Congedo di paternità: come fare domanda all’Inps

Dal 2019 i papà possono godere di un congedo più lungo, per stare accanto alla mamma e al neonato. Una misura che porta l’Italia più vicina ai Paesi all’avanguardia nelle forme di tutela familiare. Ecco tutti i passaggi per fare domanda.

Il congedo di paternità è un’astensione dal lavoro di cui usufruisce un neo-papà lavoratore.

Il provvedimento, istituito con la legge 92 del 28 giugno 2012 [1], impone un congedo obbligatorio e un periodo facoltativo da usufruire in alternativa al congedo di maternità. Con legge di bilancio 2019 [2] i giorni di congedo obbligatorio sono diventati cinque, oltre un giorno aggiuntivo di congedo facoltativo.

Vediamo insieme come presentare la domanda di congedo di paternità.

 

Congedo di paternità: a chi spetta

Il congedo di paternità obbligatorio è fruibile da:

Lavoratori dipendenti

Che rientrano in una di queste categorie:

·        assicurati all'Inps per la maternità (apprendisti, operai, impiegati, dirigenti) aventi un rapporto di lavoro in atto all'inizio del periodo di congedo

·        ai lavoratori agricoli a tempo determinato che hanno lavorato per 51 giornate nell'anno precedente quello di inizio del congedo di paternità (oppure nello stesso anno del congedo, prima dell'inizio del congedo stesso)

·        ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari (colf e badanti) che hanno 26 contributi settimanali nell'anno precedente l'inizio del congedo di paternità oppure 52 contributi settimanali nei due anni precedenti l'inizio del congedo stesso

·        ai lavoratori a domicilio

·        ai lavoratori LSU o APU (attività socialmente utili o di pubblica utilità)

Lavoratori autonomi

Agli artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri, imprenditori agricoli a titolo principale e pescatori autonomi della piccola pesca marittima e delle acque interne, iscritti alla gestione dell'INPS in base all'attività svolta.

Lavoratori aderenti alla gestione separata

Il congedo spetta anche a tutti i lavoratori iscritti alla Gestione Separata, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie e non pensionati (collaboratori a progetto, collaboratori coordinati e continuativi, amministratori, sindaci, revisori, liquidatori di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica, liberi professionisti, associati in partecipazione, venditori porta a porta, lavoratori autonomi occasionali, titolari di assegni di ricerca, dottorandi di ricerca, ecc).

Quando e come usare i giorni di congedo di paternità

I giorni previsti devono essere richiesti e utilizzati entro i primi cinque mesi dalla nascita del figlio o dall’entrata in famiglia, in caso di affidamento o di adozione. Il congedo può essere fruito anche durante il periodo di astensione dal lavoro della madre.

Il congedo di paternità facoltativo, invece, è subordinato alla decisione della madre di non utilizzare un giorno di quelli a lei disponibili. Così facendo, la madre rientrerà a lavoro un giorno in anticipo rispetto alla naturale conclusione del congedo di maternità, ma il congedo facoltativo paterno può essere fruito contemporaneamente con quello materno.

È possibile usufruire del congedo di paternità facoltativo anche qualora la madre, pur avendo diritto, decida di rinunciare, in tutto o in parte, al congedo di maternità. Anche in questo caso il limite entro il quale il congedo può essere richiesto è di cinque mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso in famiglia, se si tratta di adozioni e affidamenti.

Come richiedere il congedo di paternità

Per poter usufruire dei congedi di paternità è necessario avvisare il proprio datore di lavoro con almeno 15 giorni di preavviso.

Se vuoi usare di uno o più giorni in concomitanza con la nascita, le due settimane vanno calcolate in base alla data presunta del parto. Le richieste devono essere presentate in forma scritta.

Se sei un lavoratore dipendente iscritto alla gestione INPS (la maggior parte dei casi, ad esclusione di qualche professione che accede solo alla sua cassa professionale) e dunque è l’INPS stesso a erogare direttamente il corrispettivo economico per il congedo di paternità, bisogna presentare la domanda all’Ente attraverso:

·        il Contact center, telefonando al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure al numero 06 164 164 da rete mobile;

·        il sito internet dell’INPS utilizzando il tuo PIN dispositivo. Se non ce l’hai devi richiederlo seguendo la procedura indicata sempre sul portale;

·        richiedendo l’ausilio di un CAF o di un patronato.

Come fare domanda online per il congedo di paternità

Se hai scelto la procedura telematica, puoi presentare la domanda dal sito dell’Ente attraverso il servizio dedicato [4]. 

Una volta cliccato su “Accedi al servizio” devi specificare se stai facendo domanda come cittadino o come Patronato o CAF. Ai cittadini è riservata, infatti, una procedura dedicata.

A questo punto il sistema chiede l’inserimento di Codice Fiscale del richiedente e Pin dispositivo rilasciato dall’Ente. Inseriti questi dati si accede allo sportello virtuale per la richiesta della prestazione.

Una volta all’interno del servizio, devi inserire i tuoi dati anagrafici, la tua residenza, i dati anagrafici della madre e la motivazione per la quale stai richiedendo il congedo (parto, adozione).

·        Nel caso di una nascita, il papà deve indicare anche la data presunta del parto oppure la data effettiva, se il bambino è già nato, oltre alla data di inizio e fine del congedo richiesto.

·        Nel caso di adozione, è richiesto di indicare la data di ingresso in famiglia, la data di affidamento e il numero di minori che sono stati adottati, oltre - sempre – alla data di inizio e fine congedo. In questo caso ti saranno richiesti anche i dati anagrafici del minore.

Se stai presentando domanda come lavoratore autonomo ti saranno richiesti anche i dati del tuo settore lavorativo di appartenenza (settore, qualifica, data inizio attività, data di iscrizione alla gestione).

Al termine della domanda è possibile procedere alla stampa e all’invio della documentazione presentata alla quale viene assegnato un numero di protocollo.

È bene prendere nota di questo numero perché potrà essere richiesto se hai bisogno di ricevere informazioni o assistenza sullo stato della domanda.

Congedo di paternità 2019: un modo per stare più vicino al bimbo e alla mamma

Grazie ai giorni di congedo di paternità hai la possibilità di stare vicino e proteggere tuo figlio nei primi momenti della sua vita. Un incentivo molto importante per accogliere la nuova vita nella famiglia che cresce.

Quando tutti e due i genitori torneranno a lavorare, potrai continuare a salvaguardare la salute di tuo figlio grazie a una polizza infortuni pensata proprio per i bambini. Pochi euro al mese ti basteranno per aiutarlo a guarire in fretta da spiacevoli imprevisti che possono verificarsi quotidianamente.

Protezione Junior è un’assicurazione pensata proprio per le esigenze dei più piccoli che hanno bisogno di una protezione continua, ma grazie a questa polizza puoi anche compiere un atto di responsabilità nei confronti del loro futuro: puoi scegliere di prevedere una somma fino a 600 euro al mese, per ogni figlio, nel caso in cui non potessi più occuparti di loro.

Con Protezione Junior di MetLife, inoltre, hai un supporto reale anche in momenti di difficoltà organizzativa: hai tanti utili servizi a disposizione con una semplice telefonata. Puoi sentire un medico che risponde 24 ore su 24, puoi chiamare una baby-sitter oppure un’insegnante a domicilio se i giorni di scuola da saltare sono tanti, e molto altro. Calcola il tuo preventivo online adesso.

Fonti per questo articolo

[1] https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/07/03/012G0115/sg

[2] https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/12/31/18G00172/sg

[3] https://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=/Circolari/Circolare%20numero%2040%20del%2014-03-2013.htm   

[4] https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50584#