Scuola steineriana: i principi educativi della scuola Waldorf

Cos'è la scuola steineriana? Quali sono i principi educativi? Quali differenze col Montessori?

Cos'è la scuola steineriana? Quali sono i principi educativi? Quali differenze col Montessori?
                            

Oggi, anche nel mondo della scuola che va dall’infanzia alla media superiore, c’è possibilità di scegliere di seguire metodi formativi alternativi a quelli proposti negli istituti ministeriali. In particolare in questi anni si sono diffuse nel nostro Paese scuole di ispirazione steineriana e scuole montessoriane, due tra le più conosciute metodologie pedagogiche diverse dalle proposte tradizionali.

Che cos’è la scuola steineriana, quanto costa e come è organizzata

La prima scuola steineriana, chiamata "Libera Scuola Waldorf", fu fondata nel 1919 a Stoccarda dall'industriale Emil Molt, per i figli degli operai della fabbrica Waldorf-Astoria sotto la guida di Rudolf Steiner (1861 - 1925) che ne pose i fondamenti pedagogici. Da quanto si sa fu già da allora un esperimento innovativo che partiva sicuramente da una voglia di rinnovamento dopo gli orrori vissuti con la Prima Guerra Mondiale e fu infatti proprio la sua impostazione, basata sulla libera espressione personale, che “condannò” le scuole steineriane a essere chiuse nel periodo del nazifascismo.

Queste scuole, chiamate anche Waldorf, si fondano sul concetto associativo nel quale le famiglie partecipano attivamente (ed economicamente) alla costituzione e al sostegno del percorso, eleggono democraticamente degli organi di gestione e conoscono ogni elemento del processo che non ha fini di lucro.

Secondo quanto si legge dai siti di diverse scuole italiane, il contributo (che in ogni caso è mensile) si basa sulle reali possibilità di spesa della famiglia, pertanto non si può indicare a priori un costo, seppur indicativo, per l’iscrizione a questi istituti. Le scuole del resto sono organizzate, nella maggior parte dei casi, in associazioni o cooperative sociali, entrambe organizzazioni senza scopo di lucro e ognuna può decidere indipendentemente un ammontare medio del contributo mensile per la frequenza. Il percorso scolastico, a differenza della classica impostazione 3+5+3 (Infanzia, Primaria e Media) è diviso in due corsi differenti: quello prima dei sette anni e quello successivo. Il primo settennio, corrispondente alla scuola dell’infanzia, è basato essenzialmente su un’educazione artistica e sulle attività domestiche: i bambini possono sperimentare e imitare i grandi in un ambiente protetto e semplice, dove “la volontà e il loro impulso a “fare” (quello dei bambini, ndr), vengono sviluppati dagli insegnanti attraverso la proposta di attività di vita casalinga e artigianali.

Secondo lo studioso austriaco, è indispensabile stimolare, in modo armonico:

  • le facoltà cognitivo-intellettuali (pensiero),
  • quelle creativo-artistiche (sentimento),
  • quelle pratico-artigianali (volontà) presenti in ogni essere umano.

L’ambiente in cui i piccoli si muovono è molto curato, arredato con mobili di legno; i giocattoli sono semplici, spesso costruiti dai genitori o dai maestri con materiali naturali: sono essenziali e poco definiti affinché la fantasia e l’immaginazione del bambino possano completare ciò che è abbozzato.

L’atmosfera serena creata nel gioco, il racconto della fiaba, il canto, la pittura, il disegno, l’euritmia, la manipolazione, la semplicità dei gesti quotidiani, come la cura delle piante o la preparazione del pane, organizzati ritmicamente nel corso della giornata e della settimana, offrono al bambino il calore e la serenità necessaria a nutrire la sua anima”.

Nei secondi 7 anni, che coprono un'età che va grossomodo dalla prima elementare alle scuole medie, i ragazzi vengono seguiti da un maestro di riferimento che possibilmente li seguirà come figura centrale per l'intero ciclo del settennio. Questa sorta di mentore si alterna con altri insegnanti specializzati nelle diverse materie. Non esistono veri e propri libri di testo, ma viene preparato con l'aiuto degli insegnanti un “quadernone” con le tracce delle varie materie da approfondire.

Ciclicamente vengono approfondite materie principali, alle quali si dedicano le prime due ore della mattinata scolastica, per poi passare alle altre attività (lingue straniere, arte, attività motorie e manuali, etc) durante il resto della giornata. Alla fine dell’anno ogni maestro è chiamato a lasciare un "ricordo", non una valutazione vera e propria, ma un resoconto attraverso un disegno, una storia, una poesia, che esprima come il ragazzo si è manifestato durante l’anno. Il concetto è quello del dono, pertanto la pagella viene vista come un regalo che il maestro fa all'allievo, rilasciando un ulteriore strumento di evoluzione interiore.

In effetti durante l'intero ciclo scolastico non esistono voti né verifiche, così come non esistono "compiti a casa". I ragazzi sono spinti piuttosto verso l’autovalutazione e vengono abituati a ragionare per obiettivi raggiunti piuttosto che per "livelli".

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Licei e scuole superiori steineriane (terzo settennio) e parificazione dei titoli

Per chi desidera proseguire il percorso scolastico, dopo i primi due settenni è possibile in Italia accedere a percorsi scolastici superiori di ispirazione steineriana.

In ogni caso, però, sia che si tratti di Licenza Media, sia che si tratti di Diploma di Maturità regolarmente valido ai fini della legislazione italiana, tutti gli studenti delle scuole steineriane dovranno sostenere gli esami da privatista (in un istituto scolastico statale).

Ci sono moltissimi casi di passaggio a scuole superiori statali dopo il secondo settennio alla steineriana. In questo caso è necessario sostenere l’esame da privatista per il riconoscimento del titolo.

Le scuole steineriane sono scuole paritarie in quanto “non sono al di fuori del sistema nazionale di istruzione, ma ne fanno totalmente parte”. Alle scuole paritarie infatti (a gestione privata, no profit, di diverso orientamento culturale e religioso, di enti locali) è stata invece riconosciuta proprio la "parità" in termini di allineamento ai parametri posseduti dalle scuole statali, riguardanti l'offerta formativa e l'autorizzazione a rilasciare titoli di studio equipollenti.

Scuola steineriana e metodo Montessori: quali sono le differenze

Entrambi questi metodi pedagogici partono da un concetto simile, quello del rispetto del bambino e del ragazzo, delle sue curiosità, delle sue naturali inclinazioni, delle sue volontà e del suo modo di essere. Entrambi si basano su un’educazione che parte dall’osservazione e dal rispetto per la natura e per i cicli naturali, dalle attività manuali e artistiche, dalla vita quotidiana.

Tuttavia i due metodi presentano anche delle differenze:

  • Il metodo Montessori dà molta più importanza all’apprendimento attraverso l’imitazione delle operazioni di vita quotidiana, quindi sin da piccolissimi ai bambini viene consentito, in sicurezza, di svolgere attività “da grandi” come per esempio aiutare nelle faccende domestiche.
  • Se nelle scuole di ispirazione steineriana troviamo un insegnante-guida, classi omogenee e le materie vere e proprie vengono inserite a partire dai 7 anni, nella scuola montessoriana le classi sono organizzate in gruppi disomogenei per età (3-6 anni, 6-12 anni, 12-15 anni), allo scopo di favorire l’interazione sociale e la curiosità dei più piccoli verso le attività dei più grandi.
  • Nella scuola montessoriana l’insegnante si occupa di un bambino alla volta e può accadere che un bimbo più grande diventi “l’insegnante” di uno più piccolo in determinate attività. Viene stimolato e incoraggiato l’apprendimento cosiddetto peer-to-peer, ovvero tra pari.
  • Nel metodo montessoriano i giochi sono veri e propri strumenti di apprendimento infatti si utilizzano materiali approvati dal metodo.
  • Le scuole steineriane sono molto più codificate e seguono quanto indicato dalla Waldorf Association. Le scuole di ispirazione montessoriana non hanno un “brevetto” di riferimento, pertanto si potrebbero trovare scuole più rigidamente ispirate all’idea pedagogica originale e scuole meno.

Consigli utili per genitori indecisi

Quando si parla di educazione scolastica dei figli le domande non sono mai troppe per un genitore che deve prendere delle decisioni. Non solo, bisogna sempre tenere a mente che per quanto la filosofia e l’orientamento pedagogico possano risultate stimolanti, sono poi gli insegnanti che lo applicano quotidianamente a fare la differenza, sia come apprendimento che come sviluppo emotivo degli alunni. Molte scuole quindi, anche quelle statali, hanno preso l’abitudine di proporre open day di orientamento per accogliere famiglie e allievi negli istituti e far conoscere loro materie di studio, insegnanti e metodi.

A maggior ragione nelle scuole cosiddette “alternative”, come sono le steineriane o le montessoriane, le giornate di porte aperte sono necessarie anche per comprendere più a fondo la filosofia sulla quale si reggono questi metodi pedagogici.

Il consiglio è pertanto quello di mettersi in contatto con l’istituto più vicino (qui l’elenco delle montessoriane in Italia e qui delle steineriane anche se per le scuole Waldorf questo elenco potrebbe essere parziale) e chiedere delucidazioni o fissare un incontro direttamente con insegnanti e maestri per visitare la scuola durante gli open day.

Esiste anche un gruppo su Facebook dedicato ai pro e contro delle scuole steineriane. Il gruppo è inattivo da tempo, ma oltre a poter leggere delle discussioni su questo approccio, può essere utile se si desidera mettersi in contatto con qualcuno che ha già fatto questa esperienza.

 

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