Esame finale di terza media: ecco come funziona dopo la riforma

Hai appena iscritto tuo figlio/a alle superiori ma prima di passare al prossimo step dovrà affrontare l'esame per la licenza media. Ecco come funziona l'esame e in cosa consta dopo la riforma.

Con la firma del decreto che applica le regole della “Buona scuola”, è stata approvata la riforma scolastica che porta in sé anche lo stravolgimento dell’esame di terza media.

 

Cos’è l’esame di terza media

È il traguardo del percorso scolastico del secondo ciclo di istruzione e “serve a valutare le competenze acquisite dagli studenti[1], necessarie per l’ammissione alle scuole superiori.

L’esame si compone di tre prove scritte e due prove orali. Nello specifico:

  • prova scritta di italiano
  • prova scritta di matematica
  • prova scritta di inglese
  • tesina multidisciplinare
  • colloquio.

Quali sono i criteri di ammissione

Secondo il decreto[2], per essere ammesso all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di studi di istruzione, è necessario che l’alunno:

  • abbia frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale,
  • non abbia ricevuto sanzioni disciplinari relative alla non ammissione agli esami di Stato
  • abbia preso parte alle prove Invalsi nazionali di italiano, matematica e inglese.

Il consiglio di classe può decidere la non ammissione di un alunno in caso di parziali (o mancanti) livelli di apprendimento in una o più discipline. In questo caso, è però necessario specificare una motivazione precisa e provata.

L’ammissione all’esame è accompagnata da un voto (espresso in decimi), attribuito dal consiglio di classe in base al percorso scolastico personale, dello studente, tenuto nei tre anni del ciclo. Si può essere ammessi anche con un voto inferiore al sei, ma ricordiamo che il voto di ammissione fa media con le valutazioni ottenute nelle prove scritte e orali.

Nel caso di alunni privatisti, possono essere ammessi all’esame se:

  • entro il 31 dicembre dell’anno scolastico in corso, compiono il tredicesimo anno di età
  • presentano domanda entro il 20 marzo, al dirigente della scuola (statale o paritaria) in cui intendono effettuare l’esame, fornendo:
  • dati anagrafici,
  • curriculum scolastico e
  • dichiarazione di non frequenza di scuola statale o paritaria
  • sostengono le prove Invalsi presso la scuola dove sosterranno l’esame.

Svolgimento delle Prove Invalsi

Le prove Invalsi[3], con la riforma, diventano un requisito necessario per l’accesso all’esame, ma la valutazione non influisce sul voto finale.

Fino allo scorso anno, i test somministrati agli alunni erano cartacei e riguardavano due materie: italiano e matematica.

Con l’applicazione delle regole della Buona scuola, i test cambiano e diventano computerizzati (CBT- Computer Based Test), si svolgono tra il 4 e il 21 aprile 2018, interamente online e riguardano tre materie: non solo italiano e matematica, ma anche l’inglese.

La prova d’inglese (novità 2018) è organizzata in un unico esame ma si articola in due parti: comprensione del testo e dell’ascolto. Entrambe le parti hanno una durata di 40 minuti e prevedono domande di comprensione a risposta multipla, aperta o di collegamento/matching. È prevista una pausa di 10 minuti tra le due prove, che dovranno essere completate in un’unica soluzione, secondo le indicazioni del MIUR.

Le nuove prove scritte: italiano, matematica e lingue straniere

Con la riforma, le prove scritte si riducono da cinque a tre. Per ciascuna prova, la Commissione attribuisce un punteggio di valutazione in decimi, che contribuisce al voto finale, facendo media tra il voto di ammissione, quelli delle prove scritte e orali.

Prova scritta di italiano

La commissione d’esame, costituita dai professori interni all’istituto e da un presidente esterno, presenta le tracce dei possibili temi da svolgere, in un tempo massimo di quattro ore e con l’ausilio del dizionario (a discrezione della commissione).

Sono tre le prove in cui si può articolare la prova scritta di italiano:

  • ➔ testo narrativo o descrittivo;
  • ➔ testo argomentativo;
  • ➔ comprensione e sintesi di un testo, anche mediante richiesta di riformulazione.

Nel documento di orientamento del MIUR[4], viene richiamata l’attenzione dei docenti sull’importanza del riassunto, attività che “verifica la comprensione di un testo dato e la capacità di gerarchizzarne i contenuti, anche attraverso la scansione in macrosequenze; abitua, con la pratica della riformulazione, all'uso di un lessico adeguato; infine, propone ad alunne e alunni testi di natura e destinazione diverse, mostrando loro attraverso il contatto diretto il variare della lingua a seconda della specifica tipologia testuale” - secondo il Gruppo di lavoro che lo ha redatto.

Prova scritta di matematica

La finalità della prova è di “accertare la capacità di rielaborazione e di organizzazione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze acquisite dalle alunne e dagli alunni nelle seguenti aree: numeri, spazio e figure, relazioni e funzioni, dati e previsioni[5].

La prova è interamente elaborata dalla Commissione d’esame, deve essere svolta in un tempo massimo di tre ore e la possibilità di utilizzare la calcolatrice è a discrezione della Commissione.

Agli studenti, sono proposti test su argomenti relativi a:

  • ➔ algebra (equazioni di primo grado)
  • ➔ geometria solida (cono, cilindro, ecc.)
  • ➔ geometria analitica (calcolo di media, rappresentazioni di dati in un grafico)
  • ➔ fisica o scienze o tecnologia.

I test somministrati possono essere di tre tipologie:

  • problemi
  • quesiti a risposta aperta
  • quesiti a risposta multipla.

Prova scritta di lingua straniera

Una prova unica, divisa però in due sezioni: una per l’inglese, l’altra per la seconda lingua straniera studiata durante il ciclo di studi.

Le competenze devono essere valutate secondo i livelli del Quadro Comune Europeo.  Ancora una volta, la prova è definita dalla Commissione d’esame e può consistere in:

  • questionario di comprensione di un testo a risposta aperta o multipla
  • completamento o riordino o trasformazione di un testo
  • elaborazione di un dialogo
  • elaborazione di una lettera o email personale
  • sintesi di un testo.

La prova orale tra tesina e colloquio

L’interrogazione orale è l’ultima prova che compone l’esame di terza media, può durare dai 15 ai 30 minuti ed è costituita da due momenti:

  • presentazione della tesina multidisciplinare
  • domande della Commissione.

Tesina multidisciplinare

La prova orale inizia con la presentazione della tesina, incentrata su un argomento principale al quale collegare diverse materie: coincide con il concetto già noto di “argomento a piacere”.

Il tempo a disposizione per la presentazione è, al massimo, di 10 minuti e permette all’alunno di rompere il ghiaccio e affrontare il colloquio con serenità.

Colloquio con la Commissione

La conclusione dell’esame è il colloquio orale con i professori che possono fare domande sugli argomenti svolti e sviluppati nel corso di studi.

Secondo il MIUR, la prova orale così costituita serve a valutare “il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze previsto dalla Indicazioni nazionali, con particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento fra discipline. Terrà conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione[5].

Come cambia la valutazione finale

A definire il voto finale sarà la media dei voti ottenuti tra voto di ammissione, voti delle prove scritte e del colloquio orale.

La commissione, per ogni prova svolta, assegna un voto (compreso tra 1 e 10); questi voti vengono quindi sommati insieme e poi divisi per il numero di prove compiute. Se il voto finale ottenuto supera il 6, lo studente avrà superato l’esame.

In caso di prove e risultati eccellenti e che raggiungono il massimo punteggio possibile, alla Commissione spetta la possibilità di decidere di premiare l’alunno, assegnando la lode.

Conclusioni e consigli finali

L’esame di terza media è cambiato negli anni. Ecco le novità in sintesi:

  • Gli studenti che dovranno affrontare la prova quest’anno, si troveranno di fronte a un esame che dà maggiore importanza e risalto al percorso di studi complessivo
  • Le prove Invalsi si effettueranno online (e non più su supporto cartaceo), vengono anticipate al mese di aprile e prevedono l’ingresso della prova di inglese.
  • Le prove scritte si riducono da cinque a tre e un occhio di riguardo sarà dato, durante l’esame orale, alle conoscenze di Cittadinanza e Costituzione.

Sapere quante e quali prove bisogna affrontare durante l’esame di terza media, è solo il primo passo per affrontare al meglio questa sfida scolastica: non solo per gli studenti, ma anche per i genitori che sono chiamati a supportare positivamente i figli in un passaggio importante della vita e della crescita.

Fonti

 

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