Come funziona un pronto soccorso? Informazioni utili in caso di necessità.

Nel 2016 sono state circa un milione, in tutta Italia, (1) le persone che hanno avuto bisogno di recarsi in Pronto Soccorso per richiedere prestazioni ospedaliere.

Non sempre, tuttavia, i tempi sono causati dal malfunzionamento delle strutture sanitarie locali. A volte sono proprio i cittadini che – non conoscendo come funziona un pronto soccorso si riversano nelle sale di attesa anche quando non ce ne sarebbe bisogno.

È dunque bene conoscere l'iter che caratterizza lo svolgimento di una procedura di pronto soccorso, così da sapere con precisione come comportarsi in caso di necessità, e i buoni comportamenti da seguire quando è necessario chiamare i soccorsi.

Ingresso in pronto soccorso: triage e codici d'emergenza

Una volta arrivati in pronto soccorso, se hai raggiunto l’unità sanitaria locale con i tuoi mezzi (accompagnato o no) è necessario dirigersi presso lo sportello dell’accettazione o triage, (3) termine francese che significa letteralmente “smistamento”. Allo sportello ti verrà assegnato un codice colore in base al tuo “stato” e all’urgenza che la tua condizione implica.

Com'è noto, la priorità di intervento è valutata in funzione della gravità della patologia riscontrata, e viene espressa con una gamma di colori:

  • Codice Bianco per pazienti con patologie e sintomi di lieve entità. Racchiude solitamente casi che potrebbero essere curati anche dal medico di famiglia, e per questo i degenti sottoposti a questo codice sono generalmente soggetti a tempi di attesa molto lunghi.
  • Codice Azzurro non molto comune, ma comunque previsto dal codice di pronto soccorso. È poco più grave del codice bianco ma rappresenta lo stesso casi in cui i pazienti non necessitano di cure mediche immediate. Codice bianco e codice azzurro sono gli unici soggetti al pagamento obbligatorio di ticket ospedaliero (ma di questo aspetto parleremo meglio più avanti)
  • Codice Verde, che identifica pazienti con patologie non critiche e condizioni di salute stabili, che necessitano di interventi ospedalieri ma di priorità secondaria rispetto ai codici gialli e rossi.
  • Codice Giallo viene assegnato a pazienti con condizioni di vita stabili ma a rischio aggravamento. È utilizzato in caso di pazienti con difficoltà respiratorie, stati di coscienza alterati, intossicati o feriti in forma più o meno seria.
  • Codice Rosso: è notoriamente il caso più grave e con priorità assoluta rispetto agli altri, in cui il paziente si trova in pericolo di vita necessita immediatamente di cure d'urgenza, prima di essere ricoverato e dunque inviato nel reparto idoneo.

È bene sapere che la dimissione dal pronto soccorso deve essere autorizzata dal medico operante nel presidio. Quest'ultimo può rifiutarsi di firmare la libera uscita se non ritiene vi siano le condizioni, ma il paziente può assumersi le sue responsabilità e “firmare l’uscita” senza parere favorevole. Si sconsiglia sempre questo tipo di pratica.

Ricorda che, in caso di infortuni dovuti a sinistri o violenze, prima della dismissione è possibile richiede al medico un referto che certifichi lo stato del danno. Questo documento è utilissimo in caso di cause legali e riscossioni assicurative.

Quanto costa al cittadino un intervento in pronto soccorso

L'importo del ticket per prestazioni effettuate in pronto soccorso varia da un minimo di 25 euro ad un massimo di 50, in base al tipo di intervento. Il costo della singola prestazione può differire da regione a regione, ma al pagamento del ticket sono soggetti (fino a oggi) (4) solo i codici emergenziali Bianco e Azzurro. I codici Verde, Giallo e Rosso sono oggi esenti da ticket. (5)

Attualmente il diritto all'esenzione dal ticket è riconosciuto sulla base di particolari situazioni di reddito associate all'età o alla condizione sociale, (6) in presenza di determinate patologie (croniche o rare) o del riconoscimento dello stato di invalidità. Il cittadino ne ha diritto sulla base di particolari situazioni:

  • Pazienti con malattie croniche riconosciute e malattie rare riconosciute secondo i nuovi LEA
  • I minori di 14 anni;
  • i pazienti giunti in pronto soccorso a seguito di un infortunio sul lavoro;
  • chi soffre di una determinata patologia, se l'ingresso al pronto soccorso è determinato da problematiche correlate alla patologia stessa;
  • le donne in gravidanza;
  • individui non vedenti o sordomuti;
  • vittime di terrorismo o criminalità organizzata;
  •  esenti per reddito (categorie E01, E02, E03, E04). [6/7]

Pronto soccorso: documenti che è necessario fornire

Quando ci si rivolge ad un pronto soccorso lo si fa in una situazione improvvisa o di pericolo, durante la quale è difficile organizzarsi al meglio.

Per rivolgersi ad un pronto soccorso, infatti, non occorrono documenti particolari, anche se, potendo prepararsi un minimo, una buona abitudine sarebbe quella di portare con sé la propria cartella clinica degli interventi sanitari precedenti. Il personale sanitario potrà esserci molto d’aiuto e soprattutto molto più velocemente, se siamo in grado di fornire le seguenti informazioni:

  • documenti relativi a operazioni chirurgiche effettuate;
  • dettagli su problemi fisici o malattie esistenti;
  • lista dei farmaci solitamente utilizzati per il trattamento di patologie comuni o specifiche;
  • informazioni su allergie o intolleranze, specialmente quando queste dovessero riguardare farmaci o principi attivi.

Gli ultimi due punti sono molto importanti in special modo per individui affetti da patologie che necessitano l'assunzione costante di farmaci. Il personale medico necessita, infatti, di un quadro clinico chiaro per la somministrazione di sedativi e analgesici.

Modalità di dimissioni dal pronto soccorso

Cosa accade dopo aver ricevuto le prime cure in Pronto Soccorso? Esistono varie casistiche:

  • Dimissione a domicilio: dopo gli accertamenti e la consegna del Verbale di Pronto Soccorso e i referti degli esami eseguiti, al paziente viene consigliato di proseguire le cure a casa mettendosi in contatto il prima possibile con il medico di famiglia;
  • Ricovero ospedaliero: il medico propone il ricovero in un reparto adeguato alla diagnosi, a seguito dell’intervento in pronto soccorso.
  • Trasferimento in altro ospedale: se il problema necessita di valutazioni specialistiche e di trattamenti non disponibili nella struttura dove ti sei recato, potrebbe esserti proposto il ricovero presso altra struttura e il conseguente trasferimento con il mezzo più idoneo al caso (proprio, ambulanza, elisoccorso, etc)
  • Dimissione volontaria: dopo aver ricevuto tutte le informazioni sul tuo stato di salute, il medico propone un ricovero. In questo caso puoi decidere di essere dimesso per tua volontà contrariamente al parere medico. Ovviamente questa possibilità è da sconsigliare, a meno che tu sappia di avere una alternativa terapeutica valida.

App Pronto Soccorso: la tecnologia che migliora il servizio

Le App Pronto Soccorso fanno parte delle cosiddette “App Salute”, utili a migliorare le prestazioni fornite dalle strutture ospedaliere italiane. Alcune di esse permettono di conoscere la situazione dei locali pronto soccorso in tempo reale, la loro localizzazione, i tempi di attesa divisi per codice e i riferimenti utili.

Oggi sono utilizzate in alcune regioni italiane, come Veneto (8) e Lombardia (9) ma sono in procinto di essere messe online anche altrove. (10)

In altri casi, come in quello della Regione Lazio, (11) è possibile consultare online la tabella accessi del triage delle maggiori strutture ospedaliere locali, in modo da riconoscere quelle meno affollate e contraddistinte dalla presenza di meno codici rossi.

Consigli utili

Innanzitutto è evidente che il pronto soccorso è “comodo” perché è sempre aperto e non implica la necessità di prendere appuntamenti con medici o pediatri. Tuttavia è un presidio di urgenza, pertanto, se non si tratta di questo, evita di recarti al pronto soccorso. Finiresti con l’ingolfare il servizio e creare disservizi laddove c’è davvero bisogno di interventi rapidi.p

Una volta in pronto soccorso, specialmente se non ti è stato assegnato un codice di priorità e dunque dovrai attendere all’accettazione, è bene ricordare alcune buone norme.

  • Non recarti, quando possibile, al pronto soccorso da solo. Potresti infatti aver bisogno in qualsiasi momento di aiuto ed è sempre bene avere un sostegno.
  • È importante prendere consapevolezza dei tempi di attesa, che potrebbero essere lunghi e mantenere la calma dimostrandosi collaborativi con il personale;
  • Comunicare al personale dipendente se fai uso di farmaci particolari, se hai intolleranze o allergie, se sei affetto da patologie cliniche o sei hai subito interventi chirurgici di una certa importanza.
  • Se ti rechi al pronto soccorso con un bambino ricorda di mantenere la calma per non trasmettere ansia. Se il bimbo è piccolo porta con te il necessario per farlo bere e mangiare (biberon, latte, etc) perché le attese potrebbero protrarsi anche se i pazienti pediatrici godono di priorità (a discrezione di ogni presidio ospedaliero). 
  • Chiedere un referto clinico a seguito di sinistri (ad esempio un incidente d’auto) o violenze subite, così da tutelarti in caso di cause legali o riscossione di polizze assicurative.

Link utili:

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