre delle modifiche alle impostazioni di privacy di base che si possono fare per evitare, ad esempio, che chiunque utilizzi la foto scelta per il profilo.

Per qualsiasi dubbio si possno consultare le norme di sicurezza e di privacy.

 

Accompagnare i figli nella scoperta dei nuovi strumenti di comunicazione è un percorso importante da fare insieme: i tuoi insegnamenti lo aiuteranno a vivere e condividere momenti importanti con i suoi amici.
Come genitore però non devi fare tutto da solo. MetLife ha pensato per te e i tuoi figli degli strumenti di protezione perché possiate vivere insieme le fasi della crescita, affrontando con serenità gli alti e bassi della vita. Una soluzione tutta dedicata a loro, per tutelare il loro benessere oggi e domani.

Utilizzo dello smartphone: il buon esempio viene dai genitori

I bambini apprendono buone e cattive abitudini per imitazione, puoi dunque iniziare a riflettere tu stesso sull'utilizzo che fai del cellulare quando ti trovi in loro presenza.

Non utilizzare, ad esempio, il cellulare quando sei in compagnia dei tuoi figli. Se hai deciso di vietarlo a tavola o durante le conversazioni non puoi mettere in discussione questa regola violandola a tua volta. Ricorda, inoltre, che “smanettare” eccessivamente può rappresentare, nei bambini come negli adulti, uno dei primi sintomi da “sindrome da handphone”, ossia da dipendenza da cellulare.

Evita, per esempio, di effettuare continue chiamate per controllare il bambino. Questa pratica non farà altro che insegnargli quanto il cellulare sia un oggetto più indispensabile del dovuto, e potrebbe indurlo a sviluppare un ossessivo attaccamento verso di esso. Chiamare il bambino solo quando è necessario lo aiuterà a comprendere la differenza tra un telefono cellulare e un qualsiasi altro giocattolo, responsabilizzandolo nei suoi confronti.

Cellulari ai bambini: si o no. Pareri ancora discordanti

C'è chi si schiera dalla parte del si, come Marco Camisani Calzolari, autore del libro “Il mondo digitale facile per tutti”, che reputa indispensabile educare i bambini all'utilizzo dello smartphone sin dalla tenera età e che, anzi, dovrebbe essere una pratica diffusa per evitare che gli stessi bambini lo facciano in maniera errata o totalmente indipendente.

Altri, come gli studiosi della Boston University School of Medicine, sono invece contrari all'uso dello smartphone da parte dei bambini. Un recente studio ha infatti evidenziato come questa abitudine “può ritardare l’interazione sociale e l’interesse verso il mondo esterno”.

Sulla linea del no anche il governo belga, che nel 2013 ha diffuso una nota in cui si impegnava a ridurre, mediante apposite riforme, l'utilizzo di telefoni cellulari da parte dei bambini per non esporli massivamente a dannose frequenze elettromagnetiche.

Telefoni cellulari: quali rischi per i bambini

Al di là dell'esposizione alle onde elettromagnetiche, esistono altri rischi che è sempre bene tenere a mente:

  • Acquisizione di una cattiva postura e di patologie correlate, dettate dall'eccessivo utilizzo di smartphone e tablet, con conseguente riduzione di attività fisica.
  • Sviluppo della “Sindrome da occhio secco”, una patologia derivante dalla continua esposizione agli schermi illuminati dei dispositivi elettronici.
  • Aggressività, iperattività e insonnia scaturiti dal massiccio utilizzo di giochi virtuali, in special modo prima di dormire.
  • Sviluppo di una vera e proprio dipendenza nei confronti del telefonino.

Nel contempo si deve però sottolineare che smartphone e tablet, se ben adoperati, possono offrire incredibili possibilità per migliorare l'apprendimento e le capacità cognitive dei più piccoli. Basti pensare alle numerose applicazioni disponibili in grado di insegnare divertendo, incrementando l'apprendimento grazie a quelli che sembrano semplici giochi e che invece contribuiscono a fornire nozioni di lingua italiana, lingue straniere, matematica, geografia e altre materie.

In conclusione non sembra ci sia una scelta completamente giusta o sbagliata, specie considerando che prima o dopo, gli smartphone entreranno comunque a far parte della vita dei nostri figli. Tutto si riduce quindi alla perizia e alla sensibilità dei genitori nel saper trasmettere al bambino il valore di uno strumento e del suo corretto utilizzo.