Come scegliere un'assicurazione per l'invalidità

Qual è l’assicurazione invalidità più adatta alle tue esigenze?Quando si parla di assicurazioni per l’invalidità, bisogna considerare che ogni persona ha necessità diverse, quindi è importante dedicare un po’ di tempo per valutare la polizza più adatta alle proprie esigenze.

Come decidere l’ammontare del capitale da assicurare?

Innanzitutto è fondamentale stabilire la somma da assicurare, ovvero l’importo massimo che la compagnia verserebbe in caso di invalidità. Per stabilire la giusta somma devi tenere conto delle tue entrate e uscite principali e verificare se disponi già di qualche forma di protezione contro eventuali casi d’invalidità. Ecco i 5 passi da seguire per non sbagliare:

1 – Calcola le tue spese mensili

Considera le spese regolari più importanti che incidono sul tuo bilancio familiare, in particolare spese di questo tipo:

  • Casa (canone di affitto, rata del mutuo, spese condominiali)
  • Utenze (luce, acqua, gas, telefono fisso, internet, pay tv, canone RAI)
  • Cibo (spesa alimentare, pasti consumati fuori casa)
  • Trasporti (carburante, bollo, assicurazione, abbonamenti ai mezzi pubblici)
  • Istruzione (tasse scolastiche, tasse universitarie, retta scuola materna, retta per la mensa scolastica, libri);
  • Cura della salute (servizi sanitari, farmaci, premi assicurativi)
  • Tempo libero (attività sportive, corsi, viaggi, intrattenimento)
  • Altro (carte di credito, abbigliamento, ecc.)

2 – Valuta attentamente il tuo reddito

Elenca tutte le tue fonti di guadagno:

  • stipendio annuo - entrate extra (eventuali bonus o provvigioni)
  • reddito annuo lordo (importo prima delle imposte)
  • reddito stimato al netto delle imposte

3 – Verifica le forma di protezione contro l’invalidità già disponibili 

  • Se hai già una polizza personale che prevede il caso di invalidità permanente o permanente totale, verifica le caratteristiche della garanzia e quale indennità prevede questa polizza. Molti datori di lavoro offrono una polizza collettiva contro l’invalidità ai propri dipendenti, che possono beneficiarne gratuitamente o contribuendo in parte al pagamento del premio. Verifica con l’ufficio risorse umane le caratteristiche della polizza e l’ammontare dell’indennizzo previsto in caso di invalidità.
     

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4 – Tira le somme

Una volta calcolati gli importi per le voci precedenti, i numeri ti serviranno per determinare l’ammontare del capitale. Tieni conto che un’assicurazione per l’invalidità dovrebbe coprire almeno il 60-70% delle tue entrate al netto delle imposte. Conoscendo quindi il peso delle spese ordinarie sul tuo bilancio familiare e l’eventuale presenza di una copertura assicurativa preesistente, puoi valutare la somma giusta da assicurare.

Accertati di avere considerato tutti gli elementi, consultando questa lista di consigli pensata proprio per chi è interessato ad una polizza per l’invalidità. Qui troverai tutte le risposte alle domande più frequenti sulle assicurazioni, utili a prendere la decisione migliore in base alle tue esigenze specifiche. 

Nel valutare la soluzione migliore, ricorda anche che le somme percepite attraverso queste polizze non sono soggette a tassazione  ed il premio gode di alcune agevolazioni fiscali.

5 – scegli le caratteristiche giuste

Esistono molte varianti di coperture per l’invalidità. Le loro caratteristiche e, quindi, l’utilità che puoi trarne possono essere molto diverse. Vale la pena, quindi, esaminare le principali tipologie per far cadere la scelta su quella più adatta.

Innanzitutto bisogna considerare la causa dell’invalidità. Le polizze possono avere una garanzia invalidità dovuta ad infortunio oppure invalidità da ogni causa, ossia infortunio e malattia, come accade per le garanzie invalidità delle polizze vita temporanee caso morte 

Fatta questa premessa, è utile distinguere altri due concetti di cui hai sentito sicuramente parlare: ovvero invalidità permanente totale e invalidità permanente.

Una polizza che prevede l’invalidità permanente totale ha l’obiettivo di mettere a disposizione una somma di denaro importante, che permetta alla persona assicurata ed ai familiari di provvedere alle sue cure. In questi casi infatti, la persona interessata dall’invalidità, avendo subito un danno fisico grave, non è più in grado di lavorare, né di svolgere altre attività importanti allo stesso modo.

La garanzia invalidità permanente, invece, offre all’assicurato un importo che è pari alla gravità del danno fisico. La somma che la compagnia paga può aiutare la persona a rientrare delle spese delle cure o dei mancati guadagni durante la convalescenza. E’ importante sapere che, per valutare il grado di invalidità permanente, viene considerata la limitazione fisica che, nonostante le cure, non è stato possibile eliminare e non la gravità delle condizioni subito dopo l’infortunio.

La valutazione consiste nell’assegnazione di un punteggio - la percentuale di invalidità - determinato in base a delle tabelle di riferimento (le più utilizzate sono quelle dell’INAIL e dell’ANIA). La somma pagata è quindi determinata applicando la percentuale di invalidità permanente al capitale assicurato, al netto di eventuali franchigie previste da alcune polizze.

In caso di punteggi molto elevati (40%, 51%, 66%), alcune polizze considerano l’invalidità come totale e pagano all’assicurato il 100% della somma assicurata.

Infine, l‘invalidità può anche non essere permanente. Se la persona perde la capacità di svolgere la propria attività lavorativa, del tutto o in parte, a causa di un infortunio o di una malattia, ma poi la recupera, si parla di inabilità temporanea totale o parziale.

Tutte queste opzioni permettono di proteggersi dalle conseguenze di un’invalidità. Chi lavora in proprio e non ha coperture assicurative ha sicuramente vantaggio a tutelarsi per tutte le tipologie di invalidità, dovendo fare i conti, nei periodi di inattività forzata, non solo con le parcelle dei dottori ma anche con i mancati guadagni. Chi può contare su uno stipendio fisso può trarre, però, altrettanto giovamento dal supporto economico per lui e per la sua famiglia in caso un’invalidità alterasse il tenore di vita familiare. 

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