L'alimentazione ideale per la mamma che può allattare

Qual è l'alimentazione ideale per una mamma che può allattare al seno? Quali sono gli alimenti più indicati e quali quelli meno indicati?

Qual è l'alimentazione ideale per una mamma che può allattare al seno? Quali avvertenze ci sono? 

Avere la possibilità di allattare il proprio bimbo al seno è una delle ricchezze più grandi per una mamma, ma anche per il piccolo. Il latte materno è un alimento straordinariamente completo, anche per la capacità di cambiare: “Tutti i componenti presenti nel latte materno (proteine, lipidi, zuccheri, sali minerali, vitamine) si adattano - in qualità ed in quantità alle mutevoli esigenze del bambino.” È come se la Natura fornisse ad ogni mamma la capacità di tutelare i propri figli.

Nel contempo, la neo-mamma ha bisogno di utilizzare molte più energie del solito per produrre latte e questo aiuta a tornare in forma dopo il parto. “In corso di lattazione esiste un atteso aumento dei fabbisogni nutritivi e di energia, che deriva dalla necessità di produrre una quantità media di latte pari a 0.8 litri al giorno, contenente 67 Kcal/100 ml, con un coefficiente di deposizione di energia nel latte pari all’80 %. In definitiva alla donna servono circa 670 Kcal (in più, ndr) al giorno, di cui 180 Kcal/die vengono recuperare dai depositi di grasso materni accumulati in gravidanza

La mamma che allatta deve mangiare di più o mangiare meglio?

Secondo il citato documento redatto dalla Società Italiana di Pediatria, di Neonatologia, delle Cure primarie pediatriche e di Nutrizione Pediatrica, non esiste una dieta speciale per la donna che allatta, ma è sufficiente mantenere un apporto variato di alimenti ed assumere liquidi in modo sufficiente. Solo l’alimentazione vegana viene sconsigliata perché potrebbe causare delle carenze vitaminiche.

Considerando l’aumento del fabbisogno calorico, è naturale avere più fame durante l’allattamento ma non è certo questo il momento di iniziare una dieta dimagrante. Puoi mangiare tutto, seguendo le tue abitudini alimentari normali perché il bambino è già abituato a quel che mangi, avendolo assaporato quando era nella pancia, attraverso il liquido amniotico.

Quello che anche il Ministero della Salute raccomanda, nell’opuscolo realizzato per le mamme che allattano ( è di mantenere un’alimentazione equilibrata e che faccia sentire bene, senza esclusioni.

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Non ci sono dunque alimenti esplicitamente controindicati e dannosi, fatto salvo per:

  • Alcolici in genere, compresa la birra per la quale: “non è documentato l’effetto galattogogo”, ovvero non è provato che aiuti la produzione di latte;
  • Bevande stimolanti, come tè, caffè, ginseng o energy drink, che vanno consumati in misura ridotta (due tazze di caffè al giorno, massimo)

Esistono alimenti che “cambiano il sapore del latte”?

Nella tradizione popolare si suole dire che esistano dei cibi che possono “cambiare il sapore del latte” causando una inibizione nell’alimentazione del bambino. Se da un lato è vero che alcuni sapori forti come aglio, cipolla, spezie o formaggi stagionati potrebbero passare nel latte materno, dall’altro è provato che il bambino non rifiuta per questo il seno materno, anzi.

Un esperimento condotto dall’Università di Philadelphia e presentato al meeting dell'American Association for the Advancement of Science, ha dimostrato che “il periodo tra i 2 e i 5 mesi di vita è fondamentale per formare il gusto - ha spiegato Gary Beauchamp, uno degli autori della ricerca - e crediamo che la madre sia in grado di orientare questo processo, ad esempio mangiando molta frutta e verdura durante la gravidanza e l'allattamento”.

"Durante la gravidanza e subito dopo – aggiunge il dottor Ciro Vestita, dell’Università di Pisa, esperto di alimentazione infantile - la mamma assorbe attraverso il cibo sostanze che vengono percepite dal bambino e gli permettono di accettare o meno un certo alimento. Se, ad esempio, una donna incinta mangia molti cavolfiori, assorbirà delle molecole solforate che, trasmesse attraverso il latte, permetteranno al figlio di apprezzare un alimento non sempre amato durante l'infanzia"

Allattamento materno e coliche del neonato: cosa evitare a tavola?

Un’altra allerta frequente per le mamme che allattano è quella relativa ad alimenti che sarebbero causa di dolorose coliche per il neonato. Se hai già figli sai quanto il pianto possa essere disperato e implacabile, specie durante la notte. Per lo più sono broccoli, cavoli e legumi a finire nel mirino e vengono perciò esclusi dalla dieta. Ma è davvero così?

Secondo il dottor Jack Newman, autore del saggio “Colic in the breastfed baby” (le coliche nel bambino allattato al seno), non ci sarebbe correlazione tra questi alimenti e il fastidioso mal di pancia, bensì potrebbe essere la presenza di proteine del latte vaccino a causare gli spasmi nel neonato: “A volte le proteine presenti nella dieta della mamma possono ritrovarsi nel suo latte e passare al bambino. Accade spesso con le proteine del latte vaccino. […] Nel trattamento delle coliche, è possibile provare ad eliminare cibi come il latte di mucca o che ne contengono come yogurt, formaggi o gelati”. Facendo a meno di mangiare questi alimenti il fastidio delle coliche dovrebbe migliorare.