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Storie di maternità e risultati raggiunti

Alcune testimonianze di mamme e neonati che abbiamo aiutato anche grazie al tuo contributo

Dal 2014 ad oggi, il progetto Fiocchi in Ospedale ha fornito sostegno emotivo e materiale ad oltre 14.300 mamme che vivono nel nostro Paese in condizioni di particolare fragilità sociale ed economica. Tra le mamme che hanno beneficiato dell’aiuto di Fiocchi in Ospedale vi sono anche Marieme e Ainaya, protagoniste di due storie di maternità particolarmente difficili ma con lieto fine.

Il sorriso di Marieme. Una mamma che non è più sola.
Marieme* è una ragazza senegalese. Si è presentata per la prima volta ad uno degli sportelli di Fiocchi in Ospedale quando era già all’ottavo mese di gravidanza. Dai suoi occhi traspariva il dolore di una donna sola, costretta a vivere un momento cruciale della propria vita lontana dal padre della creatura di cui era in attesa. Lui è rimasto in Senegal al fianco della sua famiglia. Perché lui una moglie e un figlio a cui destinare tutto il suo amore in realtà ce li ha già. Per Marieme provvede a un aiuto economico per il pagamento dell’affitto di casa e la promessa di riconoscere la bambina e di provvedere al suo mantenimento.

Oltre alle difficoltà affettive, nel 2008 Marieme ha perso il lavoro e da allora sopravvive facendo treccine a domicilio. Tutto questo, insieme alla lontananza dei genitori e delle sorelle che vivono in Senegal, l’ha resa estremamente fragile. Quando ha chiesto per la prima volta sostegno a Fiocchi in Ospedale piangeva ininterrottamente. Marieme cercava qualcuno che fosse disposto ad ascoltarla e a seguirla passo dopo passo durante gli ultimi mesi della gravidanza.

Risultati Fiocchi in Ospedale


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Fiocchi in Ospedale 
le ha proposto e ha condiviso con lei un progetto di accompagnamento alla nascita attraverso la partecipazione attiva e costante per 2 volte la settimana per tre settimane al “gruppo mamme”. In questo contesto Marieme ha conosciuto tante altre donne in attesa e neo-mamme, con cui ha condiviso paure e dubbi riguardanti la gravidanza, il parto e i mesi successivi al parto. Ha ricevuto un sostegno emotivo durante gli incontri individuali con gli esperti e anche un sostegno materiale attraverso la fornitura di vestitini e pannolini per la sua bambina. Infine, è stata orientata e accompagnata ai servizi del territorio per poter far fronte alle difficoltà economiche.

In due mesi con il sostegno di Fiocchi in Ospedale Marieme ha ricevuto un aiuto concreto e mirato alle sue difficoltà materiali, ma ha anche avuto modo di rafforzare la sua autostima e la fiducia in sé stessa. Ha cominciato sempre più spesso a sorridere e a ridere. Ora è il tempo degli abbracci e degli infiniti “grazie” di chi sente finalmente di non essere più sola.

* Marieme è un nome di fantasia utilizzato per proteggere l’identità della donna.


Mamma Ainaya e la riscoperta dell’amore materno.

Ainaya* ha 37 anni e viene dal Marocco. E’ già mamma di 3 bambini di 12, 8 e 7 anni. Quando si rivolge per la prima volta a Fiocchi in Ospedale manca pochissimo alla fine della sua quarta gravidanza. Una gravidanza che inizialmente Ainaya non era convinta di portare a termine perché estremamente spaventata dall’idea di non poter sostenere economicamente l’arrivo di un altro figlio. Dopo che il consultorio familiare l’ha indirizzata verso il “Fondo Nasko” – un fondo istituito dalla Regione Lombardia per sostenere le mamme nella condizione di Ainaya – ha deciso di proseguire la sua gravidanza.
In occasione del primo colloquio con Fiocchi in Ospedale, Ainaya ha manifestato, sia la necessità di un supporto materiale (pannolini, vestitini e prodotti per la cura del neonato), sia la richiesta di un aiuto psicologico ed emotivo destinato a lei, per aiutarla ad affrontare con maggiore serenità questa quarta difficile gravidanza. Lo staff ha quindi elaborato un progetto personalizzato che prevedeva, oltre al ricorso a un sostegno materiale, la partecipazione al “gruppo mamme” per favorire la socializzazione e il confronto con altre neo-mamme, e alcuni incontri con le operatrici in risposta al suo bisogno di sostegno psico-emotivo.



Il momento del parto è stato molto traumatico: un piccolo problema cardiaco del bambino ha reso necessario un cesareo di urgenza. Dopo il parto Ainaya ha sofferto un momento di particolare sconforto, anche per le difficoltà di allattamento connesse al decorso post-operatorio. Le operatrici del progetto le sono state molto vicino durante i giorni di degenza offrendole un supporto per l’allattamento e svolgendo piccole commissioni che il marito, spesso impegnato a casa con gli altri figli, non poteva svolgere.
Al termine della fase di degenza, le operatrici si sono accordate per una visita periodica domiciliare con l’intento di monitorare il suo stato di salute psico-fisico. E per far fronte alle sue difficoltà economiche, l’hanno accompagnata e inserita nella rete di protezione dei servizi territoriali di riferimento presso i quali Ainaya ha portato a termine con successo la richiesta e la relativa concessione dell’assegno familiare destinato ai nuclei con tre o più figli minori a carico.
Concluso, dopo alcuni mesi, il periodo di presa in carico concordato, Ainaya continua a mantenere i contatti con alcune delle mamme conosciute al gruppo mamme e con le operatrici di Fiocchi in Ospedale, che, anche se con minore frequenza, continuano a vigilare sulla qualità del suo umore e sulla sua serenità emotiva e psicologica.

* Ainaya è un nome di fantasia utilizzato per proteggere l’identità della donna.